La Supremazia della Conoscenza

נכתב על ידי NatsuRai

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Una nuova vita, un nuovo caso, un'antica maledizione. Passato e presente s'incrociano portando nuove disgraz... עוד

Avviso:
Fumo bianco, anime innocenti, destino tormentato
Capitolo 2: Furto di conoscenza
Case allegre e vite perdute
Capitolo 5: Una calda accoglienza
Capitolo 6: Una nuova vita
Capitolo 7: Nebbia e fuoco
Cap 8:Tempesta di ricordi
Cap9 Sale bianche e ricordi
Cap 10:Il Quaderno Maledetto
Capitolo 11: Un puzzle di pensieri sfuggenti
Capitolo 12:Indovinelli, chi trova l'assassino trova il tesoro
Capitolo 14: Una serata in famiglia
Capitolo 15:una soluzione per ogni mistero
Capitolo 16: la cerva
Capitolo 17: Fiducia e inganno. Tutti pugnalano l'eroe
Capitolo 18: Nuova Azkaban
Capitolo 19: Svuotata
Capitolo 20: Trentaquattro
Capitolo 21: la maschera
Capitolo 22: Il ritorno
Capitolo 23: Risate di fumo bianco
Capitolo 24: Risveglio
Capitolo 25: Miracolo
Capitolo 26: Lama beffarda
Capitolo 27: Milady
Capitolo 28: Fuoco ritorna fuoco
Capitolo 29: Riddle Manor
Capitolo 30: La Supremazia della Conoscenza

Cap 13:Miranda

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נכתב על ידי NatsuRai


Harry si lasciò cadere sullo sgabello cigolante dello studio di Cormac. Le pareti grigiastre erano ricoperte di quadri e poster raffiguranti il corpo umano nelle varie fasi della morte.
Harry era rimasto stupito dall'ordine che regnava nell'ufficio del collega, una parte di lui sperava che fosse disordinato quanto Harry lo era, ora invece provava imbarazzo ripensando a tutte le volte in cui aveva costretto Cormac a spostare pile di scartoffie sbilenche per potergli parlare guardandolo negli occhi.

Cormac ridacchiò -Colpito dall'ordine, eh, Potter?-

Harry alzò una mano, grattandosi la testa, imbarazzato -Aehm...diciamo che non sono particolarmente organizzato nel mio ufficio.-
Cormac sorrise -Nemmeno io, ma una delle mie ultime compagne mi ha dato una mano.-
Harry sbuffò -Ma come McLaggen! Sfrutti le tue donne?-
Cormac strizzò l'occhio -Beh, anche loro mi sfruttano, per una notte intera!-
Harry scosse il capo, sconfitto -Già, le tue avventure notturne sono note in tutto il Ministero.-
Cormac annuì -Siete dei veri pettegoli al Dipartimento Auror.-
Harry sospirò -Come se non avessimo già abbastanza da fare con queste morti...-
Cormac borbottò -Come no...ti conosco bene, Harry. Questa situazione ti entusiasma, come quando lottavi nell'Esercito di Silente o quando risolvevi i tuoi primi casi. La verità è che ti mancava l'azione.-
Harry avvampò -Forse un po' è vero, mi entusiasma l'idea di avere un nuovo avversario, ma non posso permettere che faccia del male ad altri per avere un po' di adrenalina.-
Cormac alzò gli occhi al cielo -Ogni tanto non è male avere qualche scossa, non è certo colpa tua se altri ne pagano le conseguenze. Ci saranno sempre dei nemici e gente pronta a combatterli.-
Harry sorrise -Peccato che questo ci sta facendo il culo.-
-Non per molto, Potter.-

Il corpo della vittima era quasi irriconoscibile.

Il volto era sfigurato da tagli e tumefazioni, la pelle bluastra e a tratti violacea faceva spiccare una piccola macchia rotonda, segno di una collana che era stata probabilmente rubata dall'assassino o da uno di quei fanatici Babbani che circondavano il cadavere.
I capelli neri si aprivano a ventaglio sul tavolo medico di metallo freddo.
Le labbra viola erano schiuse, lasciando intravedere una fila di denti ingialliti da anni di sigarette strette tre le labbra sottili e assaporate in fretta, nelle pause tra una ricerca e un libro.

Non c'era voluto molto perché Hermione, dopo essere stata chiamata da Harry, avesse riconosciuto il cadavere: l'autrice dei libri d'incantesimi più venduti dell'ultimo decennio.
Erano già usati da tempo a Hogwarts, persino Harry li aveva studiati: Miranda Gadula. Un indizio importante l'aveva dato la fede che portava al dito.
Poi era arrivata la chiamata.

Al Ministero era rimasto solo Albert, Harry l'aveva informato del nome della vittima solo da pochi minuti, quando era squillato il telefono nero accanto alla porta.
Il giovane si era alzato e aveva sollevato quella cornetta pesante come un blocco di cemento, una voce stanca e preoccupata, quella di un uomo che non aveva dormito, gli chiese aiuto, perché la moglie non rispondeva alle sue chiamate e temeva che fosse successo qualcosa.
C'è una prima volta per tutto, nella vita, si era detto Albert, ma questo non rendeva più facile informare un uomo che da ora in poi sarebbe stato solo.

Perché quella donna che aveva scelto di trascorrere la maggior parte della sua vita accanto a lui, non sarebbe più tornata a casa.
Parlava con voce meccanica, sentendo in bocca il metallo freddo di un coltello che spingeva verso la sua gola.
Il respiro, spezzato dai singhiozzi, s'infranse contro l'apparecchio, mentre lo stomaco di Albert si stringeva sempre di più.
Non è semplice confrontarsi con la morte, soprattutto se sei una giovane recluta Auror solo di nome, perché, in verità, il tuo è il ruolo di un semplice stagista.

Ti sta bene così, hai troppa paura del mondo che c'è là fuori, dove sarà anche morto Lord Voldemort ma le persone hanno ancora il cuore nero come la pece e uno sguardo più oscuro della notte.

La mano di Cormac, stretta sulla spalla, strappò Harry ai suoi pensieri. L'uomo alzò lo sguardo verso il biondo e ricevette un cellulare bianco.
Appoggiò lo schermo nero all'orecchio e sospirò -Sono buone notizie?-
La voce di Hermione, calda e divertita, lo solleticò -Dipende da cosa intendi per "buone notizie". Harry, ho lavorato attentamente alla ricostruzione dei fatti. Miranda Gadula era in vacanza a Miami quando l'assassino l'ha avvicinata, colpendola con una Maledizione Imperio e, dopo essere salito sull'auto della donna, l'ha fatta guidare finché non hanno raggiunto una zona isolata, dove abbandonare l'auto e usare la Passaporta della donna. Sono tornati qui in Inghilterra e, visto che Cormac ha comunque trovato i segni di uno sconosciuto incanto, sono propensa a credere che l'abbia costretta a gettarsi nel fiume e poi, mentre la donna stava sott'acqua, l'ha colpita con l'incantesimo del quaderno di Mason. A quel punto i polmoni si sono riempiti d'acqua ma la vittima era già deceduta.-
Harry sbuffò -Se almeno riuscissimo a ricordare cosa c'era scritto di preciso...-
Hermione tardò un po' a rispondere, Harry sentiva le voci dei colleghi coprire la sua, presto divennero lontane. -Scusa, c'è un po' di agitazione qui, i ragazzi si stanno travestendo da poliziotti Babbani per presidiare la zona. Comunque, Harry, non credo che sapere qual è l'incantesimo ci possa aiutare molto, visto che non sappiamo chi l'ha lanciato.-

Harry borbottò -Quanti agenti ci sono lì?-
Hermione ridacchiò -Fin troppi, come sempre. Perlopiù intralciano il mio lavoro...vorrei ricordare a Kingsley che i principianti, anche se figli di politici, non sono adatti per fare gli Auror.-
Harry sorrise -Siamo schiavi della politica, Herm, domani il mio posto sarà preso da un figlio di papà che non sa nemmeno usare un Expelliarmus.-
Cormac si girò, alzando la testa dal cadavere steso sul tavolo, e gridò -Sai che funziona anche con i reggiseni? Se inclini il polso a destra, mentre scagli un Expelliarmus...-
Harry scoppiò a ridere, mettendo Hermione in viva voce.
La donna sospirò -Vedo che state lavorando...mi fa piacere sapere che vi state impegnando, ragazzi.-
Harry ridacchiò -Potrebbe non sembrare così, ma ti assicuro che Cormac sta lavorando davvero.-
Hermione tossì -Ho i miei dubbi...-
Harry sorrise -Donna di poca fede, vedrai cosa sono in grado di fare quest'Auror e questo Medimago legale!-
Hermione soffocò una risata -Si, campioni...continuate a darvi da fare, eh? Ci sentiamo dopo.-

Cormac si voltò nuovamente verso il cadavere, borbottando -E io che dispenso consigli alle coppie sposate per rinnovare i loro rapporti sessuali.-
Harry alzò le sopracciglia -Non ne abbiamo bisogno, Cormac, tranquillo.-
Cormac ammiccò -Te la cavi bene, Potter?-
Harry sgranò gli occhi -Pensa a lavorare, maniaco!-
Cormac si voltò, spostando l'attenzione sul corpo -Sarebbe più facile se avessi qualcosa nello stomaco, sai, schiavista?-
Harry si alzò -Prenderò il solito, ci vediamo dopo.-

Il McDonald's più vicino era solo ad un paio di isolati dall'ufficio, mimetizzato nel centro della Londra Babbana.
Bastarono pochi passi e si ritrovò subito investito dall'odore di hamburger sfrigolanti, patatine unte e sudore. Un gruppo di bambini quasi lo travolse, correndo verso la piscina di palline di plastica.

Grazie al cielo James preferisce la cucina di sua madre...

L'aria gelida graffiava il suo volto, mentre, alzando il colletto della felpa verde, stringeva i sacchetti del McDonald's accanto alla palestra di Jake, il cugino di Hermione.
Lo vide, coi suoi addominali scolpiti, la canotta blu sudata e i capelli biondi umidicci attaccati alla fronte ampia, piegarsi verso una signora che doveva avere circa quarant'anni, con dei fluenti capelli biondi e un profilo elegante, mentre le controllava con aria professionale il battito cardiaco.
Ma Harry sapeva che tipo di persona fosse Jake e, un attimo prima di smaterializzarsi verso l'ufficio di Cormac, non rimase affatto stupito di vedere una mano calare verso il fianco della donna, mentre le dettava quello che, probabilmente, era il suo numero di telefono.

Con quel cazzo di lavoro si fa un sacco di amanti...se tutti i personal trainer sono così, sono contento che Hermione non voglia andare in palestra.

L'ufficio di Cormac era silenzioso, Harry entrò nella sala dell'autopsia e trovò l'uomo sprofondato davanti ad un taccuino, con l'aria parecchio contrariata.
-Fanculo.- sibilò, scaraventando il quaderno contro la parete grigia e alzandosi di scatto.
Harry sorrise -Niente?-
Cormac alzò lo sguardo, improvvisamente famelico, puntando i sacchetti e protese le mani, desideroso di ricevere il suo pranzo.
-Un cazzo di buco nell'acqua.- sputacchiò, addentando un hamburger ricoperto di salsa rosa, al quale lui aveva anche aggiunto delle patatine.
Harry scosse la testa -Wow, a volte mi ricordi Ron.-
Cormac assottigliò lo sguardo -Così mi offendi!- deglutì a fatica un enorme boccone -comunque, non riesco a trovare tracce di altri incantesimi e anche la maledizione imperius ha lasciato una scia troppo debole da seguire. Forse la seconda maledizione, quella che l'ha uccisa, ha affievolito la traccia dell'Imperio...non so proprio cosa dirti.-

Harry morse il suo panino -Beh, non che sperassi di trovare chissà cosa... è già importante essere riusciti ad identificarla.- lo sguardo di Harry andò all'orologio appeso al muro -Porca miseria!- gridò, sputacchiando il panino -dovevo andare a prendere James!-
Corse verso la porta, salutando Cormac con un frettoloso cenno del capo, e schizzò verso le scale, smaterializzandosi e svanendo ancor prima di poggiare il piede sull'ultimo gradino.

Atterrando barcollante su una pozzanghera, il Salvatore del Mondo Magico si diresse verso la recinzione della scuola, presumendo che James sarebbe stato nel vecchio campo da calcio. Ignorando il risvolto sporco di fango dei pantaloni, si avvicinò al recinto di ferro e si aggrappò con le dita alla rete.
Vide una partita animata tra i pali sporchi di pennarello e coperti di ruggine.

Harry sorrise, cercando di acuire lo sguardo per trovare il figlio in mezzo al gruppo di bambini divisi in due squadre da cinque che giocavano a calcetto.
Non fu difficile riconoscere la zazzera nera di James.

Guarda un po' che piccola peste...

Sudato e affaticato, si faceva largo a spallate, aprendosi a forza un varco nella difesa. Gli occhi brillavano mentre fissava insistentemente il punto libero e, con un gesto istintivo, mosse la gamba in avanti, sferrando un potente colpo al pallone.
Questo sfrecciò in basso, superando le gambe del portiere e gonfiando la rete.
James sorrise, alzando un pugno in aria e sventolando con l'altra mano la maglia bagnata di sudore.

Harry esclamò -Campione! Da questa parte!-
James si voltò verso il padre e gli restituì il sorriso, salutando i compagni e identificando la sua cartella rossa e gialla tra le tante colorate che erano appoggiate sulla panchina di legno scheggiato.
Corse fuori dal cancello di ferro battuto, zigzagando tra vecchi lampioni spenti.
Abbracciò il padre e sussurrò -Mamma non vuole che io sudi...-
Harry ridacchiò -Allora entreremo di nascosto...incrocia le dita, Malandrino!-
Il Prescelto porse la mano al figlio, che la strinse con decisione, mentre chiudeva gli occhi.

Harry raddrizzò le spalle e si concentrò sul loro caldo e accogliente salotto, lasciando che il vortice della Materializzazione li rapisse.

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