Capitolo 32

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Capitolo 32

Il mattino dopo Laura si svegliò presto. Doveva far uscire Lola fuori dalla veranda.  Accese il suo telefono mentre scendeva  giù al piano inferiore. Distrattamente, mentre accoglieva Lola intenta a salutarla, notò che Sara aveva scritto un messaggio. Aprì la porta, e dopo che Lola fu uscita si accomodò sul divano per leggere il messaggio.

 Mamma scusami, ma eravamo in un locale dove il segnale non arrivava. Sono contenta che Alessio abbia scritto. Ti devo dire una cosa strepitosa!! Sentiamoci domani 

Lo aveva inviato all'una di notte. 

Una cosa strepitosa, pensò con curiosità Laura. E di cosa si sarebbe trattato? Era ancora troppo presto per chiamarla. Si dedicò agli animali, poi preparò la colazione, si fece una doccia, si vestì. Marco dormiva ancora, si godeva le vacanze natalizie. Erano le nove. Pensò che forse adesso poteva chiamare sua figlia. Il telefono squillò a lungo:

"Mamma buongiorno" rispose con voce bassa e assonnata.

"Mi hai fatto preoccupare, ieri. Ti volevo dire di Alessio" le disse Laura.

"Sì, mi hai detto che ha scritto, tutto bene. Ma sapessi ieri sera cosa è successo!..."

"Dimmi, cosa è successo?"

"Sofia mi ha invitato  a una mostra d'arte di cui le aveva parlato il padre. C'erano opere esposte di vario genere". Mentre Sara parlava, il cuore di Laura aumentava la frequenza dei battiti.

 " e c'era anche un settore di mostra fotografica e tra le foto esposte  c-e-r-i- t-u" continuò sua figlia.

Laura ebbe una vertigine, non riusciva più a seguire lucidamente il racconto.

"Se ne è accorta Sofia che a un tratto mi dice: "ma non è tua madre quella?" Ti ha riconosciuta perché avevi l'abito di scena degli spettacoli di danza che avete fatto questa estate". Sara parlava a raffica e si era improvvisamente svegliata del tutto.

"In pratica, sei stata fotografata mentre partecipavi a uno spettacolo di questa estate. Sofia si è messa a conversare con il fotografo, che era lì e a cui ho detto: "Ma quella è mia madre!" Così ci siamo messi a parlare,  e siamo rimaste lì, fino a tardi. Il telefono lì non riceveva il segnale, Sofia non voleva venire via, per questo non rispondevo e non ti ho richiamata". A Laura girava la testa ed era rimasta ammutolita.

"Mamma, mamma stai ascoltando?" incalzò Sara.

"Sì... scusa, non ho capito bene... Che mostra? Che foto?"

"Te l'ho detto, una mostra d'arte. C'era scultura, cinema, pittura, fotografia. Abbiamo conosciuto uno dei fotografi che esponeva e tra le foto esposte c'eri tu".

"Ma com'è possibile? Io?"

"Sì, ti ha ripreso mentre danzavi durante uno spettacolo di questa estate. Siamo rimaste a parlare fino a tardi. C'era un mucchio di gente. Siamo state benissimo e stasera organizzeranno la festa di fine anno lì. Si chiama Stefano e ci ha invitate a trascorrere la festa lì con loro. Sofia ne è entusiasta". Laura cominciava ad avere un attacco di panico.

"Aspetta, aspetta... stai andando troppo veloce... Non capisco cosa abbia a che fare una mostra d'arte con la festa di fine anno" disse Laura per prendere tempo, per raccogliere informazioni.

"Perché domani sera tutti gli artisti e gli organizzatori della mostra festeggeranno lì l'ultimo dell'anno" disse Sara con totale naturalezza.

"Ma voi non fate parte dell'organizzazione..." continuò Laura.

"No certo, ma ci ha invitate lui! Anche altri porteranno amici. Appena verrà chiusa al pubblico inizieranno a organizzare la serata. Sarà una festa enorme, in un luogo come quello, così originale. Siamo così contente!" Laura non riusciva a condividere l'entusiasmo di sua figlia. Perché Stefano le aveva rivolto quell'invito? Aveva capito che si trattava di sua figlia?

Il canto delle sireneDonde viven las historias. Descúbrelo ahora