Capitolo 23

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Capitolo 23

"Dai Alessio, mi farai perdere il treno!" gridò Laura verso il piano superiore vedendo che suo figlio ancora non scendeva.

"Mamma, allora fai buon viaggio!" la salutò affettuosamente Sara. Si abbracciarono. Alessio scese e finalmente si avviarono verso la stazione.

Laura era in piedi dalle cinque per l'ansia. Aveva paura di dimenticare qualcosa o di lasciare qualcosa fuori posto. Durante il tragitto riempì la testa di Alessio con una serie di  raccomandazioni. Giunsero alla stazione che erano quasi le otto. Laura disse a suo figlio di non disturbarsi a scendere dall'auto. Il suo treno era alle 8.15. Si salutarono e Laura si fermò qualche istante a guardarlo mentre si allontanava. Che razza di madre era per utilizzare suo figlio nel farsi accompagnare verso una fuga d'amore con il suo amante, pensò. Poi, si avvicinò alla biglietteria. In quel momento la chiamò Marco.

"Marco, ora sto per prendere il treno e devo fare il biglietto. Ti chiamo io dopo" gli disse frettolosamente.

"Va bene" rispose lui e agganciò. Una volta in treno chiamò Stefano.

"Ci sei? "

"Sì, ci sono. Tra quindici minuti dovresti essere qui" rispose lui.

"Sì, va bene. Sono alla carrozza centrale" puntualizzò.

Quando il treno giunse a destinazione Laura scorse Stefano dal finestrino e lo salutò. Poco dopo Stefano sedeva accanto a lei.

Si abbracciarono. Laura aveva un'espressione enigmatica in volto.

"Che c'è?" le chiese Stefano abbracciandola.

"Non lo so... è tutto così strano. Felicità, ma anche paura, sensi di colpa, voglia di scappare indietro, ma curiosità ed eccitazione per quest'avventura" rispose lei. Stefano l'abbracciò più stretta.

"Devo chiamare Marco".  Gli fece segno di fare silenzio e si voltò verso il lato opposto, a guardare fuori.

"Pronto Laura... Sei sul treno?" chiese suo marito appena rispose.

"Sì, sono salita da pochi minuti".

"Bene. Io invece ho il treno alle sedici per tornare".

"Ah, allora sarai a casa abbastanza presto, tanto loro dormiranno tutta la mattina. Alessio si rimetterà a dormire dopo aver svolto le cose che gli ho detto di fare" disse Laura ridendo un po'.

"Invece tu a che ora arriverai?" chiese Marco.

"Mah...non so di preciso. Ci sono due cambi da fare... Io penso entro l'una".

"Hai già l'albergo prenotato?"

"Sì sì, tutto a posto" rispose Laura. Vi fu una breve pausa di silenzio. Laura non riusciva a essere disinvolta nella conversazione e sperava di chiuderla presto.

"Bene, allora caso mai ci sentiamo nel pomeriggio" disse Marco.

"Sì certo, ciao" .

"Ciao" rispose lui. 

Quando chiuse la telefonata Laura restò qualche secondo immobile a guardare fuori dal finestrino alla sua destra. Stefano si voltò verso di lei. Non disse nulla, ma con la mano le prese il viso sotto al mento e delicatamente lo girò verso di lui. Laura aveva un'espressione di smarrimento. Stefano depose un lieve bacio sulle labbra di lei.

A Napoli cambiarono il treno per Salerno; da qui avevano il treno per la loro destinazione definitiva. In treno Stefano le aveva detto:

"Sai, avevi ragione, la madre di Monica si è premurata di andare a riferire del nostro incontro a mia madre".

Il canto delle sireneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora