1.7 ; The Hardest Part Is Forgetting Those You Swore You Would Never Forget

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And even if all love has flown
We'll have a few scars to proudly show
'Cause at the end of our lives
We can say, "At least we tried."

Lying awake in bed
Feeling the spot on my chest
Where you used to, where you used to rest your head...

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Baekhyun aveva accompagnato Jongin a casa a piedi, sua madre era lì, l'aveva salutata e ci aveva parlato, poi si era assicurato che il suo amico stesse bene ed era andato via. Era stato decisamente un pomeriggio movimentato, stava provando un sacco di emozioni contrastanti in quel momento. Da una parte c'era Jongin a cui voleva bene nonostante tutto, dall'altra c'era ciò che aveva fatto, che non era qualcosa che riteneva neanche lontanamente giustificabile. In quel momento pensò che avrebbe solo voluto parlare con Irene per farle sapere che sarebbe andato tutto bene, ma non aveva il suo numero e non credeva che presentarsi a casa sua fosse una scelta adeguata, recuperò il cellulare e si ricordò di non avere ancora risposto a Chanyeol. Invece di leggere i messaggi, decise di chiamarlo per fare più in fretta, l'altro rispose quasi subito. "Baekhyun? Dove sei stato?"

"Ciao." rispose. "Sono stato da Jongin, stava abbastanza male ma è meglio se ne parliamo da vicino così ti spiego. Irene?"

"Sono appena andato via da casa sua, le ho fatto qualcosa di caldo da bere e si è calmata ma ha pianto in continuazione, le ho detto di riposare un po' e credo stia dormendo." fece una pausa, si sentivano dei rumori fastidiosi in sottofondo. "Dove sei?"

Baekhyun si guardò intorno e continuò a trascinare la sua bici. "Quasi arrivato al parco." rispose. "Ti aspetto lì?"

"Arrivo." detto ciò, riattaccò. Il più grande si ritrovò a sorridere e rimise il cellulare in tasca, sapeva che non doveva pensarci perché non era affatto il momento di rivivere certe situazioni, ma ricordò di quando si erano baciati alla festa di compleanno di Irene. Era passato poco tempo eppure non ne avevano mai parlato. Scosse la testa e continuò a camminare fino ad arrivare al parco, di Chanyeol non c'era traccia, sapeva che ci avrebbe messo un po' per arrivare visto che si trovava a casa di Irene quindi lo aspettò seduto su una panchina, nel frattempo lesse un po' di notizie al cellulare e inviò a Jongin una foto divertente sperando che gli rispondesse, era ancora in pensiero per lui, non credeva sarebbe successo niente se fosse arrivato più tardi, ma c'era comunque una minima possibilità che le cose fossero andate diversamente e quello lo faceva stare male.

Dopo una quindicina di minuti, il minore lo raggiunse. Lo aveva visto in lontananza, una volta arrivato, salutò il ragazzo che si trovava già sulla panchina e si sedette accanto a lui. "Sono stanchissimo." disse Chanyeol, finalmente poteva riposare un po'.

Baekhyun lo guardò attentamente, aveva un'espressione triste stampata sul volto. "Hai pianto?"

"Cosa?" chiese, portandosi una mano sul viso. "Si vede?"

"Beh, sì." disse, onestamente. "Come sta Irene?"

"Te l'ho detto, male. Non ci credeva, non sapevo cosa dirle perché non so cosa si dice alle persone in questi casi, è stato brutto doverla consolare e non credo di aver fatto un buon lavoro perché non sembrava stare meglio." prese un respiro profondo. "Mi sento una merda anche io."

Baekhyun lo interruppe. "Tu hai fatto un ottimo lavoro, le sei stato vicino e hai fatto del tuo meglio, non potevi fare di più. Non potevi farla stare immediatamente bene, è ovvio, ma la tua presenza è stata sicuramente importante per lei. Invece Jongin..." sapeva che l'altro era curioso di sapere come stesse. "Quando l'ho trovato quasi non sembrava lui, diceva un sacco di cose senza senso e piangeva, io gli ho parlato in maniera onesta. Gli ho detto che ha sbagliato e che dovrà scusarsi, ma allo stesso tempo non ce l'ho fatta ad urlargli contro o altro, era talmente sconvolto che non sono riuscito a essere sincero fino in fondo perché avevo paura di come potesse reagire."

"So che è tuo amico." disse Chanyeol. "Ma è stato un bastardo."

"Lo so, concordo." annuì e cambiò discorso. "Senti, dovresti darmi il numero di Irene, vorrei parlarle."

Chanyeol era confuso. "Riguardo cosa?"

"Nel senso." sapeva che quella richiesta poteva apparire un po' strana, ma non era totalmente pronto ad aprirsi con lui - tuttavia pensò che poteva farlo e che quello era il momento adatto, per cui prese coraggio e continuò a parlare. "Anche io sono stato tradito e so come si sente quindi vorrei farle sapere quello che ho provato, sicuramente la capisco meglio di te da questo punto di vista." sorrise e lo guardò. "Dico, so che siete migliori amici ma ecco, so come ci si sente quando qualcuno ti tradisce quindi potrei aiutarla." ripeté, Chanyeol ridacchiò. "Non oggi, ovvio, magari posso chiamarla domani o tra un paio di giorni se tu mi dai l'okay."

Il ragazzo ritornò serio. "Suppongo che debba essere stato difficile dover essere gentile con Jongin e non dirgli totalmente quello che pensavi, però... hai fatto la cosa giusta, sei una persona molto gentile. E posso darti il numero di Irene, ma meglio se non la chiami oggi perché credo abbia bisogno di un po' per pensare, domani puoi farlo tranquillamente." fece una pausa. "Mi dispiace per quello che ti è successo."

Annuì e si ritrovò a parlarne. "È passato. Ma è stato difficile e ha avuto ripercussioni su tante cose su cui prima non facevo caso, è difficile fidarsi delle persone ora. Forse è per questo che non sono più riuscito ad avere una relazione da quando è successo, penso che tutti vogliano solo usarmi quindi faccio lo stesso per non restare deluso." sorrise. "So che non sai che dire, tranquillo, non c'è bisogno che mi dici niente in particolare, volevo solo che lo sapessi."

"Non è che non so cosa dire." rispose. "È che non mi capacito di come si possa fare una cosa del genere. Irene è una ragazza bellissima, non le manca niente, mi spieghi cosa ha visto Jongin in quell'altra? Con tutto il rispetto per lei, davvero, non la conosco neanche, ma aveva Irene che era una delle ragazze migliori di tutte e l'ha trattata così." fece una pausa. "Stessa cosa per te. Lui aveva accanto un ragazzo bello, intelligente, che lo amava e ti ha tradito per un altro? Un'altra? Insomma, con tutto il rispetto anche per quest'altra persona perché probabilmente non c'entra niente con chi ha tradito, ma se hai qualcuno di perfetto accanto che senso ha farlo soffrire?"

Baekhyun sorrise. "Ma non sono perfetto, forse è stato questo il problema."

Si voltò verso di lui e inarcò le sopracciglia. "Irene va male a scuola, non risponde ai messaggi, non sa comunicare, eppure per me è perfetta. Anche tu, non so che tipo di difetti tu abbia, ma nonostante ciò non credo che qualunque essi siano ti rendano meno perfetto, ciò che conta è la gentilezza d'animo e l'empatia, e tu hai dimostrato di averne tanta."

Sospirò profondamente, non credeva tanto in quelle parole, ma se quello era stato il modo in cui aveva provato a consolare Irene magari c'era riuscito perché si sentiva meglio dopo averlo ascoltato. "Grazie, davvero." sollevò lo sguardo e si concentrò su un mucchio di foglie a terra, stavano cadendo dagli alberi che recintavano quell'area del parco. "Hai presente quando dici a qualcuno che non ti dimenticherai mai di lui? Ecco, alla fine dovrà succedere per forza, e la cosa più difficile da fare è lasciarlo andare e fare finta di niente."

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a/n: sono riuscita ad aggiornare non me l'aspettavo, anche se è tardi e non so in quanti leggeranno il capitolo stasera.. spero che stiate tutti bene ♥

love is a metaphor - chanbaekDove le storie prendono vita. Scoprilo ora