17: Happy B.Day Jimin-ssi

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13 Ottobre 2021, Seoul


'Assunta'


Fresca di doccia, Aurora si tappò la bocca e soffocò uno strillo. Aveva davvero trovato lavoro per il compleanno di Jimin, ora poteva avere un visto, non se ne sarebbe dovuta andare. Saltellò per la camera e strinse il pacchetto al petto. Era un regalo così da poco, per lui che era miliardario, che si vergognava a darglielo, ma era tutto quello che si poteva permettere. Lo nascose in valigia, sotto diversi strati di vestiti, e pattinò verso il salotto. Superò Yoongi, che le rivolse un sorriso sghembo e si lanciò sul divano.

Si raggomitolò in un angolo e massaggiò i piedi doloranti, Jungkook si girò a guardarla.

«Ti fanno male, Noona?» le rivolse un sorriso da coniglio, gli occhi neri da cerbiatto che brillavano.

«Dovrei smettere di fare dei chilometri con le converse... poi inizio ad avere freddo ai piedi con quelle.»

Jungkook scosse la testa, prese posto accanto a lei e le prese un piede, fece una leggera pressione sulla pianta e lei emise un mugolio. «Che scarpe ti piacciono, Noona?»

«Quelle comode, da skate.» con le dita di Jungkook che le massaggiavano i piedi indolenziti Aurora si abbandonò contro il divano.


【----❤----】


Dal salotto proveniva un discreto rumore, la risata di Aurora risuonava nell'ambiente insieme a quella di Taehyung, Yoongi e Jungkook. Jimin entrò, la 'cosa' nella sua pancia saltellava dall'eccitazione. Aurora era stesa sul divano e rideva, le gambe nude sotto una felpa lunga, seduto accanto a lei Jungkook le mordeva un piede e le tratteneva una gamba per impedirle di agitarsi.

«Smettila mi fai il solletico!» Aurora esplose in un'altra risata, le dita di Jungkook corsero a solleticarle l'incavo del ginocchio.

Jimin si bloccò. "Tutta... tutta quella confidenza. Lui che la protegge quando pensa che le abbia fatto male, che la guarda innamorato come con le sue Noona, Aurora che non fa nulla per non farsi toccare, che non si veste davanti a lui..."

Il cuore prese a corrergli nel petto, il gelo del dubbio lo assalì. "Hanno... scopato? Ma quando?" gli sudavano le mani, nelle orecchie aveva un fischio fastidioso. "In fondo un anello e delle parole non significano nulla."

Scosse la testa. "No, Jimin-ssi, ha accettato tutto quello che le hai dato e chiesto. Ma se... se l'avesse fatto solo per restare qui? Perché in Italia non era felice? No, no, ricorda come ti guarda, sembra davvero innamorata di te. Non voglio che smetta di guardarmi così, che mi lasci. Magari... magari mi sono solo fatto l'idea sbagliata e non c'è nulla. Però hanno troppa confidenza, non voglio che gli dia così tanta confidenza."

Una vampata gli rizzò i peli sulla nuca, la 'cosa' nella sua pancia si agitava, la gelosia gli attanagliava lo stomaco. "E' il tuo compleanno Jimin-ssi, sorridi e fai finta di niente."

Si avvicinò ad Aurora, lei si girò con gli occhi così luminosi che sembravano ambra chiarissima. Amava in un modo terribile quegli occhi e il modo in cui lo guardavano, ogni volta il suo cuore saltava qualche battito.

«Amore!» urlò e si catapultò su di lei.

«ChimChim!» la voce le uscì strozzata, Jimin le si era lanciato addosso come uno scoiattolo volante. Rise, lo abbracciò e gli baciò la guancia. «Vieni con me in camera un secondo.»

Be my First and my Last | P.Jm - J.Hs - J.Jk [IN REVISIONE]Where stories live. Discover now