Capitolo 15

123 13 56
                                    

Capitolo 15

Il venerdì sera, a cena, Sara annunciò che per la serata del 31 le avrebbe fatto piacere andare con sua madre e portare un'amica.

"Va bene" disse Laura.

"Andiamo insieme, giusto?" intervenne Marco.

"Certo... Se tu verrai" puntualizzò.

"Certo che verrò".

Laura sperò che il 31 arrivasse presto. Si sentiva stanca e demotivata e non aveva granché voglia di continuare quelle serate. Però, aveva piacere che venisse anche sua figlia. Sarebbe venuta con la sua amica Sofia, la stessa con la quale era andata in vacanza sull'isola. Da qualche mese stavano sempre insieme. A volte, Laura aveva il sospetto che non si trattasse di una semplice amicizia, ma di una relazione di coppia. Non che la cosa la scandalizzasse, aveva educato i suoi figli nella libertà più totale, specialmente in fatto di relazioni sentimentali. Il dubbio che nutriva era, più che altro, che si trattasse di rinuncia verso una relazione con l'altro sesso, per delusione, amarezza. Come a dire, gli uomini sono una grande delusione quindi preferisco le donne. Ma forse era solo frutto della sua fantasia. Quello che era importante, era che Sara fosse felice, con uomini o donne che fossero, questo solo contava. E a Laura sembrava proprio di vedere sua figlia più spensierata. 

Con Sofia si erano conosciute all'Università. Questa nuova amicizia le aveva fatto bene. Si era ripresa da quel periodo triste. Sofia era una ragazza più mondana di Sara. Aveva già viaggiato all'estero da sola più volte. Sara no, da sola mai.  Inoltre, Laura non sarebbe stata tranquilla a saperla  in luoghi sconosciuti senza alcuna compagnia, ma  in ogni caso,  Sara non era quel tipo di ragazza che si avventurava.  Però con un'amica sì, si lasciava andare, si scioglieva e le piaceva esplorare, conoscere, scoprire altre realtà.

La sera del 31 passarono a prendere la ragazza a casa e poi si avviarono verso la località montana.

"Se per voi va bene, visto che ritorneremo tardi, Sofia può restare a dormire da noi?" chiese Sara.

"Ma sì, certo" rispose Laura. La camera di Sara era grande e c'era sempre un letto in più per un ospite.

"Che farai quando riprenderanno le lezioni? Ti trasferirai  o viaggerai?" chiese a un certo punto Laura.

"Mah... Fino a Maggio stavo a casa di mio padre... Poi sono venuta qui da mia nonna... Tanto, visto che  la stagione è migliorata e non devo andare ogni giorno a lezione..." spiegò Sofia "Penso che farò di nuovo così".

"Ah, quindi qui stai da tua nonna... Credevo fossi con tua madre" replicò Laura con sincera curiosità.

"Mia madre va e viene. Adesso sta in Egitto con il suo gruppo di ricerca". La madre di Sofia era archeologa e docente universitaria, ma spesso partiva con i suoi studenti per lavorare sul campo in alcuni importanti siti archeologici, specialmente nel periodo estivo. Sembrava che l'unico vero punto di riferimento per Sofia, fosse la nonna.

"...che poi pare che adesso stia insieme a uno studente dell'ultimo anno" la sentì bisbigliare a Sara. Laura fece finta di non sentire, ma dentro percepì una sferzata di gelo.

"Ah sì? E com'è?" chiese Sara.

"Io non l'ho visto. Dice che è belloccio. Me lo ha detto papà". Il padre di Sofia viveva  con una nuova famiglia e aveva un altro figlio di undici anni con il quale però, la sorella, non andava molto d'accordo. In ogni caso, suo padre le aveva messo a disposizione il superattico dell'appartamento dove viveva, così lei poteva disporre di uno spazio tutto suo. Qualche volta, anche Sara si era fermata a stare da lei. Suo padre era antiquario e Sofia studiava arte antica e tecnica di restauro. Quindi, tutti coerenti in famiglia. Laura non sapeva nulla della nuova moglie del padre di Sofia. Non aveva voluto fare troppe domande a Sara.

Quando giunsero al paese Laura disse alle ragazze di sentirsi libere di  gironzolare, ma si raccomandò di raggiungerla per quando sarebbero iniziate le loro danze.

"Ma sì, certo mamma, non ti preoccupare" disse Sara. Laura e anche gli altri notarono come vi fosse molta meno gente rispetto alle serate precedenti, nonostante fosse domenica. Si capiva che l'estate volgeva ormai al termine.

Era mezzanotte quando terminarono di riordinare tutto. Laura salutò tutti gli altri i quali si accordarono sulle nuove date per incontrarsi in sede.

Quando furono in auto, Sofia disse:

"Comunque lei è davvero brava" rivolgendosi a Laura "Mi piace come interpreta la danza e il canto, anche se a me non piace il genere".

"Grazie " le rispose Laura.

"Spero che lei e suo marito restiate sempre insieme perché sembrate davvero una bella coppia" continuò Sofia. Laura provò un certo disagio e lanciò un'occhiata furtiva verso Marco.

"Grazie " ripeté ancora Laura non sapendo che altro aggiungere. Era evidente, che anche se Sofia appariva distaccata emotivamente, in realtà soffriva per la separazione dei suoi e per la vita un po' disordinata che i due conducevano.

Quando furono coricati, Marco si avvicinò ad abbracciare Laura e le disse:

"Hai visto? Sei brava, te lo ha detto anche Sofia".

"Sì lo so, ma adesso dormiamo, sono a pezzi" rispose Laura stremata.

                                                                                 ***

Il mattino dopo, Marco si alzò con fatica per andare a lavoro. Laura decise di rilassarsi completamente quel giorno. Non aveva nessun impegno. I ragazzi dormivano. Si preparò una bella colazione e si sistemò in veranda. Accese il lettore CD per ascoltare della musica e accolse piacevolmente l'annunciarsi della nuova giornata. 

Era il primo Settembre. Fra due giorni Stefano sarebbe rientrato in Italia.

 Quel pensiero le arrivò prepotente, senza cercarlo e le occupò la mente per gran parte della mattinata. Non aveva notizie di lui da diciotto giorni. Non le aveva mai scritto neanche una mail. Probabilmente non ne aveva avuto la possibilità, oppure aveva cose più importanti di cui occuparsi e lei non era più una priorità. Meglio così. Forse aveva fatto nuove amicizie, conosciuto ragazze che coltivavano i suoi stessi interessi. Si sentì un po' triste, ma come diceva Caterina, quella parentesi era tornata utile per tutti ed era giusto ora, ricominciare a guardare oltre. Stefano avrebbe lasciato un ricordo importante per sempre nel suo cuore, ma  doveva pensare a rimettere a posto il suo matrimonio. In qualche modo a Marco glielo doveva.

 Più tardi Laura controllò la posta. Alcuni pazienti le chiedevano notizie su quando avrebbe ripreso gli appuntamenti. Una mail, da parte di un nuovo nominativo, le chiedeva un incontro al più presto. Decise di stendere un calendario di ripresa lavorativa, con calma però, voleva gustarseli quei giorni di Settembre.

Il canto delle sireneOpowieści tętniące życiem. Odkryj je teraz