Capitolo 21

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"Dove credi di andare, Potter?"

Chloe fermò i suoi passi stringendo gli occhi, colta sul fatto.
Sperava che Malfoy non l'avesse vista sgattaiolare verso il dormitorio, ma a quanto pare il fato ce l'aveva con lei ultimamente.

Si voltò velocemente e incrociò le braccia al petto con fare saccente.

"Cosa c'è Malfoy?"

"Non fare la stupida, Potter, lo sai benissimo" si accasciò sul divanetto più vicino alzando gli occhi al cielo, con il suo solito fare arrogante e disinteressato.

"Non ti devo nessuna spiegazione" sbottò lei.
Se Malfoy credeva che gli avrebbe rivelato tutto si sbagliava di grosso. Non era un suo confidente, tanto meno un suo amico. In realtà, ora che ci pensava, era proprio colpa sua se tutto ciò era successo. Se non avesse fatto la spia ora lei si sarebbe trovata tra le sue coperte calde a cercare informazioni utili sulla pietra filosofale invece di perdere tempo con lui.

"Che mi dici di Potter? A lui devi qualche spiegazione?" ghignò furbamente poggiando il braccio sul bracciolo del divano in un modo così spavaldo e arrogante che a Chloe fece venire i brividi dalla rabbia.

"Malfoy, arriva dritto al punto. Sai, preferirei allontanarmi da te il prima possibile"

"Perché la mia presenza ti rende nervosa?" la canzonò lui.

"Perché potrei strangolarti da un momento all'altro" lo corresse con un sorriso falso.

"Sei sempre così scontrosa?"

"E tu così arrogante?"

"Almeno non sono un secchione spocchioso" ridacchiò tra se e se dopo quell'affermazione.

"Meglio essere una secchiona che un totale imbecille" Malfoy non si smosse minimamente a quella provocazione, anzi. Sembrava alquanto divertito da quello strano scambio di insulti.

"Per mia fortuna, non ho bisogno di passare tutto il giorno sui libri come e te e la Granger per essere intelligente" si vantò.
Chloe non aveva molti modi per replicare. Purtroppo per lei, Malfoy era un ottimo studente nonostante non avesse bisogno di studiare molto. Di certo però non era al suo livello.

"Per diventare intelligente dovresti mangiarteli i libri" borbottò infine, realizzando che quella fosse probabilmente la conversazione più lunga che avesse mai intrattenuto con lui.

"Comunque sia, stai sviando la mia domanda" le ricordò poi tornando immediatamente serio.

"Non riesco a capire perché ti importa tanto"

"Non mi importa, sono solo curioso. E poi, in un certo senso me lo devi"

Chloe alzò un sopracciglio in modo sarcastico.
"E perché mai?"

Malfoy sbuffò e buttò la testa all'indietro.
"Devo ricordarti chi è che ti ha salvato la vita appena dieci minuti fa? Ti credevo più perspicace, Potter"

Chloe si sentì leggermente offesa da quell'affermazione, ma non gliel'avrebbe mai e poi mai data vinta.
"Me la sarei cavata anche da sola" mormorò passando lo sguardo su tutta la stanza pur di non incrociare il suo.
Lui la osservava come se la stesse giudicando, e quell'occhiata a Chloe diede particolarmente fastidio.

"Io dico che se non fossi arrivato io ci avresti rimesso le penne" sbottò poi con una nota di rimprovero che non le piacque affatto.

"E io dico che non c'è bisogno di rinfacciarmi le cose in questo modo" replicò lei duramente, senza nascondere il suo tono offeso stavolta.
Lo sguardo del biondino sembrò rabbuiarsi per un attimo.
"Non ti sto rinfacciando niente" pronunciò glaciale.

"A me sembra proprio di si, invece" replicò lei con lo stesso tono.

Si guardarono negli occhi, e nonostante la distanza Chloe poté notare una strana scintilla attraversare quelli azzurri di Draco.

"Credi che tenerti tutto per te ti farebbe stare meglio?" disse poi ad un tratto, interrompendo il silenzio creatosi. Non la stava rimproverando o minacciando, la sua voce aveva un tono che Chloe non aveva immaginato potesse avere.
Sembrava quasi che si stesse preoccupando per lei. Il solo pensiero le parve ridicolo.

Tuttavia, non riuscì a replicare. Tutto ciò che riuscì a fare fu riservargli un'occhiata stranita e confusa.

"Capisco se non vuoi dirlo a me, ma mi aspettavo che almeno di Potter ti fidassi" continuò in risposta al suo silenzio, e Chloe non seppe proprio come ribattere.
Era possibile che Malfoy l'avesse messa alle strette con due semplici frasi? Lei che aveva sempre la risposta pronta si sentì vacillare davanti allo sguardo rilassato di un biondino presuntuoso e arrogante.

"Solo perché è mio fratello non significa che debba sapere tutto" fu tutto ciò che riuscì a dire, nonostante sapesse bene che quell'affermazione non avesse senso. Harry sapeva tutto su di lei, non gli aveva mai nascosto niente, almeno, fino a quel giorno. Eppure riusciva a consolarsi con il pensiero che lo stesse facendo per il suo bene, per non farlo preoccupare ulteriormente. Non ce ne sarebbe stato bisogno, aveva già troppe cose per la testa.

Malfoy si limitò a schioccare la lingua sul palato e a socchiudere gli occhi.
Chloe non poté fare a meno di osservarlo e di notare quanto i suoi atteggiamenti lo facessero sembrare molto più grande di quanto in realtà non fosse. Tutto di lui non sembrava appartenere ad un ragazzino di undici anni, le parole, le movenze, gli sguardi. Solo il fatto che stesse pensando a lui la fece rabbrividire, ma non riuscì a fare a meno di pensare a tutti i possibili motivi per i quali Malfoy fosse cresciuto così in fretta, proprio come lei.

"Non ti capisco proprio" mormorò lui dopo attimi di silenzio.

"Vuoi fare la parte della ragazzina misteriosa? Stai cercando di attirare l'attenzione? Perché sappi che è una cosa da stupidi" sputò offensivo, tornando ad essere esattamente lo stesso Malfoy di poche ore prima, se non peggio. Non era sarcastico ne divertito. Era estremamente serio.

Chloe socchiuse la bocca per lo stupore.
Perché improvvisamente le parole di Malfoy avevano un impatto così prepotente su di lei?

"Tu non sai niente!" alzò la voce, sconcertata e offesa dalle sue presupposizioni. Davvero aveva una considerazione così bassa di lei?

"E allora spiegamelo Potter, perché davvero non capisco" si alzò di botto dal divano e fece qualche passo verso di lei, minacciosamente.

"Non c'è niente da capire Malfoy. Perché ne stai facendo un dramma?" domandò stringendo i pugni con forza.

"Perché so quello che ho visto Potter, e vedere il tuo corpo quasi incosciente raggomitolato a terra per il dolore non mi sembra una situazione che non vale niente, e se avessi un minimo di buonsenso te ne renderesti conto" erano a qualche passo di distanza, i toni di voce fin troppo alti e gli occhi di entrambi che ribollivano di rabbia.

"Sono io a non capirti" mormorò lei, tornando ad essere calma e controllata.
"Dici di odiarmi, non sai fare altro che non sia prendermi in giro e disprezzarmi e tutto ad un tratto ti preoccupi per me?"

Entrambi erano delle statue di ghiaccio. Il silenzio più assordante tornò ad impregnare la sala, mentre i loro occhi si lanciavano saette nella penombra della notte.

"Hai ragione" rispose lui semplicemente.
"Non so nemmeno perché spreco fiato con una sporca mezzosangue come te" sputò poi a denti stretti, guardandola come se fosse la cosa più impura che avesse mai visto.
Chloe tremò appena. Aveva paura che Malfoy, guardandola negli occhi, avrebbe potuto capire quanto l'avesse ferita solo con quella frase.

"Va al diavolo Malfoy" ringhiò lei scuotendo il capo, per poi dargli le spalle una volta per tutte e lasciarlo lì da solo, tormentato da chissà quali pensieri.

Lei nel frattempo era entrata nella sua camera e si era distesa sul letto il più cautamente possibile, cercando di non svegliare Maria.
Giro il capo verso destra e osservò la sua amica dormire serenamente, senza quello strano cipiglio che la perseguitava in quei giorni. Era davvero strana in quel periodo, ma non sembrava volerne parlare con nessuno.

Forse era quello di cui parlava Malfoy? Era così che si sentiva lui? Escluso dai tormenti di Chloe come lei lo era con Maria?

Ma quel pensiero svanì dalla sua mente come una folata di vento.

Lei e Malfoy non erano amici.

The first shade of YOU / Chloe Potter e la Pietra FilosofaleOù les histoires vivent. Découvrez maintenant