Other Worlds

By jumindoesgay

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{ Sequel di Mind Worlds } Dopo la sconfitta del signor Knight e la scoperta del scioccante passato del padre... More

La Guerra del Potere.
Prima parte - Passato.
Capitolo 1.
Capitolo 2.
{ Avviso }
Capitolo 3.
Capitolo 4.
Capitolo 5.
Capitolo 6.
Capitolo 7.
Capitolo 8.
Capitolo 9.
Capitolo 10.
Seconda parte - In viaggio.
Capitolo 11.
Capitolo 12.
Capitolo 13.
Capitolo 14.
Capitolo 15.
Avvisetto
Capitolo 16.
character ask & istruzioni
character answer
Capitolo 17.
Capitolo 18.
Capitolo 19.
Terza parte - La battaglia
Capitolo 21.
A proposito della nuova storia..
Avviso
Challenge delle 21:30
Capitolo 22.
Capitolo 23.

Capitolo 20.

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By jumindoesgay

Nako

Apro gli occhi lentamente mettendo a fuoco con difficoltà ciò che ho davanti: è una parete di roccia, con stalattiti e spuntoni che spuntano da ogni dove.
Premo entrambi i palmi contro la superficie di roccia contro cui sono sdraiata e cerco di alzarmi ma una fitta di dolore mi attraversa la testa costringendomi a chinarmi sibilando a denti stretti.
Quando anche il dolore sembra essersi alleviato alzo lo sguardo e osservo il posto in cui mi trovo: è esattamente come la prima parte di parete che ho visto, leggermente illuminata da un buco sull'alto soffitto da cui proviene una luce rossastra, quella dell'esterno.
Mi alzo in piedi barcollando, la botta mi ha stordita e portando una mano sulla tempia che ha colpito il suolo sento una striscia di sangue oramai secco che scende per tutta la guancia.
Da quanto tempo sono qui? Mi domando camminando verso uno squarcio nella parete che posso usare per uscire da qui.
Nonostante sia stretto riesco a far passare buona parte del busto e sbircio dalla parte opposta trovando un corridoio in muro di pietra lungo pochissimi metri e che penso prosegua dopo la curva che prende verso destra.
Passo attraverso lo squarcio anche con le gambe, facendo però molta fatica, infatti la testa mi prende a girare vorticosamente e finisco contro la parte opposta del muro.
Mi rimetto diritta spingendomi contro le pietre e comincio a camminare lentamente, afferrando una delle torce appese al muro per farmi luce.
Arrivo alla curva e appena la supero mi rendo conto che il corridoio restante è più lungo di quello che mi aspettavo, infatti non riesco nemmeno a vedere la fine.
Deglutisco e mi faccio coraggio mentalmente prima di riprendere a camminare, il tacco dei miei stivali che contro il pavimento provoca un rumore costante e che rimbomba per l'altezza del soffitto.
Mentre vado avanti mi guardo intorno e dopo qualche metro noto una porta alla mia sinistra; afferro la maniglia e provo ad aprirla ma la porta non si muove di un millimetro: deve essere murata. Circa cinque metri avanti, sulla parte di destra, ce n'è una seconda, anche essa murata, e più vado avanti vedo che il corridoio è tutto pieno di porte alternate fra di loro alla stessa distanza.
Questo posto sembra più una prigione che un rifugio.
Sto passando davanti ad una delle porte quando qualcosa, dall'interno, si schianta contro di essa facendomi urlare dallo spavento.
Mi schiaccio contro il muro opposto fissando il legno che continua a muoversi e da cui provengono dei ruggiti soffusi. Mi affretto a riprendere il passo, controllando continuamente alle mie spalle per essere sicura che quella cosa sia ancora la dentro.

Alla ventiduesima porta che incontro comincio a preoccuparmi, il corridoio sembra non finire mai e non ho idea di quanto tempo io sia chiusa qua dentro.
Sento che mi sta salendo una sensazione di nausea anche a causa dell'odore di muffa che c'è in questo posto; mi fermo un momento appoggiandomi al muro per riprendermi. Strisciando la schiena contro la pietra mi siedo, facendo quasi cadere la torcia che ha iniziato a produrre luce sempre più debole a causa dell'olio che sta finendo.
Sono quasi sicura che morirò qui.
Sospiro e lascio la testa all'indietro chiudendo gli occhi; sto per addormentarmi quando un colpo giunge da una delle porte poco distanti da me.
Mi mette subito in allerta, alzandomi di scatto e avvicinandomi nella speranza di sentirlo ancora una volta ma allo stesso tempo di non sentirlo più.
Ma al posto del colpo mi giunge alle orecchie una voce.

«Vi prego aiutatemi!»

Quasi mi cedono le gambe dalla sorpresa.

«Clare!» urlo guardandomi intorno, ancora non ho capito in quale porta si trova ma ho riconosciuto la sua voce.

«Nako, sei davvero tu?» domanda e io sorrido.

«Si si, sono io.» rispondo avvicinandomi alla porta alla mia destra, da cui ho individuato la fonte della voce. «Sei qui dentro?»

«Si, mi vedi?» ad un tratto, dietro il vetro rovinato vedo spuntare una testa nera, esattamente come la mia. Il cuore mi scoppia dalla felicità: sono riuscita a ritrovarla. Penso subito ad un modo per aprirla e solo un'idea mi balza in testa.

«Clare, allontanati dalla porta.» le dico e lei fa come indicato. Allungo il braccio puntando la mano contro il legno e con un colpo secco la porta viene spazzata via, all'interno della stanza.
Entrambe non perdiamo un attimo e ci buttiamo una tra le braccia dell'altra.
Rimaniamo abbracciate per qualche attimo e li mi accorgo che sta indossando un abito.

«Stai bene?» le sussurro e lei annuisce. «Non ti hanno fatto del male?» domando un po' sorpresa.

«No.» risponde scuotendo la testa mentre ci separiamo dall'abbraccio. «Mi sono svegliata qui dentro con già l'abito addosso e nessuno è mai entrato o mi ha parlato da quando sono arrivata.»

«Perché indossi un abito?»

«Non lo so.» risponde facendo le spallucce.
Tolgo una delle spalline del mio zaino e frugo al suo interno prima di tirare fuori una felpa, porgendola a Clare che la accetta volentieri e la indossa.

«Dobbiamo uscire da qui e trovare gli altri il prima possibile.» spiego rimettendo lo zaino sulla schiena.

«Come sarebbe a dire trovare gli altri?» mi domanda confusa e sorpresa. Sospiro.

«Sono caduta in una trappola e sono finita qui sotto mentre cercavamo di entrare nel nascondiglio. Non so dove siano ora e nemmeno so da dove usciremo.» confesso.

«Fortunatamente il posto è vuoto.» dice facendomi alzare un sopracciglio incuriosita, mentre con una forbice presa da uno dei mobili antichi della stanza si strappa la parte in eccesso della gonna.

«Voto?»

«Chi mi ha rapita se ne è andato qualche ora fa. Lo posso dire perché non si sente più alcun rumore.» spiega uscendo dalla porta. Rimugino sulle sue parole mentre la seguo, afferrando una nuova torcia visto che la mia l'ho lasciata cadere a terra quando ci siamo abbracciate. «Propongo di andare avanti per il corridoio.» mi dice, indicando la parte opposta da cui sono arrivata e io annuisco.

Ci mettiamo a camminare in silenzio, osservando di tanto in tanto alle nostre spalle per accertarci di non essere seguite e dopo qualche minuto ci ritroviamo davanti ad una porta in metallo che sorprendente è socchiusa.
Appoggio la mano sulla superficie metallica che è gelida e mi provoca dei brividi per spingerla in avanti e quello che vediamo al di là ci lascia senza parole: una sala dal soffitto altissimo e decorato da mille ghirigori scolpiti sul marmo che scendono attorcigliati a mezze colonne attaccate al muro in stile classico. Non ci sono né finestre né mobili fatta eccezione per una sedia rivolta verso il fondo della sala, in raso rosso.
Guardandola attentamente noto che si vedono spuntare due piedi alla base. Chiamo Clare dandole dei colpetti sulla spalla e facendole segno di stare zitta, indico poi la sedia e la vedo sbarrare gli occhi. Lei mi guarda e annuisce: ha capito quello che dobbiamo fare.
Ci avviciniamo lentamente alla sedia prima di separarci e prendere una un lato diverso per attaccare la persona ma quando arriviamo davanti ci accorgiamo che è solamente un manichino. In questo momento realizzo.

«Clare dobbiamo scappare è una trappola!» le dico prima di cominciare a correre ma mi fermo quando mi accorgo che sta ridendo. Non è la sua solita risata, questa è diversa ma mi è comunque familiare.

«Oh Nako, come sei ingenua.» mi dice guardandomi con finta compassione. Sto per chiedere spiegazioni ma vengo interrotta dallo schioccare delle sue dita e dopo un piccolo fascio di luce si trasforma.

«Isaac?» domando scioccata, mentre lui cammina verso di me ghignando.
Comincio a retrocedere senza staccare gli occhi da lui, confusa e spaventata.

«Immagino che tu ti senta spesata e confusa, e posso capirlo davvero..» dice fermandosi e mettendo una mano sul cuore. «Ma questo non è il posto adatto per le spiegazioni, i tuoi amici ci stanno cercando entrambi e potrebbero arrivare a momenti.»

«Cosa intendi dire con spiegazioni? Dov'è Clare? Che cosa le hai fatto?» domando ringhiando ma in tutta risposta lui sorride e si prepara a schioccare di nuovo le dita.

«Pazienza, Nako, ci vuole pazienza.»

E dopo averle schioccate, vedo il buio.

• • • •

DOPPIO AGGIORNAMENTO!
OH
MIO
DIO
!!!!

Spero tanto di avervi sorpresi con questi due capitoli nello stesso giorno ahaha.
Questo è l'ultimo capitolo della seconda parte, infatti il prossimo che posterò sarà il primo della terza e ultima parte del libro; ci sono dei colpi di scena, soprattutto alla fine uhm.
Che intenzioni avrà Isaac? E quali sono le spiegazioni che deve a Nako? Dov'è Clare? Hiro, Gidan e Archel riusciranno a trovarla?
Ma soprattutto, vi aspettavate qualcosa del genere?

Mi raccomando voglio TANTI commenti

Però però però le sorprese non sono ancora finite, infatti, in alcuni vecchi appunti, ho ritrovato la trama di una storia (o più) che non ho mai cominciato a scrivere e ho pensato "perché non lavorarci su?".

Quindi che cosa ne dite? Vi andrebbe di leggere una nuova serie fantasy scritta da questa matta?

Fatemi sapere nei commenti.
Ora vi lascio con la promessa di rivedervi al prossimo capitolo, che oramai sarà nella terza parte della storia, e vado a vedermi il mio adorato X Files mentre abbraccio il mio piccolo TABINOF *asocialità mode on*
No, in realtà vado a studiare storia e letteratura.

BYE

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