Prologo

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Copyright © 2018 by hoonomi


Sfiga: la signora degli eventi tragicomici che mi perseguita da tutta la vita

Ieri sono stata licenziata dal bar in cui lavoravo part time per aiutare mia mamma con le tasse scolastiche.
Appiccare un incendio non è mai stato uno dei miei più grandi desideri. Ma è davvero accaduto. Che poi... incendio è un parolone.
Diciamo che nel portare un caffè ad un cliente ho dimenticato il gas acceso e la cucina si è un pò bruciacchiata.

"Ciao, è stato bello lavorare con te" mi ha detto il mio capo prima di sbattermi fuori.

Bello un cazzo.

Ed ecco come la signora sfiga incombe su di me nel momento stesso in cui le scarpe di Jimin che sbattacchiano sul pavimento.

E sarebbe anche una cosa normale se non fossero le cinque di venerdì mattina.

Cinque di mattina e Jimin non dovrebbero nemmeno stare nella stessa frase, dannazione.

"Y/N! Svegliati! Su!" esclama il mio migliore amico.
In questi casi, il mio vocabolario ampio di insulti, sarebbe utile per provare ad allontanare Jimin, ma senza caffè, il mio cervello fa veramente tanta fatica a connettersi.

"Ti ho portato una cosa" continua lui.

Mi alzo lentamente strofinandomi gli occhi.

"Se non è caffè non mi interessa" gli dico.

"Ho portato Odeng-ie" mi dice facendomi saltare quella specie di topo-scoiattolo nel letto.

"Ho portato Odeng-ie" mi dice facendomi saltare quella specie di topo-scoiattolo nel letto

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"Perché lo hai tu?" chiedo.

"Jin mi ha chiesto di tenerglielo fino a che non avrebbe sistemato la roba del trasferimento"

Jin è uno dei nostri più cari amici da una vita.

Mi giro per scendere, appoggio i piedi nel pavimento gelido in cerca delle mie ciabatte nere. Mi alzo, e dirigendomi verso Jimin gli sposto la frangia rosa, di quel colore a causa di una scommessa persa, da un lato.

 Mi alzo, e dirigendomi verso Jimin gli sposto la frangia rosa, di quel colore a causa di una scommessa persa, da un lato

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"Dovresti tagliarti i capelli" sorrido.

"E tu dovresti dirlo a tua madre" ribatte lui inarcando un sopracciglio.

"Jimin, se glielo dico a quest'ora" indico l'orologio appoggiato sul comodino "mi manderebbe a fanculo prima di subito"

"So che sei stata licenziata" ammette a bassa voce.

"Stai tranquillo, troverò subito un altro lavoro" dico scrollando le spalle.

"Lo sai che non c'è fretta"

"C'è invece, lo sappiamo entrambi che non navigo nell'oro" inspiro e continuo "troverò qualcosa, promesso"

Non sono così ottimista, so che ci vorrà un po', ma non voglio che Jimin si preoccupi per me.

Il Diavolo veste Gucci║kthDove le storie prendono vita. Scoprilo ora