Capitolo 4: Tutta la verità.

3.4K 295 87
                                    

Eccola qua, la stanza delle ragazze: una stanza con 5 letti (due di troppo), 3 armadi e decorazioni di ogni tipo ovunque. Cavolo, quanti disegni! Ovunque, sono ovunque!

-Ti piacciono i miei disegni?- chiede Sally. I disegni sono pieni di chiazze rosse, ma non sembrano macchie di sangue. Controllo e mi accorgo che è solo tempera rossa. Sembrano quasi fatte apposta.

-Sono bellissimi, ehm, Sally. Spero di non aver sbagliato nome.

Mi guardano tutte storto. Jane spacca il silenzio che si sta creando.

-Ma allora tu sai chi siamo noi!

-Ehm...no! No, non so chi voi siate, non conosco... OK, so qualche vostra storia, ma non tutte.- piccola pausa-C'è....c'è qualche problema?

-Non sei una qualche fan o roba del genere?

-CHE? Io non sono una fan!

-Dimostralo.- anche Clockwork sembra irritata. Perché non tengo mai la bocca chiusa?!

-Se io fossi una fan vi sarei già saltata in braccio! Invece....

No, non continuare, Erika. Non lo puoi dire.

-Invece...ti facciamo paura, non è vero?- Sally ha la voce rassegnata, come se se lo aspettasse. E da come lo dice, sembra che nessuno l'abbia mai accettata da quando è diventata una Creepypasta.

Resto zitta, non so che dire. Penso che capiscano cosa sto pensando, perché tutte e tre cominciano a fare la faccia rassegnata. O almeno, Clockwork e Sally hanno la faccia rassegnata, mentre Jane ha una maschera, quindi non so che espressione abbia.

Lo so. Lo leggono nei miei occhi. Sono spaventata e confusa, e loro lo sanno, lo vedono.

-Io...-balbetto -Mi dispiace. Non... non so cosa dire.

-Agli altri dí solo che ti abbiamo detto noi i loro nomi.- dice Jane- Hai paura, lo leggiamo nei tuoi occhi.- (MA VA?) - Possiamo capirti. Da quel che ci hai raccontato, la tua non è una bella situazione, e finire nella casa dei mostri non può che peggiorare le cose.

-Mostri?

-Qui siamo tutti mostri. Costretti a uccidere per guadagnarci da vivere. Credici, vorremmo tutti noi tornare indietro nel tempo per cambiare la nostra situazione e i nostri errori.

-E pensare che sei pure stata fortunata...- Continuo a non capire cosa intende dire.

-È la seconda volta che dici che sono fortunata, Clockwork, ma nessuno mi ha ancora spiegato perché.

Mi sembra di essere in una maledetta soap opera e questa è la scena delle rivelazioni. Peccato che io ODIO le soap opera. Ditemi che sta succedendo qui e finiamola con questa scenata.

-Bhe, prima di tutto- commenta Clockwork- chiamami solo Clock, per favore. E riguardo al fatto di essere così fortunata...

Sally interviene di scatto:- Tu assomigli tantissimo al figlio morto di Slendy.

Ok, so di avere il carattere di un maschio, ma paragonarmi in aspetto a un ragazzo è un tantino troppo! Per di più, dovrei assomigliare a un ragazzo morto che probabilmente non ha la faccia. A meno che....

-Figlio morto? Mr. Slender? Non capisco.

-Questa storia non la sapevi, eh?- dice Clock- Bene, te la racconto io. I fratelli Slender un tempo erano uomini normali come te e Slendy aveva anche un figlio. Un brutto giorno, nella loro casa scoppiò un incendio. I fratelli Slender ne uscirono vivi, ma i loro volti furono completamente sfigurati. Riguardo al bambino... il suo corpo non venne mai trovato.

Jane prende la palla al balzo e continua:- Non ha mai accettato la morte del figlio, quindi Slender continuò a cercarlo per i parco giochi che a lui piacevano tanto, negli zoo, ai luna park, qualunque posto dove ci fossero dei bambini. Purtroppo ha molte volte preso un granchio e, in preda alla disperazione....ecco, preferirei non pensare cosa faceva ai piccoli malcapitati.

Ho un nodo in gola grosso quanto una palla da tennis. Non so se essere dispieciuta per Mr. Slender o se scappare a più non posso via da lui. Che brutte immagini si stanno annidando nella mia testa! Non ci voglio pensare. Poveri piccoli....

E questa sarebbe fortuna? Assomigliare al figlio morto di un mostro?!? Non dovevo venire qui. Voglio andarmene, ma se tenterò di scappare, finirò nei guai. Lo so già.

Come i Creepypasta mi hanno salvato la giornata... e la vita.Where stories live. Discover now