Broken Home

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Il sabato è il giorno che adoro di più in assoluto; forse perché è l'ultimo giorno di scuola durante tutta la settimana.

È l'unico giorno della settimana durante il quale mi sveglio meno nervosa del solito, mi riesco a truccare e sistemare meglio.

Mi alzo in perfetto orario, strano. Forse sto ancora sognando.

Quanto i miei piedi toccano il freddo parquet, mi sento percorsa da diversi brividi e ancor prima che io possa fare anche un altro singolo passo, sento la caviglia destra essere toccata ripetutamente da qualcosa di peloso.

"Giorno anche a te, Luna" dico sbadigliando e strisciando i piedi per arrivare in bagno con ancora la gatta attaccata alla caviglia.

Le accarezzo per un po il pelo e mi soffermo sulla piccola testolina sentendola poi, farmi le fusa.

Seguita ancora da lei, arrivo prima in bagno per lavarmi, e poi in cucina,ancora con il pigiama.

"Buongiorno" dice mia madre e io le restituisco sottovoce il saluto.

"Oggi non vado a lavoro" dice.

"Quindi mi verrai a prendere da scuola?" Le chiedo.

"Tesoro, possiamo sederci un attimo? Dovrei parlarti di una cosa importante" mi dice gentilmente mia madre.

Mi siedo e la guardo fare la stessa e identica cosa.

"Allora... Ti ho nascosto una cosa importante in questi due mesi" inizia e io aggrotto la fronte.

"Quando ti dicevo che ero a lavoro in realtà non ci andavo realmente. Sono stata licenziata" sospira.

"E dove andavi?" chiedo.

"Vedi... Ti ricordi il signor Philip?"

Annuisco.

"Il fioraio giusto?"

"Si. L'ho incontrato di nuovo due mesi fa In caffetteria, abbiamo iniziato a parlare e poi ad uscire" parla ma io non la sto più ascoltando.

Mi alzo dalla sedia maledicendo il fatto di non essere scesa in cucina già preparata e corro su per le scale fino a chiudermi in camera.

"Alissa! Alissa!" Mia madre urla e bussa alla mia porta.

Infilo le prime cose che vedo nell'armadio e non penso minimamente a truccarmi.

Infilo le Vans non curandomi di Luna che miagola preoccupata.

Prendo lo zaino ed esco dalla finestra aggrappandomi al ramo dell'albero che si affaccia alla mia stanza.

Scendo dall'albero cercando di pensare ad altro.

L'ha dimenticato! Ha dimenticato papà!  Come può buttare così tutti questi anni?

Prendo una boccata d'aria e respiro. È solo un brutto sabato. Anzi è solo brutto l'inizio. Ora andrà meglio.

Mi passo una mano nei capelli e stringo forte trai denti il labbro, che mi trema.

Smoking kisses (#Wattys2017)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora