Parte 25 - When bitches quit (life's short)

0 0 0
                                    


Il dialogo con Diane Nash le chiarisce gli ultimi dubbi riguardo al suo futuro professionale. Un pensiero che specialmente negli ultimi giorni l'ha quasi ossessionata, ora capisce il perché. Incredibile come a volte, semplicemente cambiando prospettiva, un problema che sembra insolvibile si trasformi in qualcosa di incredibilmente facile da fronteggiare.

Ha servito il paese, con impegno e convinzione, per più di vent'anni, prima accanto al marito e poi da sola, lo ha servito nel momento di crisi più profonda forse dai tempi della guerra in Vietnam. Sente di aver guidato il presidente nella completa consapevolezza dei suo ruolo. Sente di aver scelto con lui i migliori collaboratori che potessero sperare di trovare.

Si volta verso Clark con sguardo affettuoso e un po' malinconico, consapevole che questa è l'ultima volta che il bel ragazzo è al suo servizio. "Tutto bene, Signora Segretario?", domanda lui, curioso di quell'attenzione. Lei sbuffa un sorriso, grata per la sua premura. "Tutto bene, Clark, grazie."

———————————————————

"Elaine, mi sembrava di averle ordinato di godersi il fine settimana in santa pace!", scherza l'uomo ancora claudicante, mentre si dirige alla propria poltrona. "Signor Presidente, mi sembrava che il nostro rapporto professionale avesse superato la fase degli ordini!", gli tiene testa la Barrish, strappandole una sonora risata.

Subito dopo lo sguardo del Numero Uno cade sulle mani della donna e sulla busta color crema che vi è stretta. Una smorfia istintiva gli si dipinge sul volto, mentre porta la schiena all'indietro come per allontanarvisi. "Elaine...", esclama in tono grave scuotendo il capo.

La Barrish fa un passo avanti e si siede senza aspettare l'invito del boss. "Signor Presidente, abbiamo messo insieme una squadra formidabile, quest'amministrazione ha ancora bisogno di lei, ma non ha necessariamente ancora bisogno di me.", insiste in tono assertivo. "Elaine... la prego, credevo che ormai fossimo veramente arrivati a un punto d'incontro! Lei mi ha insegnato a sedere su questa poltrona!", la supplica lui con convinzione. "Proprio perché siamo arrivati a un punto d'incontro, sono qui adesso, Signore...", replica il Segretario, "Ho bisogno di ritirarmi a vita privata, per una questione personale, che non può essere rimandata, accantonata, e che non mi va di far coesistere con la mia carriera...", annuncia, "Sono onorata di averla sostenuta in questo periodo difficile, ma adesso sono profondamente convinta che la mia presenza non sia più necessaria.", conclude.

"Sta bene, Elaine?", domanda preoccupato Garcetti. Lo sguardo della donna si addolcisce, commossa dalla sua preoccupazione.

"Sto bene, Paul.", lo rassicura sorridendo, "In via confidenziale, le specifico che sono mossa da una ragione puramente egoistica e sentimentale. Ultimamente mi sono legata profondamente a qualcuno. Non sono pronta a condividere la mia relazione ricoprendo questa o qualsiasi altra carica governativa, cosa che moralmente mi sentirei obbligata a fare, se continuassi a lavorare. La ragione per cui mi sentirei obbligata a farlo è perché questo qualcuno è una donna. La ragione per cui non mi sento pronta a condividere tutto questo è perché non mi rispecchio in una etichetta che sarei costretta ad attaccarmi addosso, per rendere pubblica questa relazione. Io sono mossa da sentimenti e i sentimenti sono sempre stati una cosa privata, per me, lo sa bene, se pensa al Presidente Hammond.", si ferma per prendere un profondo respiro, prima di continuare, "Inoltre, rendere pubblica questa relazione, come esponente del Governo e come candidata alla vicepresidenza, metterebbe lei, Signor Presidente, a rischio di non essere rieletto, ed è qualcosa che né io né lei vogliamo.", conclude rilassandosi all'improvviso.

Garcetti la osserva annuendo pensieroso, assorbendo progressivamente il senso del suo monologo. Sospira sconfitto, prendendo la lettera che la donna le porge, la apre dandole una scorsa veloce. "Il suo ragionamento non fa una piega, Elaine, ma si lasci dire che io non avrei alcuna paura di tenerla al mio fianco, ne sarei orgoglioso, ma comprendo e rispetto il suo bisogno di privacy.", annuncia firmando le tre copie della lettera di dimissioni. Gliene porge una, trattenendola brevemente per avere la sua attenzione. "Si trattenga solo un paio d'ore, mi ha dato ottimi consigli, in questi tre anni Elaine, mi permetta di discutere con lei le mie idee sulle cariche da assegnare."

Part 1 - When Bitches CollideWhere stories live. Discover now