Capitolo 20 - L'alleanza dei lupi e dei vampiri

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Mirabilia Stone
"Mi avete tenuto nascosto mio figlio per tutto questo tempo!" Le sue parole mi risuonavano ancora nella testa. L'avevo ritrovata nel mio ufficio, intenta a fare avanti a indietro. Aveva iniziato a fare subito domande, ad urlare e a pretendere che arrivasse anche Burlond. L'accontentai, ovviamente, ma quasi non mi stupii quando ci comunicò di aver visto suo figlio uscire con Nicole Zanna Rossa dai Palazzi. Stella Smith era arrabbiata, giustamente, e io non mi ero mai sentita più sporca, più in colpa.
Quando era arrivato quel ragazzo credevo di poter comportarmi come una madre, pronta a proteggerlo, per questo avevo deciso di aiutarlo e di dargli le guardie in maniera tale che potesse svolgere i suoi compiti. Eppure non avevo avuto alcun diritto di pensare che potessi fargli da madre, tant'è vero che non ha avuto problemi a sputarmelo in faccia, prima che venisse portato via.
James si era preso Stella da parte, fuori dal mio ufficio. L'aveva portata via appena aveva visto la mia stanchezza. Ero rimasta seduta lì, alla mia scrivania, a massaggiarmi le tempie per tutto il tempo, fin quando non era arrivata Missy a darmi la notizia che la villa dei Zanna Rossa era stata attaccata. Subito balzai in piedi ed esclamai: "Stanno bene?"
"I più importanti di loro stanno bene. Hanno vinto, nonostante fossero in minoranza, ma hanno avuto molti feriti e morti."
"Chi c'era a capo dell'esercito nemico? Era Alicia?"
"No." Sentii un peso sul petto, mentre lei continuava a parlare. "C'era Spencer Grough."
"La sorella? Ma come diavolo è possibile?" urlai. "Perché in questa storia devono sempre saltare fuori i parenti?" Iniziai a vagare per l'ufficio e afferrai un poggia carte di cristallo. "Perché ci dev'essere sempre qualcuno a cui non va bene che gli altri siano felici?" Lanciai il poggia carte su un muro frantumandolo. Missy alzò le spalle dallo stupore e chiuse gli occhi. Dalla furia, lanciai via dalla scrivania ogni fascicolo: non ci vedevo più dalla rabbia, avevo bisogno di spaccare qualcosa.
Sentii le orecchie che si allungavano e lasciai che gli artigli uscissero dalle unghie. Andai alla parete, ricoperta dalla carta da parati color del miele e la squarciai con furore, continuando ad urlare.
"Sono stanca di tutto sto schifo!" Presi un altro oggetto di metallo e lo lanciai contro la vetrata. Vidi il vetro scheggiarsi e continuai a lanciarci roba addosso. Le schegge continuavano ad allargarsi e ci tirai un calcio, urlando per l'ultima volta.
"Sono stufa!" Il tacco dello stivale spaccò completamente il vetro e lo sentii andare a finire di frantumarsi sul pavimento sottostante. Non c'era nessuno, tutti erano in ufficio, ma immediatamente lupi e vampiri si precipitarono nel corridoio a vedere cosa fosse successo.
Il mio respiro era pesante, avevo voglia di staccare la testa ad Alicia, ma anche a me stessa. Mi ero promessa che sarei stata una brava capa, una brava direttrice del Palazzo dei Lupi Mannari, e invece mi ero ritrovata in un mondo corrotto dallo schifo dello schifo, con una pazza che si aggirava per le strade, uccidendo gente e costringendo altri ad entrare nel suo esercito.
Al diavolo le formalità, Alicia non avrebbe esitato a tagliarmi la gola, se mai fosse venuta a farmi visita al Palazzo. Da una parte le avrei ricambiato il favore, avevo una gran voglia di sputarle in faccia, di colpirla con tutto quello che mi capitava sottomano. Ma dall'altro lato della mia testa sentivo una voce che mi diceva di lasciarla fare, che me lo sarei meritato.
Ed era vero.
Non avevo fatto altro che stare zitta e osservare, lasciando fare i miei colleghi e ora eravamo in quella situazione schifosa, con gente schifosa al comando, me compresa.
Schifoso potrebbe essere la mia nuova parola preferita.
Andai alla mia scrivania. Osservai la distruzione sul pavimento, le pareti squarciate e quasi mi rilassai nel vedere la scrivania, finalmente, pulita da tutti quei fascicoli.
Guardai a terra, vidi la foto di Josh Smith fuoriuscire da un fascicolo e mi venne un groppo alla gola. No, mi dissi. Dovevo reagire, fare in modo che lo schifo diventasse bello, basta corruzione, basta doppiogiochisti e basta spie tra i ricercatori.
Le cose dovevano cambiare e io le avrei cambiate.
Avevo quel potere, sapevo di averlo: avevo il potere di creare il cambiamento e lo avrei sfruttato fino all'ultima goccia.
Sarei partita dai Palazzi, avrei messo fine alle dispute, ai litigi, da quel giorno in poi saremmo stati alleati e ci saremmo aiutati l'un l'altro. Non ci sarebbero state più occhiatacce tra le squadre di ricerca, tra gli ufficiali e i ricercatori. Un vampiro poteva entrare nel Palazzo dei Lupi e un lupo poteva entrare nel Palazzo dei Vampiri, senza discussioni. Tutti avrebbero potuto avere il posto che desideravano, avrebbero avuto la possibilità di andare ovunque volessero, senza sguardi storti.
Avremmo collaborato.
"Chiamami Burlond." Dissi secca. Mi appoggiai alla scrivania mentre guardavo un'ultima volta la foto di Josh: lo avrei fatto anche per lui. Ora che era vivo, gli avrei dato la possibilità di vivere in un mondo dove il Governo era buono e ci teneva alle vite della loro gente.
Guardai Missy. Non si muoveva, era come pietrificata e fissava le pareti con occhi sgranati. Capii che aveva il terrore che avrebbe potuto prendere il posto della carta distrutta, che avrei potuto squarciare lei al posto dei muri. Ma non avevo il tempo di preoccuparmi di quelle sue debolezze. Avevo bisogno di gente forte, pronta a tutto per cambiare e combattere.
Certo, avremmo anche combattuto.
Clarissa aveva iniziato a costruire qualcosa e ora che non c'era più era solo un motivo in più per aiutare le Fiamme Bianche, soprattutto perché erano state diminuite di numero. Era ovvio il motivo per cui Alicia aveva mandato la Grough ad attaccare la villa: per ridurli di numero. Li avrebbe indeboliti talmente tanto che sarebbero arrivati a un punto di arrendersi. Capii, capii e capii, i piani di quella pazza erano chiari ormai nella mia testa e capii anche perché ci teneva così tanto ad andare oltre le montagne.
Quella stramaledetta legge che aveva condannato il padre mi risuonò nella testa e quasi mi sentii una stupida a non averlo capito, a non aver capito che cosa vedeva oltre le montagne d'acciaio. Un segreto nascosto per secoli, nei fascicoli più vecchi e nascosti del Palazzo. Ecco, quello sarebbe l'ennesimo segreto che non avrei mai tenuto nascosto alle persone. Avevano il diritto di sapere dove erano finite le persone scomparse... e se Alicia sarebbe riuscita ad arrivare a loro e a scatenare il potere di quel posto, allora avremmo fatto prima ad arrenderci veramente.
Dovevo avvertire Walter, o Yellow, dirgli che se andava alla Fortezza, Alicia avrebbe potuto usarli per spaccare quelle montagne.
Per arrivare nell'Impero dei Cristalli.
Tornai, allora, a guardare Missy che non si era mossa di un millimetro.
"CORRI! ORA!" Non mi piaceva usare il tono cattivo, ma alcune volte era necessario. Ci voleva comunque un pugno di ferro in quel mondo. Ero già vista male perché secondo i miei colleghi una donna non era in grado di eseguire un compito così importante, come la Capa del Palazzo delle Autorità dei Lupi Mannari.
Cavolo, quanto avevano torto.
Nessuno di loro sarebbe stato in grado di svolgere il lavoro così alla perfezione, come lo stavo facendo io. Loro metterebbero le loro esigenze prima di ogni altra cosa o persona, non gliene fregherebbe niente di togliere la corruzione, di creare un Governo stabile per le generazioni future. Saremmo cresciuti nel tempo, nuovi vampiri e  nuovi lupi sarebbero nati e creati nel tempo, avevamo bisogno di creargli un futuro aperto, pronto ad aiutarli a realizzare i loro sogni. E, probabilmente, il Governo che c'era ai tempi di Alicia non dava molte possibilità, per questo lei era arrabbiata anche con noi e aveva mandato numerose spie.
Ma le avrei ricambiato ogni colpo, ogni pugnalata. Gliele avrei ridate tutte quante finché non saremmo state pari.
Missy corse via dalla stanza e sospirai. Avevo bisogno di trovare le parole giuste per convincere i miei colleghi. Ci sarebbero state dispute, discussioni, forse sarebbero arrivati alle mani ma non mi importava, se alla fine si sarebbe creato il governo che volevo, ne sarebbe valsa la pena.
Andai alla finestra, appoggiandomi alla ringhiera. Li osservai tutti, uno per uno, mentre alzavano le testa spaventati verso di me. Rimasi col mio sguardo teso e duro, quello che usavo per dare ordini.
Vidi Missy correre fuori dal Palazzo ed entrare in quello dei Vampiri. Mi preparai a sentire Burlond urlare e correre verso il mio Palazzo, ma non accadde subito. Dopo alcuni minuti, in cui iniziai a credere che Missy si fosse persa, James comparve alla porta e si bloccò nel vedere i frammenti della vetrata a terra. Io rimasi immobile, mentre lui spingeva via tutti e si bloccava nel vedere il bianco dei vetri. Alzò lo sguardo e ritirai gli artigli, ma lasciai le orecchie tese in segno di avvertimento. James allargò le braccia, aspettando una spiegazione e mi presi due minuti in più per scegliere con cura le parole. Cercai qualche rigiro, ma poi decisi che sarei andata al punto, senza aggiungere roba in più.
"Villa Zanna Rossa è stata attaccata!" Urlai, in modo che mi sentissero tutti. Dalla folla, facendosi largo lentamente, vidi Stella Smith farsi avanti e la guardai negli occhi, sperando che capisse che quello che stavo facendo, era anche per suo figlio. Per entrambi i suoi figli. "I più importanti sono sopravvissuti, ma adesso è il momento di fare la nostra parte. La guerra con Alicia Scarlet è alle porte e non possiamo permetterci di arrivarci impreparati. Cambieremo le regole, ci saranno avvenimenti che potrebbero sconvolgere alcuni di voi, ma sono stanca di essere vista come la corrotta che non sa fare il suo lavoro.
"Da questo momento in poi, si formerà un'alleanza tra lupi e vampiri. Ci aiuteremo a vicenda, ci alleneremo insieme e collaboreremo per mettere fine a questo mondo schifoso e iniziarne uno nuovo. Se non volete farlo, se siete così insensibili da non voler collaborare con quelli dell'altra razza, allora sapete dove sono le porte e potete andare a morire al fianco di Alicia. Non mi interessa. Ma, per chi resta, sappiate che questo governo diventerà il migliore del mondo, tutti ci vorranno imitare, tutti ci adoreranno per quello che facciamo per gli altri. Niente più rabbia, niente più corruzione e niente più egoismo. Da questo momento in poi, ogni persona ha lo stesso valore di un'altra e aiuteremo chiunque ci chiami, senza distinzioni. Detto questo, per chi vuole andarsene è il momento. Non verrete toccati durante la guerra, ma sappiate che, una volta che varcherete quelle porte, non rientrerete più e verrete tagliati fuori dalla nostra civiltà e vi arrangerete. Prego, quando volete." Allungai una mano verso i tre portali ed aspettai.
Nessuno si mosse, alcuni provarono a fare due passi indietro e a guardarsi attorno, ma quelli accanto gli rivolgevano sguardi minacciosi e chiunque provasse ad andarsene rimaneva.
Nessuno se ne andò. Ottimo.
"Cominceremo adesso!" Esclamai dopo qualche minuto e feci per andarmene dalla vetrata distrutta, ma sentii dei battiti di mani echeggiarmi nelle orecchie tese. Quasi mi spaccarono i timpani - l'udito da lupo era più preciso di quello da umana - e ritirai le orecchie a punta. Mi voltai e vidi Stella Smith battere in continuo le mani mentre mi sorrideva. Tutti la guardarono confusi, poi James Burlond la imitò, senza distogliere lo sguardo dai miei occhi. A uno a uno, vampiri e lupi applaudirono, creando un orchestra di mani.
Rimasti nei loro uffici, i due mondinghi in carica si erano affacciati alle finestre e piangevano mentre battevano le mani. Tutti applaudirono, alcuni fischiarono e quasi sembrò una festa. Mi sentii orgogliosa di me stessa e capii, in quel momento, che avevo fatto centro, non solo nelle loro teste ma anche nei loro cuori. Mi venne in mente solo una frase, che però mi fece ribollire il sangue nelle vene.
Ora iniziava il cambiamento.

Clarissa Sangue e il Velocista d'Argento || VOLUME 3Onde histórias criam vida. Descubra agora