Other Worlds

Autorstwa jumindoesgay

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{ Sequel di Mind Worlds } Dopo la sconfitta del signor Knight e la scoperta del scioccante passato del padre... Więcej

La Guerra del Potere.
Prima parte - Passato.
Capitolo 1.
Capitolo 2.
{ Avviso }
Capitolo 3.
Capitolo 4.
Capitolo 5.
Capitolo 6.
Capitolo 8.
Capitolo 9.
Capitolo 10.
Seconda parte - In viaggio.
Capitolo 11.
Capitolo 12.
Capitolo 13.
Capitolo 14.
Capitolo 15.
Avvisetto
Capitolo 16.
character ask & istruzioni
character answer
Capitolo 17.
Capitolo 18.
Capitolo 19.
Capitolo 20.
Terza parte - La battaglia
Capitolo 21.
A proposito della nuova storia..
Avviso
Challenge delle 21:30
Capitolo 22.
Capitolo 23.

Capitolo 7.

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Autorstwa jumindoesgay

{ Gidan }

Sono ore che corro senza pausa da quando ho attraversato il portale, lasciandomi Nako alle spalle.
Non ho voluto darle spiegazioni e sono scappato come un vigliacco dopo averla trattata in quel modo, chissà ora che cosa penserà di me.
Rallento la velocità dell'andamento fino a quando non mi fermo del tutto, appoggiandomi ad un albero con un braccio prendo fiato e colgo l'occasione per guardarmi intorno: sono a lato di una strada alberata, le chiome sono così folte da formare una tettoia ma non abbastanza da impedire l'entrata della luce; la strada prosegue per altri cinquecento metri e al fondo posso intravedere una luce cristallina e un forte odore salino.
So esattamente dove mi trovo.
Nonostante la testa mi giri per la mancanza di ossigeno dovuta alla corsa sfrenata mi stacco dalla corteccia e riprendo a camminare, questa volta più lentamente, lungo il bordo.
Forse ho fatto male a reagire in quel modo, penso, avrei dovuto lasciare che mi spiegasse tutta la storia.
Mia madre ricompare dopo anni in cui non ha fatto altro che mancarmi e io la tratto come una criminale, rinfacciandole tutti gli errori da lei commessi.. Avrei voluto essere più lucido in quel momento. Idiota.
Ad un tratto la luce mi acceca e capisco di essere arrivato alla fine della strada; mi copro gli occhi con un braccio facendomi ombra e rimango fermo in ascolto:
Sento il rumore delle onde che si infrangono sulla sabbia e il vento marino che si muove tra gli alberi. Percorro gli ultimi metri, ormai pochissimi, che mi separano dalla distesa di sabbia, appena esco respiro a pieni polmoni l'aria marina e mi avvicino all riva, sedendomi ad una decina di metri dall'acqua.
Non mi ero nemmeno accorto di aver pensato a questo posto mentre attraversavo il portale ma è chiaro il perchè: da quando ero piccolo questo è sempre stato il mio posto preferito, mi ci portava mia madre quando a Dhazelof c'era una vera e propria tempesta in corso, dato che per noi il brutto tempo è un abitudine, e mi lasciava giocare in acqua oppure passeggiavamo lungo la riva a piedi scalzi.
L'ultima volta che sono venuto qui è stata dopo il suo funerale e avevo giurato a me stesso che avrei raso al suolo questo posto.

Rimango a fissare inerme l'acqua con i gomiti appoggiati alle ginocchia rannicchiate. L'aria è tiepida e mi culla insieme al rumore delle onde, forse dovrei veramente radere al suolo questo posto.
Oppure potrei rimanere qui per un po'.
Mentre penso capisco di non essere completamente in me stesso ma queste idee mi sembrano le più adeguate al mio umore: sono frustrato e confuso, penso sia normale.
Afferro un bastoncino spezzato che si trova accanto a me e comincio a tracciare dei segni sulla sabbia, non hanno un motivo preciso ma seguono solo il movimento lento e irregolare del mio polso.

-È davvero bello qui.- dice all'improvviso una voce alle mie spalle. Mi giro di scatto e vedo Nako, in piedi che mi fissa, i capelli lunghi che svolazzano mossi dal vento.
Non le rispondo e ritorno con lo sguardo basso sui miei disegni sulla sabbia.
Sento il rumore dei suoi passi che si avvicina fino a quando, con la coda dell'occhio, la vedo sedersi accanto a me e fissare l'orizzonte. Diavolo, quanto vorrei abbracciarla e dirle che mi dispiace.

-Come hai fatto a trovarmi?- le chiedo dopo attimi di silenzio anche se conosco già la risposta. Lei sorride e mi guarda, girandosi la chiave tra le mani.

-So sempre dove sei.- mi dice senza staccare lo sguardo dal mio. -Anche se suona inquietante.

Abbasso il viso reprimendo una risata che mi esce leggera, quasi come un sussurro.
Ritorno a guardare Nako che è tornata seria.

-Devi tornare da lei, Gidan. Ha bisogno di noi, ha bisogno di te.

Deglutisco e cambio direzione dello sguardo, oltre le sue spalle. Non riesco a guardarla negli occhi mentre mi chiede di fare qualcosa che sto cercando di non fare.
Perchè in fondo io voglio tornare da mia madre ma quello che ho fatto e il mio maledetto orgoglio mi bloccano.

-Devi ascoltare quello che ha da dirti..- riprende Nako ancora più seria. -Credimi, non si merita questo, non dopo quello che ha passato e..

-Lo so.. Lo so!- sbotto all'improvviso, bloccando il suo discorso. Lei si ammutolisce e rimaniamo a fissarci. -Lo so scusa. Avrei dovuto ascoltarla subito ma mi sono fatto prendere dalle emozioni e dal rancore come un completo idiota. E mi dispiace, Dio se mi dispiace, ma non ho il coraggio di tornare là, non dopo il modo in cui me ne sono andato.

Nako non dice nulla, rimane a fissarmi con gli occhi rubino che riflettono la luce bianca e i capelli neri mossi dal vento. È bellissima.
Distolgo lo sguardo un altra volta, riportandolo basso sulla sabbia, lei allora si allunga e, gettando le braccia al collo, mi abbraccia forte. Ricambio solo in parte, un po' per il mio umore un po' per la posizione scomoda in cui siamo.
Rimaniamo così per un po', credo un paio di minuti, a fare rumore ci sono solo le onde e il vento. Quando si allontana mantiene lo sguardo basso, senza muoversi.
E lì capisco, capisco che io, Gidan Knight, sono un completo idiota. Perchè la mia ragazza ha lasciato i suoi amici e la sua "casa", dopo che ho litigato con mia madre perchè sono un egoista, per inseguirmi e per riportarmi indietro, senza badare al luogo in cui sarebbe andata, senza sapere se mi avrebbe trovato oppure no.
Mi alzo in piedi attirando la sua attenzione; mi spolvero un po' i pantaloni sporchi di sabbia e poi le porgo una mano per aiutarla ad alzarsi. Lei la accetta senza prima aver titubato un momento e si alza.

-Scusa.- le dico mentre anche lei si spolvera la divisa.

-Non è a me che devi chiedere scusa Gidan.- mi dice dapprima seria ma poi si apre in un meraviglioso sorriso. -Ma le accetto lo stesso.

Sorrido anche io, rincuorato dalla dolcezza del momento, e la prendo per mano prima di attivare il portale che ci porterà di nuovo all'accademia.

//Note dell'autrice:

EBBENE SI! Sono viva! Incredibile vero?

Scherzi a parte, scusatemi tanto ma la settimana scorsa sono stata impegnata nel recuperare alcune materie scolastiche e per farmi ripagare di ciò, vi prometto che, la settimana prossima, farò un doppio aggiornamento!
Poooi, ho un altra bella notizia, infatti sabato finirò la scuola e questo vuole dire che riuscirò a scrivere in santa pace per tutta l'estate! Yay!
E voi quando finite scuola?

Spero che il capitolo vi piaccia (anche se è un po' corto), baci
Margs ❤️

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