Problem

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17° petalo

"Fermo" strattono via Stuard e lo guardo negli occhi.

Mi sento l'aria mancare nel petto; esco velocemente dalla porta e mi dirigo verso il bagno.

Prendo un respiro profondo, mi osservo allo specchio e mi sforzo per non piangere; mi volto quando sento la porta cigolare.

"Ti sei tagliata i capelli? Eh Alissa?" Chiede con fare prepotente Vanessa e io incrocio le braccia al petto irritata.

"Senti, lasciami stare. Oggi non è giornata" le dico andando via; ma prima di uscire completamente mi ritrovo davanti Aiden. Indossa una delle sue solite maglie firmate, i capelli sono ordinati alla perfezione,  neanche una ciocca in disordine, e le gambe muscolose sono piantate al suolo come cemento.

Lo strattono con tutta la forza che possiedo ma mi blocca i polsi, mentre continua a spingermi nel bagno fino a farmi male.

"Dobbiamo parlare di noi"

"No!" Gridiamo io e Vanessa all'unisono, almeno su una cosa siamo d'accordo.

Mi tocco i polsi doloranti e parlo.

"Non abbiamo nulla da dirci" dico uscendo finalmente da quello stretto spazio; le pareti del bagno sembrano essersi rimpicciolite tanto da farmi sentire claustrofobica.

Entro nell'aula di storia, mi siedo ad un banco e per la prima volta cerco di ascoltare la lezione.

Il tempo sembra passare più in fretta e quando suona la campana decido di restare ancora per un po' nell'aula mentre tutti gli altri vanno via.

"Alissa Smith?" Chiede una voce femminile.

Mi volto e una ragazza minuta, bionda con gli occhi verdi mi sta scrutando.

Indossa un jeans stretto nero e una maglietta del medesimo colore, dei Twenty one pilot e continua a fissarmi con aria titubante.

"Si?"

"Sono Juliet Robertson, mi stavo chiedendo se magari ti andasse di fare con me quella ricerca di letteratura. So che sei molto brava in quella materia e in più andiamo nello stesso corso" dice mordendosi l'interno della guancia.

"In più... Il professore ha detto che sarebbe stato un compito collettivo e..." dice iniziando a balbettare.

"Mh, okay" le sorrido.

Voglio farmi nuovi amici. È finito il tempo dell'esclusione.

"Allora alle 17.00 domani a casa mia?"

"Alle 16.00 di domani da Twins?" Chiedo di rimando e lei annuisce felice.

Twins è un bar vicino casa mia; si chiama così perché i proprietari sono due gemelli; ma la cosa bella è che non solo hanno un angolo bar, ma ne hanno anche un altro riservato ai libri di qualsiasi genere.

Insomma, il giusto insieme di Starbucks e di una biblioteca moderna.

"A dopo allora" dico uscendo dall'aula insieme a lei. Noto in quell'istante, una marea di studenti dirigersi verso la mensa.

"Cosa stai succedendo?" Chiedo a Juliet.

"Oggi per pranzo in mensa c'è la pizza" dice alzando le spalle.

"Vado anche io, vieni?" Mi chiede sorridente.

"No, vai pure" le dico e vado sul terrazzo della scuola.

Respiro l'aria fresca di dicembre e prendo dallo zaino il mio cappello invernale.

L'aria è fredda, anzi si gela, ma mi piace stare qui. Prendo, sempre dallo zaino, l'album da disegno e inizio a pensare a cosa disegnare per il progetto d'arte.

Smoking kisses (#Wattys2017)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora