20: Shibari

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Seoul, 2 Novembre 2021


Minhee aveva le sopracciglia aggrottate, lo sguardo fisso sullo schermo del computer davanti a lei. Aurora si agitò sulla sedia dell'ufficio dipendenti, richiuse la cartellina e si morse le labbra.

«Minhee-ssi, manca... qualcosa di fondamentale.» mormorò, la donna sollevò lo sguardo su di lei.

«Cosa?»

«Il visto lavorativo, avevate detto che avreste fatto tutto voi col contratto di assunzione, ma non c'è.»

«Ah!» Minhee allargò gli occhi come se fosse appena cascata dalle nuvole, lo stomaco di Aurora si contorse.

«'Ah'?»

«Ah, sì... Beh, alla fine non ce ne occupiamo noi, dovrai fare da sola, hai tutti i documenti.»

Aurora boccheggiò. «Ma dirmelo?!»

«Be, hai ancora tempo.» Minhee fece spallucce e una vampata scaldò il petto di Aurora, strinse i denti e abbassò lo sguardo.


【----❤----】


Aurora gridò nel microfono, caricò l'urlo con tutto il nervosismo di quella giornata infinita, Namjoon si tappò le orecchie e strizzò gli occhi. Crollò sul divanetto del karaoke accanto a lui, aveva il fiatone.

«Tutto bene Noona?»

«No, no va bene un cazzo Joonie, un cazzo!» anche così non era riuscita a liberarsi, stava esplodendo. Namjoon le riempì il bicchiere e glielo passò.

«Jimin?»

«No, no. Il lavoro... ah giuro! Non mi hanno fatto la richiesta per il visto lavorativo. Pagano di merda, e questo me lo aspettavo perché tanto le guide turistiche le pagano sempre di merda. Mi pagano pure meno visto che sono straniera, e va bene, te lo giuro, ma mi avevano assicurato che avrebbero fatto la richiesta per il visto lavorativo e non l'hanno fatta! 'Toh, hai i documenti, puoi farlo pure da sola', ma allora siete stronzi, che cazzo! Ditemelo e basta!» sbottò.

«Uhm... riesci a richiederlo?» Namjoon la sbirciava da sopra l'orlo del bicchiere.

«Sì non dovrebbe essere un problema, però mi da al cazzo. Dio, sembra di essere tornata in Italia, avevo una stronza a lavoro che si comportava esattamente uguale!»

«Senti Noona, ti ricordi la mostra che siamo andati a vedere insieme appena sei arrivata?»

Aurora annuì, recuperò le patatine e prese a sgranocchiarle per placare il nervosismo.

«Il proprietario sta cercando un nuovo curatore e tu... tecnicamente rientri nel profilo. Vorrei proporglielo.»

«Joon, non lo so. Non... non voglio farmi assumere solo perché sono... raccomandata.» si morse le labbra e abbassò lo sguardo.

«Ma il tuo curriculum è quello di un curatore! Ti ho ascoltata parlare dell'esposizione, sapevi di cosa stavi parlando. Non è questione di 'raccomandata', a parte che lo sai anche tu, è difficile andare da qualche parte senza una spinta, soprattutto se sei straniera. Non ti raccomanderei se non pensassi che saresti perfetta per quel lavoro.» Namjoon aveva parlato così in fretta che quasi si era mangiato le parole e la fissava con gli occhi sgranati e le fossette evidenziate dal sorriso, Aurora si strinse nelle spalle.

«Credi davvero? Non mi proponi solo perché sono la fidanzata del tuo amico?»

«No, Noona, volevo comunque proporti al Signor Lee.» lui le fece l'occhiolino e le diede un buffetto sulla guancia, Aurora rise e annuì.

Be my First and my Last | P.Jm - J.Hs - J.Jk [IN REVISIONE]Where stories live. Discover now