Scarlett. H.S

By Free_Freedom

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«Che diavolo ci fa una ragazza come te in un posto come questo?» Continuò lui a camminare in modo che potessi... More

P r o l o g u e.
Chapter One.
Chapter Two.
Chapter Three.
-
Chapter Four.
Chapter Five.
Chapter Six.
Chapter Seven.
Chapter Eight.
Chapter Nine.
Chapter Ten.
Chapter Eleven.
Chapter Twelve.
Chapter Thirteen.
Chapter Fourteen.
Chapter Fifteen.
Chapter Sixteen.
Chapter Seventeen.
Chapter Eighteen.
Chapter Nineteen.
Chapter Twenty.
Chapter Twenty-one.
Chapter Twenty-two.
Chapter Twenty-three.
Chapter Twenty-four.
Chapter Twenty-five.
Chapter Twenty-six.
Chapter Twenty-seven.
Chapter Twenty-eight.
Chapter Twenty-nine.
Chapter Thirty.
Chapter Thirty-one.
Chapter Thirty-two.
Chapter Thirty-four.
Chapter Thirty-five.
Chapter Thirty-six.
Chapter Thirty-seven.
Chapter Thirty-eight.
Chapter Thirty-nine.
Chapter Forty.
Chapter Forty-One.
Chapter Forty-Two.
Chapter Forty-Three.
Chapter Forty-Four.
Chapter Forty-Five.
Chapter Forty-Six.
Chapter Forty-Seven.
Chapter Forty-Eight.
Chapter Forty-Nine.
Chapter Fifty.
Chapter Fifty-one
Chapter Fifty-Two.
Chapter Fifty-Three.
Chapter Fifty-Four.
Chapter Fifty-Five.
Chapter Fifty-Six.
Chapter Fifty-Seven.
Chapter Fifty-Eight.
Chapter Fifty-Nine.
Chapter Sixty.
Chapter Sixty-one.
Chapter Sixty-Two.
Chapter Sixty-Three.
Chapter Sixty-Four.
Chapter Sixty-Four Part 2.
Chapter Sixty-Five.
Chapter Sixty-Six.
Chapter Sixty-Seven.
Chapter Sixty-Seven Part 2.
Chapter Sixty-Eight.
Chapter Sixty-Nine.
Chapter Seventy.
Chapter Seventy-One.
Chapter Seventy-Two.
Chapter Seventy-Three.
Chapter Seventy-Four.
Chapter Seventy-Five.
Chapter Seventy-Six.
Chapter Seventy-Seven.
Chapter Seventy-Eight.
Chapter Seventy-Nine.

Chapter Thirty-three.

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By Free_Freedom

Nel frattempo che aspettai fossero le dieci decisi di sistemare un po, non era giusto lasciarla in quel modo quando Alan nemmeno ci passava le notti. Iniziai con il bagno per poi finire con la cucina. Non ho mai fatto tanti lavori domestici in vita mia. A casa mia facevo a malapena la mia camera, ma questa non è casa mia, ed è giusto che dia una mano. Se mi vedesse mia madre mi guarderebbe con disappunto per non averla quasi mai aiutata in casa. Sorrisi ricordando, le sue labbra strette in una linea sottile, i suoi occhi socchiusi e le sue sopracciglia accigliate.

Mi ricordai automaticamente dell'incubo che mi ha tenuta sveglia tutta la notte quando mi lanciai sul divano distrutta, dove non solo erano presenti i miei genitori ma anche Harry. Sapevo che la causa della sua presenza erano tutte le delusioni da parte sua quella stessa giornata, perché bisogna attaccare le persone quando dormono? Nel loro sonno? Invadere l'intimità dei loro sogni e dei loro demoni.

Sospirai accigliandomi per un momento, quando mi passò per la mente delle piccole attenzioni ricevute la scorsa notte, quel bacio sulla fronte, la carezza sulla guancia o le coperte rimboccate. Non prestai attenzione a quel gesto soltanto perché non riuscivo a ragionare lucidamente dopo lo sfogo ma ripensandoci bene ancora una volta, era abbastanza strano. Sarò stata io ad immaginarmi tutto? Mi sento davvero così sola?.

Ringraziai mentalmente Jamie, che cominciò a bussare. Erano più o meno le dieci quindi se non lui chi?.

Mi alzai dalla mia postazione e andai ad aprire trovandomi un Jamie sorridente che non smetteva di guardarmi dalla testa ai piedi.

«Ehi, accomodati.» Sorrisi di rimando spostandomi di lato in modo da lasciargli lo spazio necessario per entrare.

Sorrise ancora, abbassò il capo entrando e voltandosi poco dopo. «Ehi.» Salutò quando chiusi la porta, mi voltai e trovai subito le sue braccia intorno a me in un abbraccio.

Sono mancata solo .. quanto? Due giorni?.

Ricambiai in modo veloce l'abbraccio sorridendo e staccandomi impacciata. «Mi sei mancata.»

«Sono solo stata via un paio di giorni.» Mi avvicinai al bancone della cucina. «Posso offrirti qualcosa? Cioè Alan ma-» Cominciai a perdermi nelle mie stesse parole, e odiavo quando succedeva.

Ridacchiò scuotendo la testa. «No grazie, sto bene così.» Annuì raggiungendolo. «Allora com'è andata?» Mi sedetti sul divano seguita da Jamie, stimai il fatto che non si fosse completamente appiccicato a me, ma che si trovava dall'altra estremità del divano.

Stavo per rispondere quando improvvisamente la porta si aprì rilevandosi Alan. «Oh, ciao Jamie. Non sapevo fossi qui.» Sorrise.

Un sorriso abbastanza strano.

«Quando sono arrivato ti ho anche salutato, eri di schiena forse non mi hai riconosciuto.» Spiegò Jamie.

«Davvero? Allora scusami, sarà stato come dici tu.» Alan si avvicinò alla caffettiera, dove il caffè era già pronto. «Vuoi?» Chiese.

«No grazie.» Jamie mi guardò confuso. Alan lo disturbava?.

«Bene, scusate il disturbo. Ero venuto a prendere del caffè. Senza di quello non riesco a iniziare la giornata.» Sorrise ad entrambi incamminandosi verso la porta.

«Non preoccuparti Alan.» Ricambiai il sorriso.

«Buona chiacchierata.» Chiuse la porta alle sue spalle con dei fari un po strani.

Jamie mi guardò ridacchiando, cosa c'era di divertente?

Contagiò anche me e finì con il ridere senza un motivo per cui farlo. «Cosa?»

Scrollò le spalle per poi ritornare serio. «Allora? Non mi rispondi?.»

«Oh beh si, ecco potrei dire che mi sono annoiata parecchio.» Decisi di inventare una frottola, non gli avrei potuto dire; No sai, non era male all'inizio, mi sono divertita parecchio a montare la tenda con Harry per poi litigare qualche ora dopo, ma non è finita qui! Mi ha anche baciata ma per lui questo non ha importanza, figo no?.

No decisamente non l'avrei fatto.

«Ti sei annoiata?» Chiese incredulo, annuì evitando il contatto visivo. «Sono sicuro che se ci fossi stato io non ti saresti annoiata così tanto.» Scherzò sorridendo divertito.

«Sei molto sicuro di te stesso.» Notai sollevando le sopracciglia.

«Oh si che lo sono.» La sua voce si abbassò di colpo rendendola più, come dire? seducente?.

Ma non riusciva ad avere lo stesso effetto che ha Harry su di me. Mi sento anche ridicola a paragonarli, sono due persone diverse, con due influenze diverse.

Mi guardava mentre si mordeva il labbro inferiore ed ero davvero in imbarazzo, eravamo in una certa distanza e credo lo notò quando scalò di un posto avvicinandosi a me. Trattenni il respiro nascondendo il mio nervoso, la porta si aprì di nuovo rientrando Alan. Lo ringraziai mentalmente di avermi evitato una figura di merda.

«Scusate se sono ancora qui, ma penso di aver dimenticato qualcosa di la. Intendo in bagno.» Entrò cercò di essere imbarazzato ma qualcosa mi diceva che non lo era. Indicò il bagno infondo al corridoio e lo raggiunse lentamente, molto lentamente. Sparì in bagno ma la porta era aperta, cosa avrà mai potuto dimenticare in bagno? Che quella mattina Alan fosse strano era chiaro, ma per quale motivo?.

Jamie mi mimò qualcosa del tipo "Cosa gli prende?". Scrollai le spalle, sinceramente non ne avevo idea.

Restammo nel silenzio più imbarazzante fin quando Alan non fece la sua comparsa sorridendo in modo inquietante e le mani nelle tasche, sembrava quasi Louis quando comincia a fare le sue smorfie stupide.

«Hai preso quel che ti serviva?.» Chiesi osservandolo, non teneva niente tra le mani.

«Ehm, si.» Alan annuì continuando a guardarci, non l'ho mai visto comportarsi in questo modo, non che si stesse comportando in maniera folle ma leggermente strano direi di si.

«E dov'è?» Stavolta a parlare su Jamie, che sembra aver letto nei miei pensieri, un cipiglio comparì sul viso di Alan, era quasi divertente.

«E' in tasca, ragazzo. Cosa c'è? Vuoi verificare?» La voce di Alan diventò più profonda e seria, il suo sguardo era davvero penetrante, ed ero sicura che Jamie non ci teneva a verificarlo.

«No, scusami non volevo essere invadente.» Dopo essersi scusato si voltò a guardarmi ricambiai la sua occhiato ma la mia attenzione ricadde si nuovo Alan che dopo essere di nuovo lentamente avvicinato alla porta si girò mimandomi "E' un impiccione!". Morsi l'interno della mia guancia per non scoppiare a ridere in faccia di Jamie. Non era il commento in se a farmi ridere, ma la sua faccia, sa essere burbero quando serve, melodrammatico ma con un pizzico di divertimento. Mi sorrise facendomi l'occhiolino e uscì. «Wow.» Commentò Jamie sorridendo di sghembo, era ancora vicino a me, da prima che entrasse Alan per la seconda volta, avrei voluto allontanarmi senza dare nell'occhio, senza fargli capire che è un po troppo vicino. Oppure dovrei farglielo capire?.

«Ecco-»

Fui interrotta improvvisamente di nuovo, da Alan che fece sbucare la sua testa dalla porta. «Sbaglio o all'inizio eri più lontano ragazzo?» Rivolsi uno sguardo confuso ad Alan, che non faceva altro che entrare ogni due per tre, a Jamie non sembrò importarne molto, ma si alzò guardandomi con un'espressione perplessa. Alan sparì dietro la porta quando la richiuse.

Sospirai forse per l'ennesima volta in quella mattina grattandomi la nuca non sapendo che altro fare o dire.

«Fa sempre così?» Chiese divertito.

«No, non so cosa abbia bevuto.» Ridacchiai scuotendo la testa. Pensavo fosse infastidito invece non lo è.

«Qualcosa di forte.» Rise ma ritornò abbastanza serio quando iniziò di nuovo a parlare. «Voglio, voglio proporti qualcosa.» Cercai di prestare più attenzione facendogli cenno di continuare. «Stavo pensando se per questo fine settimana-»

«Uh, no. Davvero non voglio sentire parlare di feste, rave o cose del genere, dico sul serio.» Chiarì prima che potesse essere tutto più complicato.

«No no, niente feste. Volevo chiederti di guardare un film insieme o non so, se non ti va magari una passeggiata. Non credo in questo paese ci siano posti belli da visitare ma l'importante è la compagnia, no?» Sorrisi alzando gli occhi al cielo per la sua ultima frase da cascamorto, lui lo notò perché cominciò ad ampliare il suo sorriso.

«Ti farò sapere.» Risposi sul vago.

«Ti farò sapere nel senso che è si o ti farò sapere nel senso che è no?»

«Ti farò sapere nel senso che ci devo pensare.» Mi strinsi nelle spalle.

«Eddai! Per una volta puoi non pensarci?» Mi supplicò imbronciandosi.

Arricciai il naso. «Non ci riesco.»

«Provaci.» Incrociò le braccia al petto, lo guardai accigliata per un po e lui continuò ad aspettare. «Allora? Sto aspettando.»

Roteai gli al cielo portando le mani nelle tasche posteriori dei jeans. «Ti farò sapere.»

Grugnisce emettendo un verso di lamento. «Pensi troppo.» Sorrise infine, iniziò avvicinarsi un po troppo, sapevo che stesse per salutarmi e così quando si chinò per baciarmi la guancia, voltai il viso per assicurarmi che le sue labbra finissero sul serio li. Si staccò un po imbarazzato e si dirisse alla porta. «Ciao, aspetto tue notizie. E' stavolta non dimenticartene come l'ultima volta.»

Sventolai la mano in segno di saluto prima che uscisse, sospirai e mi catapultai sul divano, Ana non era uscita fuori per tutta la mattina, mi sto chiedendo se si spaventasse di Jamie.


La sera arrivò presto e non vedevo l'ora di aiutare Alan con il locale, mi piaceva rendermi utile per quanto possa farlo. Avrei chiacchierato anche Gyne. Le avrei detto dell'offerta di Jamie, anche se so quale sarà la sua risposta.

«"Ti farò sapere."?!» Quasi urla rompendomi il timpano. «Ma cos'hai in testa? Polvere?! Accetta, mandagli un messaggio! Cosa aspetti?!» Continua a esclamare, il locare era abbastanza pieno e chiassoso, sarà per questo che continua ad urlarmi contro? Voglio pensare di si.

«Gyne, rilassati.» Poggiai le mie mani sulle sue spalle, strattonandola un po. «E' solo un film o una passeggiata!» Ribadì.

«Tu non capisci!» Stavolta fu lei a poggiarle sulle mie spalle con fare melodrammatico. «Potrebbe scattare un bacio!»

Sospirai rassegnata e spostai le sue mani.

«Che succede ragazze?» Si avvicinò Louis con una bottiglia di birra in mano.

«Niente, Scarlett sta perdendo l'occasione di flirtare con un ragazzo figo.» Sputò Gyne, la fulminai con lo sguardo, è così necessario dirlo a tutti?.

«Gyne!» La richiamai ma lei mi guardò con fare innocente.

«Che c'è?! Dai Scarlett esci con lui e basta.»

Ripensando alla conversazione con quest'ultima mi chiedo se non abbia ragione lei, dovrei accettare e passare del tempo con Jamie, e anche un ragazzo molto carino e simpatico, non sarebbe poi quale sacrificio. Magari mi aiuterà a non pensare ai problemi che ho con Harry. Beh praticamente lui non ne ha, non gli importa niente quindi, dove sta il problema secondo lui?.

Sento Louis schiarirsi la gola di fronte e mi porta a prestargli la mia attenzione attendendo qualche parola da parte sua. «La piccola Scarlett esce con qualcuno, eh.» Ridacchia quando gli lancio un'occhiata omicida. «Chi sarebbe questo tipo?»

Stavo per aprire bocca quando Gyne mi precede. «Jamie, secondo me dovrebbe accettare.»

Servo un ragazzo che ha chiesto da bere oltre il bancone e mi trattengo di versare il contenuto in testa a Gyne. Ma il problema non è lei, sono io. Le ho chiesto io un opinione, perché mi arrabbio così tanto quando lo fa?.

«Vuoi un mio consiglio? Non uscire con quello, secondo me non dovresti accettare.» Prende un sorso della sua birra restando poggiato con i gomiti sul bancone.

«Perché non dovrebbe andare a quell'appuntamento?» Gyne guarda confusa Louis, ma ehi stop. Non è nemmeno un appuntamento, è solo un'uscita tra amici.

«Perché dovrebbe andarci? Io non lo farei se fossi in lei, ma lo farei con quella.» Si gira indicando una bionda ossigenata, con un vestitino cortissimo e un trucco da vamp.

«Ohw voi maschi.» Gyne borbottò schifata passando un panno asciutto sul ripiano bagnato da un po d'alcool.

«E comunque non è nemmeno un appuntamento. Io e Jamie siamo solo amici e credo che questo non cambierà.» Misi in chiaro guardando sopratutto Gyne, so che lei si sta già facendo dei film mentali. Penso abbia afferrato il concetto perché non disse altro su questo argomento. Louis sollevò la sua bottiglia di birra sollevandola come se stesse facendo un brindisi per poi portarsela alle labbra. Si era già ubriacato?.

«Chi dei ragazzi è qui con te?» Chiese Gyne, sono sicura stesse cercando Liam.

«Nessuno, ci sono solo io piccola, accontentati.» Scherzò mandando un bacio volante verso Gyne.

Lei si avvicinò con fare provocatorio da dietro il bancone per poi fermarsi a pochi centimetri da Louis. «Io non mi accontento mai, figurati se lo farei di te.» Gli strizzò la guancia per poi tornare al suo posto.

«Scarlett, la tua amica è offensiva!» Risi quando i due cominciarono a stuzzicarsi.

«Dai Lou, dove hai lasciato gli altri?» Richiese Gyne non ancora convinta della risposta ricevuta poco prima.

Louis sbuffò finendo l'ultimo goccio rimasto nella sua bottiglia e ordinandone un'altra. «Dio se 'na palla. Liam e Zayn stanno lavorando, Niall non so dove sia, probabilmente a cazzeggiare da qualche parte e H-»

«Harry è andato via questo pomeriggio.» Una voce femminile interruppe Louis e richiamò la nostra attenzione. Mi si bloccò il respiro e sentivo già cominciare a innervosirmi quando vidi il suo viso.

Ana.

L'unica cosa positiva di questo campeggio è stato non vedere la sua faccia per due giorni.

Si avvicinò a Louis sfilandogli di mano la bottiglia e prendendo un sorso.

Harry era andato via?

Dove? Perché?

Sentì Gyne borbottare qualcosa, non sembra starle simpatica e la capisco perfettamente.

Non pensai nemmeno a quanto fosse strano che Zayn e Niall non avessero orari per lavorare.

«Servimi.» Ordinò guardandomi dritto negli occhi, non avrei risposto alle sue provocazioni, ero qui per servire, è questo il mio lavoro.

«Cosa?» Risultai un po troppo dura nel dirlo, ci sono modi e modi per chiedere di essere serviti. E uno di questi è riferire cosa vuoi da bere.

«Qualunque cosa, l'importante è che sia forte.» Annuì e mentre preparavo il drink ascoltavo la conversazione tra Ana e Louis, Gyne andò via irritata dalla faccia dell'ultima arrivata borbottando un "Meglio che vada via.".

«Ti ha detto quando torna?» Chiese Louis alla ragazza al suo fianco.

Ana scrollò le spalle. «L'unica cosa che mi ha detto è che era urgente e non aveva tempo per parlare.» Louis annuì lentamente e notai un piccolo sorriso, come se sapesse di cosa si trattasse, non so se Ana lo sappia o meno ma da come ne parla credo proprio che non sappia niente.

Perché devo per forza essere così curiosa e pretendere di sapere tutto di tutti? Argh dannazione!.

Servì ad Ana il suo drink la quale non mi guardò neanche.

«Come sono andati i giorni all'aperto?» Chiese Ana conversando con Louis.

«Sarebbero andati meglio se Niall e Liam avrebbero evitato di insultarsi e picchiarsi.» Commentò irritato, alzai gli occhi cielo alla parola picchiarsi, c'era stato solo un pugno. Ana stava per parlare quando Louis la precedette. «Non alzare gli occhi al cielo Scarlett, ci tenevo davvero tanto a quel campeggio!» Si immerse di nuovo nell'alcool e improvvisamente sentì quattro occhi puntarsi su di me, e di un paio ne avrei fatto a meno.

«C'è stato solo un pugno Louis.» Risposi togliendo di sotto la bocca di Louis la bottiglia piena, mi lanciò un'occhiata per niente carina.

«Aspetta un momento.. tu c'eri?» Mi chiese Ana per niente contenta.

«Si, ero li.» Risposi nello stesso modo. Era incazzata, avrei potuto scommettere su questo. Lo era perché io c'ero e lei no? Non è colpa mia questa, avrebbe potuto parlarne con i ragazzi visto che è talmente sicura di se.

«Sembrava andare tutto bene, nonostante le tue difficoltà e quelle di Harry nel montare una tenda.» Ammiccò dalla mia parte e ciò mi fece accigliare, vogliamo parlare di lui, Zayn e Niall? Che in tre non sono riusciti a fare niente senza l'aiuto di Liam.

«Non che tu eri messo molto meglio.» Commento facendolo ridacchiare.

«Un momento, eri in tenda con Harry?» Chiese con parecchio ostilità.

«Si hanno scopato come conigli in calore.» Rise Louis, spalancai gli occhi e mi affrettai a tirargli un ceffone sulla sua nuca, cosa che lo fece ridere ancora di più. L'alcool gli è andato al cervello. Ma come gli è venuto in mente di dire una cosa del genere?!.

«Che puttana..» Fu borbottato e nonostante tutto quel chiasso riuscì a sentire le parole di Ana. Stavo perdendo la mia pazienza e non sono più così calma quando succede.

«Che cosa hai detto?» Assottigliai gli occhi e poggiai i palmi sulla superficie del bancone.

«Penso tu abbia capito bene, ma in tal caso.. puttana.» Spero stia scherzando, mi sta confondendo con se stessa.

Strinsi i pugni, storsi il naso con disgusto e serrai la mascella. «Quello è il tuo lavoro non il mio.» Ana è una di quelle poche che odio con tutta me stessa, è così.. stronza ma allo stesso tempo stupida. Sarò io che penso troppo prima di dire qualcosa? Penso dovrebbe farlo anche lei, non ci fa una buona figura.

Si alzò di scatto e me la ritrovai faccia a faccia.

«Oh calmatevi! Era solo una battuta Ana.» Louis si alzò prendendo Ana dalle spalle, giustificò il suo commento stupido sui i conigli in calore, ma ero già abbastanza incazzata. Avevo voglia di tirarle i capelli fin quando non restasse pelata.

«La sua non lo era.» Rispose a denti stretti.

«Ovvio che non lo era.» Cosa si aspettava? Dio mio mi fa salire il crimine.

«Sei solo un-»

«Basta.» Intervenne ancora una volta Louis spostando Ana dietro di se.

Alan e Gyne si avvicinarono al bancone dove avevano visto un po di confusione, in realtà forse non erano gli unici ad averlo visto, un gruppetto era li a giro. «Cosa sta succedendo qui? Forza andate via, bloccate il passaggio.» Alan mandò via occhi indiscreti e poi tornò a guardare Louis, Ana e me. «Allora?»

Abbassai il capo slegando il grembiule e lo poggiai sul bancone. «Niente.. niente.» Borbottai entrando in magazzino per poi uscire dal retro, non mi importava di portarmi qualcosa con il quale coprirmi, volevo solo uscire da li dentro per non sputare su quella faccia da culo di Ana. Mi strinsi le spalle e strofinai le mani sulle mie braccia, presa da uno scatto di ira calciai poco delicatamente una lattina per terra. Mi piegai sulle ginocchia spostando le mani sui capelli, un verso di lamento attirò la mia attenzione, come se qualcuno si fosse fatto male e si stesse trattenendo. E questa volta non potrei dire che magari fosse solo una mia sensazione, perché l'ho sentito. Scatto in piedi e mi guardò intorno, non vedo la traccia di nessuno nei dintorni, è buio e non voglio approfondire nel cercare di scoprirne di più adesso. Ma quando sento qualcuno correre mi faccio coraggio cerco di dire qualcosa. «Chi c'è?!» Non ricevetti risposta da nessuno, i rumori erano scomparsi. Come se qualcuno se ne fosse andato. Ero comunque spaventata, mi vennero in mente i momenti dove quando a quel parco abbandonato incontrai Rowan, le sue parole non mi lasciarono la mente nemmeno un secondo. Mi sentivo osservata, spiata. Come se qualcuno mi seguisse e questo mi spaventava davvero tanto.

Sarei stata io il bersaglio giusto per distruggere Alan.

Ma perché? Ci conosciamo da poco tempo, perché dovrei essere io?.

Sospirai passando una ciocca di capelli dietro l'orecchio quando sentì dei passi dietro di me.

Ana, era anche lei passata dal magazzino, cosa voleva adesso? Completare la serata al meglio?.

«Cosa vuoi adesso?» Chiesi senza neanche voltarmi, sapevo che era lei.

«Cosa vuoi tu? Chi ti credi di essere?» Sta volta mi girai con un cipiglio ben evidente sul mio viso. Dove voleva arrivare?. «Arrivi qui un paio di mesi fa o nemmeno e cominci a manipolare tutti a tuo piacimento.» Continua camminando lentamente nel spaziale dietro il locale.

«Non lo sto facendo.» Portai le mie mani a riscaldare le mie braccia, lei è vestita con dei vestiti -a parer mio - di due taglie più piccole e non sta nemmeno tremando.

«Alan ti difende a spada tratta, ti sei conquistata l'amicizia di quella psicopatica di Gyne, stai giocando con i ragazzi.» Elencò.

«Non sto giocando con nessuno, vado solamente d'accordo con loro. Qual'è il tuo problema?.» Se Alan mi difende sarà perché ho ragione, non è il tipo da stare dalla parte del torto per dei favoritismi. Stringere amicizia con Gyne non è poi così complicato, basta non essere come Ana.

«Okay, io posso comprendere che tu riesca ad andare d'accordo con la maggior parte di loro, ma con Harry? Come puoi solo pretendere di poterti avvicinare a lui? Sei solo stupida.»Rise guardandomi dalla testa ai piedi.

Si ha ragione, potrò anche essere una stupida. Ma questo a lei non deve importare.

«Non sto cercando di avvicinarmi a lui perché non mi interessa.» Risposi, sto cercando di allontanarmi da lui.. dopo essermi avvicinata un po troppo.

«Perché non ti credo?» Incrociò le braccia piegando la testa di lato.

«Non ne ho idea e francamente non sono problemi miei. Perché non lo chiedi a lui questo? Perché non lo fai?» Alzai un po di toni cominciando ad innervosirmi. «Non sei tu che stai sempre con lui? O che la scorsa volta siete partiti insieme? Cosa diavolo chiedi a me? E lui ad essere fottutamente contraddittorio, non io.» La lasciai li fuori, da sola. Non avrei perso altro tempo con lei, era stata Ana stessa un po di tempo fa a dirmi che erano stati fuori città insieme, e poi viene chiedere a me tutto questo? Perché non si fa spiegare un po di cose da lui? Non è poi così forte il rapporto come credevo che fosse?.

Una volta entrata in sala, dove il rumore regnava Alan mi guardò come se attendesse una risposta del tipo va tutto bene, ma mi limitai a sospirare e rimettermi al lavoro, dimenticando Harry, Ana e tutti quanti. Credevo fosse tutto più semplice una volta andata via da Brighton e non che la mia vita si complicasse totalmente, sono un disastro.


Erano passati cinque giorni da quando Jamie venne a casa di Alan quella mattina invitando per questo fine settimana, la notte stessa non riuscivo a prendere sonno così mandai un messaggio a Jamie dicendogli che mi andava bene un film per questa sera. Mi chiese se volevo andare a casa sua ma alla fine decidemmo che sarebbe venuto lui qui, mi fece ridacchiare quando mi scrisse; Spero solo che Alan non entri ogni due secondi come l'ultima volta.

Parlai molto con Jamie negli ultimi giorni, al dire il vero gli scrissi ed si era rilevato più simpatico di quanto pensassi, Ana non la vidi nei giorni a seguire e ne fui abbastanza sollevata, Gyne continuava a ripetermi che Liam la stava evitando ma non sapeva il perché, al contrario suo io lo sapevo, lo sapevo molto bene, ma non volevo che ci restasse male quando l'avrebbe scoperto, tra Niall e Liam le cose non erano cambiate e continuo a sperare lo faranno presto. Di Harry non avuto notizie, non era ancora tornato da quel viaggio, e sto cominciando a chiedere dove fosse e perché impiegava tutto questo tempo, sospirai scrollando le spalle, come se stessi togliendo via tutti i miei pensieri e decidi di preparare i popcorn quando tra poco sarebbe venuto Jamie, c'erano anche le patatine ma non sapendo quale preferisce, preparai entrambi.

Non ero ancora riuscita a trovare una casa per Anya e quest'ultima girovagava per la casa tranquillamente, Alan non mi ha mai detto niente per quanto riguardasse lei, quindi non so se le da fastidio o meno, cominciavo ad affezionarmi davvero a quella piccola micetta, e se dovessi darla, l'avrei fatto a qualcuno che la sappia trattare bene.

Poggiai le due ciotole di popcorn e patatine sul tavolino di fronte al divano, avevo preparato anche delle coperte se si sarebbe messo freddo, penso sia tutto apposto e non mi toccava altro che aspettare Jamie.

Il cellulare vibrò nella mia tasca e quando lo uscì mi era arrivato un messaggio;

Da: Jamie.

Sto arrivando!

Sorrisi divertita quando insieme al messaggio mandò una serie di emoticon davvero carine.

Passai i minuti a giocherellare con il cellulare aspettando Jamie, quando suonarono al campanello.


#SPAZIOAUTRICE

Buona Domenica Scarlettine!! State dormendo ancora fino a tardi?! Perché se è così svegliaaah! Un nuovo capitolo per voii!

Anche Ana ha fatto la sua comparsa! Vi piace? [Domanda azzardata lo so.]

Domandina domandina!

Quale personaggio odiate di più?

Votate e commentate dicendomi cosa ne pensate!

See you soon guys!

All the love. xx

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