Feeling

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Avete presente quel momento in cui ci si sente inutili all'umanità?

Non riesci a pensare a nulla di positivo, vedi solo il lato peggiore delle cose e attrai come una calamita, la sfortuna.

Ecco, questa sono io.

Se c'è una cosa però, che nonna Gilda mi ha insegnato, è stato il non arrendermi mai quando qualcuno cerca mettermi i piedi in testa.

Ricordo le sue parole esatte:

"Margherita, non lasciare che nessuno distrugga i tuoi sogni"

Ora, tralasciando il fatto che io non mi chiami Margherita, ho sempre seguito questo consiglio sin da quando ero piccola.

Sin da piccola ho sempre assecondato i miei sogni.

A sei anni dicevo a tutti che da grande sarei diventata una grande stilista; a dieci anni cambiai vocazione dicendo di voler fare da grande la cantante.

Ricordo una piccola me che cantava a tutto volume le canzoni di Hanna Montana e la sigla di Mermaid Melody saltando sul divano di casa.

Poi in prima media, scoprii di non essere un aggrazziato uccellino, bensì un'oca stonata. Così scoprii le mie vere vocazioni: il disegno e la fotografia.

Il sabato, come ho già detto, è l'unico giorno della settimana in cui mi sento positiva e cercandodi far proseguire per il verso giusto la giornata, durante la pausa pranzo, sono ritornata sul terrazzo della scuola.

Scatto due o tre foto al paesaggio circostante, poi mi volto e scatto una foto alla mia panchina.

Quando la porta si apre, scatto velocemente una foto al ragazzo che mi guarda con un'espressione dubbiosa in volto.

"Non sapevo avessi una macchina fotografica" dice toccando l'oggetto che è appeso al mio collo.

"Non sai nulla su di me" dico ridendo, andandomi a sedere sulla panchina.

"Bhe, illuminami"

"Cosa vuoi sapere?" Chiedo.

"Il tuo colore preferito, quello che ami mangiare,..." inizia.

"Fermo, fermo, fermo. Insomma, sono cose troppo personali" scherzo.

Alla fine senza rispondermi cambia argomento.

"Andrai al ballo, vero?" Mi chiede.

Alzo le spalle.

"Non lo so, non sono la classica ragazza da portare al ballo. Mi fai più felice se mi regali un divano" scherzo.

"Penso che passerò la serata a guardare American Horror Story" dico.

"Ah-sospira-adoro American Horror Story" dice.

"Allora potremmo andare d'accordo" sorrido.

"In più preferisco guardare Evan Peters lavorare in un circo" ribadisco.

"Mi deludi. Sei ancora in dietro di due stagioni, ragazza" dice Stuard.

"Tempo al tempo, Evan Peters non va guardato in una sola volta" dico sospirando sognante.

"Penso che io sia molto più bello di Evan Peters"

"Certo Stuard, certo" rido scherzando, beccandomi una gomitata.

Senza chiedermelo poi, mi prende la fotocamera e mi scatta un foto.

"Cosa stai facendo?" Chiedo e lui me ne scatta un'altra.

"Sei carina quando arricci il naso" dice, poi restituendomi la macchinetta.

"Devo andare" dice poi cambiando umore all'improvviso.  Afferra velocemente le sue cose e va via lasciandomi da sola.

Smoking kisses (#Wattys2017)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora