Capitolo 20

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I ragazzi giravano nella foresta da qualche minuto, infreddoliti e impauriti.
A parte qualche strano rumore o qualche animale bizzarro non avevano ancora incontrato dei veri pericoli, eppure Malfoy sembrava spaventato anche dalle più piccole cose.

"La vuoi smettere? Mi stai dando sui nervi" borbottò Chloe al suo ennesimo strillo dovuto dal forte vento che ululava.

"Ma smettila, Potter. Lo so che hai paura anche tu"

"Almeno non sono terrorizzata dalla mia ombra" ghignò ilare.

"Io? Terrorizzato? Ma fammi il piacere..."

Chloe stava per replicare, ma un'immagine la fece rabbrividire di colpo. Dovette spostare la sua attenzione da quel battibecco ad una figura ombrosa ai piedi di un albero.
"Hagrid! Cos'è quello...?" indicò quello strano essere immobile, sembrava quasi...
"...sembra morto" concluse un po' incerta.

Si avvicinarono tutti, un po' tremolanti.

"È per questo che siamo qui" iniziò in mezzo gigante accovacciandosi per arrivare all'altezza dell'animale.
"Vedi questo?" chiese prendendo uno strano liquido argentato con due dita "Questo è sangue di unicorno. Il poverino non ce l'ha fatta...scommetto che ce ne sono altri, il nostro compito è trovarli. Dividiamoci, faremo prima"

"Dividerci? Sei completamente fuori di testa?" strillò Malfoy con arroganza, beccandosi una gomitata da Chloe che decise di ignorare.

"Paura, Malfoy?" si intromise Harry.

"Paura, Potter? Per chi mi hai preso?"

Chloe scosse il capo, rassegnata.

"Harry, Ron, Hermione, voi verrete con me. Chloe e Draco andranno con Thor, ma vi avviso, è un gran codardo"

"Credo che sarebbe meglio se io e Chloe stessimo insieme" Harry avanzò verso di lei e le afferrò la mano, mentre Malfoy alzava gli occhi al cielo.

"Fantastico" borbottò poi rivolgendogli un'espressione sprezzante.

"Aspettate che lo venga a sapete mio padre! Questa è roba da domestici" si lamentò dopo dieci minuti di sbuffi continui.

"Giuro che se non chiudi immediatamente la bocca ti lasciamo qui in pasto ai lupi" lo minacciò Chloe, ormai esasperata.

"Se non ti conoscessi bene direi che te la stai facendo nei pantaloni" continuò Harry con tono annoiato.

"Certo, com-"

"Fermi!" mormorò Chloe ad un tratto.
Li prese entrambi per un braccio e li trascinò poco delicatamente dietro ad un albero abbastanza grande per coprirli tutti e tre.

Sentiva i brividi in tutto il corpo.
Una pessima sensazione la investì in pieno, lasciando che le sue gambe tremassero e la sua fronte iniziasse a sudare.
Una figura scura, sembrava indossare un mantello che ricopriva interamente il suo corpo, era china su qualcosa.

"Dobbiamo andare via di qui" sussurrò Harry nel suo orecchio. Chloe era sicura che l'avesse sentito anche lui. Si convinse a fare qualche passo indietro, il più lentamente possibile, per evitare che quello strano essere si accorgesse di loro.

Ma Chloe era come incantata da esso. Era curiosa, sentiva che dietro quel mantello si nascondeva qualcosa di estremamente oscuro e pericoloso, sentiva la sua malvagità trapassare la sua figura e pietrificarla sul posto.
Cessò di indietreggiare, consapevole di essere rimasta parecchio indietro rispetto ai due ragazzi. Ma in quel momento, l'adrenalina che le scorreva in corpo le avrebbe persino permesso di avanzare verso quella figura e confrontarla lei stessa.
Tornò cautamente a nascondersi dietro quell'albero, e attese. Sentiva i suoi grugniti, quei versi che sembravano appartenere ad una persona in carne ed ossa, ma che erano allo stesso tempo così cupi e oscuri da apparire inumani.
E lei ne era inspiegabilmente attratta.

Quella strana aura venne brutalmente spezzata da un forte e chiaro richiamo del suo nome.
Spalancò gli occhi di botto, come se si fosse appena svegliata da un sonno profondo.
L'adrenalina e la curiosità sembrarono svanire nello stesso istante in cui quella figura iniziò a voltarsi verso di lei, lasciando posto ad una chiara e pesante paura.

Il buio le penetrò gli occhi in un istante.
Era faccia a faccia con quella che sembrava avere tutte le caratteristiche della morte, e che stava avanzando verso di lei come se fosse stata una calamita. Quella figura non stava camminando, ne stava fluttuando. Avanzava e basta, come se non avesse le gambe, ne le braccia e, ora che ci faceva caso, neanche un volto.
Si sentì afferrare un braccio prima di cadere nella confusione più totale.
Il dolore alla testa era diventato insopportabile, insostenibile. Era così forte da stordirla completamente, e tutto ciò a cui prestava attenzione era quell'ombra che pian piano si allontanava da lei.

No, in realtà era proprio Chloe che si stava allontanando. Le sua gambe si muovevano da sole, ma non credeva di avere nemmeno le forze per muoversi. Solo quando fu abbastanza distante dal punto di prima iniziò a riprendere il controllo di se stessa.

Era seduta a terra, con il fiato corto e le mani che tremavano. Tutti i sensi sembrarono riaccendersi di colpo, tutti i suoni tornarono ben chiari.

"Sei-completamente-fuori di testa?" gridò una figura davanti a lei tra un respiro e l'altro.

Malfoy era in piedi, con le mani sulle ginocchia e il fiatone dovuto alla corsa appena fatta.

"Cosa?" mormorò Chloe socchiudendo gli occhi, ancora confusa e stanca.

"Cosa, Potter? Te ne stavi lì impalata mentre quel mostro si avvicinava. Volevi morire per caso?" continuò lui rivolgendole un'occhiata di rimprovero.

Chloe, per quanto si sforzasse, non riusciva proprio a capire. Perché era rimasta immobile?
Voleva capire la fonte di quella strana energia, voleva capire cosa fosse quella cosa e perché ne era stata rapita.

"Io...non lo so" sussurrò prendendosi la testa tra le mani. In quel momento non le interessava se si fosse mostrata vulnerabile davanti a Malfoy, era talmente scossa che non ci fece nemmeno caso.

Lui rimase in silenzio ad osservarla per quelli che sembrarono minuti.
In quel momento si sentiva davvero patetica, e chissà quanto gliel'avrebbe rinfacciato nei giorni successivi. Ma non riusciva a pensare a nient'altro che non fosse quel volto vuoto e buio, che l'avrebbe tormentata per chissà quanto.

Alla fine Draco si lasciò andare ad un sospiro. Non era annoiato o arrogante come al solito, e Chloe ne rimase sorpresa.
Sembrava quasi...dispiaciuto?

"Andiamo" si avvicinò a lei come se niente fosse e le porse una mano per aiutarla ad alzarsi, gesto che sorprese entrambi.
Da quando Malfoy le mostrava così tanta empatia?

Dopo qualche attimo di esitazione la afferrò.

"Chloe!" Harry corse verso di lei non appena la vide e la strinse in un abbraccio soffocante.

"H-Harry...mi stai-uccidendo" bofonchiò lei mentre cercava di prendere aria.

"Scusami" sciolse l'abbraccio e le prese le mani.

"Cosa è successo? Dov'eri?"

La mente di Chloe viaggiò velocemente tra un pensiero all'altro. Avrebbe davvero avuto senso far preoccupare Harry in quel modo? Avevano troppe cose a cui pensare, avrebbe dovuto aggiungere un'altra preoccupazione alla lista?

"Io mi...mi sono persa" affermò evitando il suo sguardo. Non poteva vederlo, ma sapeva che Malfoy la stava guardando. Le avrebbe rinfacciato anche quella bugia?

"Andiamo ragazzi, prima che succeda qualcos'altro" intervenne Hagrid iniziando a guidarli fuori dalla foresta.

Mentre camminavano verso l'uscita scontrò lo sguardo con quello di Draco. Aveva delle domande, ma non era sicura che sarebbe stata in grado di rispondere.

The first shade of YOU / Chloe Potter e la Pietra FilosofaleUnde poveștirile trăiesc. Descoperă acum