Capitolo 1

662 22 1
                                    

«Statemi bene a sentire, mocciosi, non voglio sentire neanche l'ombra di un rumore, o la pagherete così cara che i vostri genitori si rivolteranno nella tomba. Sono stato abbastanza chiaro?» chiese Vernon Dursley, accompagnato dal suo vocione secco e scocciato.

«Si, zio Vernon» risposero in coro i due ragazzini, come per abitudine. In effetti, quel tipo di scenetta si ripeteva minimo tre volte a settimana.

«Eccellente» l'uomo marcò l'accento sulla t con tono sprezzante, nonostante fosse visibilmente soddisfatto dalla loro risposta.

Poi si allontanò fino a varcare la soglia della porta, chiudendosela alle spalle con un tonfo sonoro.

«Ricordami ancora perché non lo abbiamo strangolato nel sonno» ringhiò il ragazzino, ben attento ad usare un tono di voce basso.

«Perché se l'avessimo fatto saremmo finiti in prigione e, per quanto possa essere surreale, scommetto che è un posto ben più spaventoso di questo». Era buffo per Harry sentire quelle parole uscire dalla bocca della sua sorellina proprio mentre erano appena stati chiusi all'interno di un sottoscala buio e polveroso.

«In più qui dentro non è poi così male» continuò con fare indifferente, beccandosi un'occhiataccia dal fratello.

«Chloe, per una volta potresti lasciare che mi lamenti in santa pace?» quest'ultimo si sdraiò a peso morto sul letto sotto di loro facendo rimbalzare la ragazzina, che sorrise impercettibilmente.

Dopo poche ore di noia e buio totale, i due fratelli sentirono lo scoccare della serratura della porticina.
Si scambiarono un'occhiata sollevata e tirarono la maniglia, uscendo finalmente da quella microscopica stanzetta.

«... e così si è convinto immediatamente! Quest'affare ce l'abbiamo in pugno, Petunia» le risa di zio Vernon e zia Petunia riecheggiavano nell'abitacolo, rendendo l'atmosfera molto meno piacevole del solito.

I due ragazzini si affacciarono alla sala da pranzo, constatando con amarezza che Vernon, Petunia e loro figlio Dudley erano seduti intorno al grande tavolo, che non era stato apparecchiato anche per loro due.

«Oh! Finalmente» l'uomo si schiarì la voce «Harry, riempimi il piatto» porse bruscamente il piatto vuoto al ragazzino, che ubbidì sbuffando. I loro zii erano diventati sempre meno clementi dopo l'incidente allo zoo ... e Chloe ancora ridacchiava al ricordo, nonostante la spaventasse un po'.
Per il compleanno di Dudley erano andati a visitare uno zoo, e il loro cuginetto aveva avuto la brillante idea di spingere Chloe a terra per poter osservare più da vicino un serpente esposto. Ma improvvisamente, come per magia, il vetro che li separava era sparito, e lui era caduto all'interno della casa dell'animale.

Ovviamente, i Dudley avevano dato la colpa a lei e a suo fratello.

«Mocciosa, non stare lì impalata. Da una mano a tuo fratello in cucina»

L'unica cosa che poté fare fu rivolgergli un'occhiata glaciale, dato che rispondere a tono sarebbe servito a poco. L'ultima volta che era successo aveva passato un intero giorno senza ne bere ne mangiare.

«Chloe, mi passi il sapone?» Harry teneva in mano una spugnetta e una padella il doppio più grande della sua faccia. La ragazzina sorrise divertita.

«Grazie» borbottò il fratello, visibilmente in difficoltà.

Lei iniziò ad asciugare i piatti e rimetterli al loro posto, come di consueto.
I piatti di porcellana però li avrebbe dovuti sistemare Harry, essendo che la bambina era troppo bassa per poter arrivare alla mensola (non che suo fratello si potesse considerare alto). Anche lui era un ragazzino piuttosto mingherlino, e i due fratelli insieme non arrivavano a pesare quanto Dudley, nemmeno quando aveva sei anni. Magari era perché non è che gli venisse dato più così tanto cibo, in quella casa. Per lo più, si accontentavano degli avanzi che lasciavano i loro unici parenti durante i pasti.

Eppure lo zio Vernon continuava a ricordagli come fossero stati fortunati ad essere stati presi da loro. A parer suo, molte altre famiglie li avrebbero spediti direttamente in un orfanotrofio.

Ma sarebbe davvero stato meglio vivere lì?
Con gli zii che li lasciavano morire di fame e un cugino perfido e viziato che gli rendeva la vita un inferno? Dudley li prendeva in giro per qualsiasi cosa, anche per il fatto che fossero gemelli!

«Ahi!» gridò Chloe quando Harry fece accidentalmente cadere la pentola sul suo piede.

«Oh...scusami!» il ragazzino si affrettò a raccoglierla prima che i suoi zii si accorgessero di qualcosa, per poi rivolgersi alla sorella.

«Ti ho fatto tanto male?» mormorò con premura.

«No Harry, sta tranquillo» rispose lei vagamente, tornando a concentrarsi sulle sue faccende.

Finalmente, era arrivato il loro turno di mangiare qualcosa.
Zia Petunia aveva lasciato sul tavolo due piatti con una fetta di pane e marmellata ciascuno e un bicchiere d'acqua, tanto per essere generosi.

«Non possono continuare a darci così poco da mangiare, è...scandaloso!» si lamentò Chloe, rigirandosi tra le dita l'ultimo pezzo della sua cena.

Il fratello lasciò scivolare il suo piatto accanto a lei, con il volto corrucciato.

«Mangialo tu il mio. Sei davvero troppo magra Chloe, potresti finire per ammalarti»

La bambina apprezzava molto la premura del fratello, ma sapeva che una fetta di pane e marmellata non sarebbe bastata per farle guadagnare quei kili che le mancavano.

«Grazie Harry, ma non sono l'unica che ha bisogno di mangiare, qui» detto questo, fece in modo che il piatto tornasse davanti al viso del fratello e continuarono a consumare la loro cena in silenzio.

«Buonanotte, Harry» Chloe spense l'abat jour che teneva sul comodino e si accoccolò al lato del fratello.
«Buonanotte, Chloe»

(...)

Il giorno dopo, furono svegliati da un assordante frastuono.

Chloe assunse una smorfia infastidita, stropicciandosi gli occhi.

«Ma che diavolo ...» borbottò il fratello, alzandosi dal letto per andare a controllare, seguito a ruota dalla ragazzina.
Tutto quel rumore proveniva dalla stanza di sotto, in salone.

I due fratelli riuscivano a distinguere chiaramente le imprecazioni di zio Vernon e gli insopportabili strilli di zia Petunia e, come sempre, il silenzio più totale da quella testa di zucca di Dudley.
Corsero giù per le scale, tremendamente curiosi.

Harry spalancò la bocca talmente tanto che credeva che la mascella si sarebbe spezzata da un momento all'altro. Nel mentre, gli occhi di Chloe sembravano star per esplodere.

La casa dei Dursley era completamente sommersa da lettere.

Salveee!!!
Ecco una nuova storia(finalmente).
Seguiremo la nostra Chloe Potter, gemella di Harry, di cui scopriremo il resto più tardi. Questo tema vi incuriosisce? Fatemi sapere!

-G🦉

The first shade of YOU / Chloe Potter e la Pietra FilosofaleWhere stories live. Discover now