Capitolo12

130 15 60
                                    

CAPITOLO 12

I giorni successivi all'incidente sulla spiaggia seguirono apparentemente tranquilli. Il dolore si attenuò  giorno dopo giorno. Laura non tornò al mare con Marco, rimase a casa e si dedicò al lavoro di tinteggiatura. La rilassava e le dava modo di non pensare. La partenza di Stefano verso un paese così lontano segnò un distanziamento emotivo oltre che fisico. Per alcune mattine Marco andò in spiaggia da solo, ma non nascondeva il suo malcontento. Il sabato rientrò con una busta in mano che consegnò a Laura.

"Cos'è? " chiese lei

"Aprila!". Quando Laura aprì la busta trovò al suo interno un paio di scarpette da scogli.

"In questo modo non rischierai di venire punta di nuovo". Laura si sentì un po' disarmata. Sul momento non seppe che dire.

"Sì ma, non è la stessa cosa stare in acqua con i piedi nudi e averli chiusi in delle scarpette di gomma" commentò poi.

"Lo so, ma almeno così potrai venire al mare tranquilla" puntualizzò Marco. Ormai non avrebbe più avuto scuse per disertare il mare insieme a suo marito.

Nel pomeriggio giunse una chiamata telefonica dal gruppo di coro popolare. Era Ada, che la informava su diverse richieste pervenute al  gruppo da parte di alcuni Municipi della provincia, per presentare il loro spettacolo di musica e danze popolari e che la prima data fissata era l'indomani, domenica.

"Tu ci sarai o sei impegnata? Sei in vacanza?"

"No no, ci sarò. Mi fa piacere" rispose Laura.

"Bene. Allora stasera ci incontriamo in sede per fare il punto. Dopo cena, alle ventuno" comunicò Ada.

"Va bene " rispose con un po' di riluttanza. Era stata colta un po' alla sprovvista dalla notizia.  Uscire dopo cena per andare a fare una riunione organizzativa non le faceva fare salti di gioia, ma era sempre così con Ada. Non vi era possibilità di replica. D'altra parte la scelta era libera. Nessuno obbligava nessuno e lei avrebbe potuto scegliere se partecipare oppure no.

Laura comunicò a Marco che quella sera sarebbe andata alla riunione del gruppo. Così cenarono un po' prima.

Fu felice di rivedere i suoi compagni. Chiara, come sempre, l'abbracciò con affetto. Ada e Guglielmo spiegarono che la proposta sarebbe stata più o meno uguale in tutte le date, forse con qualche variante di adattamento a seconda del luogo. Le date erano quattro : domenica 17 in un paesino sui monti vicini, mercoledì 20 in una località sul mare, mercoledì 27 sarebbero tornati nel paesino dove si trovava la casa di Stefano, dove si erano già esibiti qualche settimana prima. La manifestazione del 27 era organizzata da un Ente diverso e questa volta la piazza dove si sarebbero esibiti sarebbe stata nella parte bassa del paese. Provò una certa emozione al pensiero di doversi esibire nuovamente nella località dove si era incontrata per la prima volta con Stefano.

L'ultimo appuntamento della stagione era per domenica 31, di nuovo in un altro paesino sui monti.

"Riporterai il tuo amico fotografo ?" chiese Chiara all'improvviso. Mentre Laura pensava a una risposta intervenne Ada:

"Ma poi le hai viste le foto che ha scattato? Quando ce le porti a far vedere?"

"Ora non è in Italia. Quando tornerà lo inviterò una volta a farci visita qui" rispose Laura molto diplomaticamente. Mentre stavano per salutarsi Chiara si avvicinò e le chiese:

"Ma dov'è che è andato il tuo amico?"

"Stefano. Si chiama Stefano. Si trova in Bangladesh. Doveva seguire uno stage sul diritto internazionale".

"Ah Stefano , sì. In Bangladesh, caspita! Deve essere un tipo in gamba". Laura annuì,  si allontanò salutando con la mano di nuovo tutti e si avviò verso casa.

Il canto delle sireneWhere stories live. Discover now