〰️Capitolo 2〰️

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Pov. Y/n
Ero nella mia aula preferita, la mia sola e unica aula, stavo pensando, piangevo, mi sfogavo.
Sono nata imperfetta come tutti gli altri, e allora perché noto solo in me imperfezioni? Perché tutti hanno autostima e riescono a sorridere? È da tanto che non sorrido come una volta, quanto mi manca l'Italia, mi manca la calorosità delle città, il buon cibo e il suo profumo, mi manca il rispetto e soprattutto mi manca la voglia di vivere di un tempo, di scoprire cosa mi riserva il mondo e tutti i suoi colori, adesso vedo tutto grigio tutto uguale. Il problema è che non so quando tutto questo è cambiato così velocemente.

Mentre mi sfogavo, e pensavo, sento dei passi, anzi, una corsa.
Spero che nessuno mi abbia sentito, porterebbe solo portarmi più problemi.

La campanella suona, è ora di vivere la vita che il destino mi ha scritto, spero non sia stato troppo infame.

Durante l'ora di storia ascolto, prendo appunti, tutto normale tutto tranquillo, ma i problemi arrivarono tutti dopo, come si dice, la quiete prima della tempesta.

Dopo l'ora di storia ci viene annunciato che le due ore di geografia verranno sostituite da scienze motorie non che sport, in palestra.

Odio motoria, non perché non la sappia fare, solo perché la divisa per ginnastica che la scuola ci obbliga ad indossare è troppo corta ed aderente, mi sento sempre troppo a disagio. Ma per fortuna mai nessuno mi nota.
Il prof di scienze alla fine dell'ora ci lascia da soli ad aspettare l'altro proff.

Mi sento chiamare da una voce vicina, mi giro.
"Y/n" chiama il ragazzo, Felix "ti piace motoria?" chiede sfoderando poi un sorriso luminoso. Non sono più abituata a parlare liberamente con le persone, soprattutto se non le conosco, vorrei fare la fredda o l'indifferente ma la mia timidezza mi ferma sempre e alla fine mi ritrovo con un libro che mi ricopre la faccia fino al naso lasciando solo gli occhi in vista e annuendo alla domanda.

"Carina" esclama Felix riferendosi alla mia risposta, non sono abituata nemmeno a queste cose, cosa si fa in queste situazioni? Si sorride? Si risponde grazie? O, anche tu sei carino?.

Troppo poco tempo per pensare, fatto sta che mi ritrovo ad arrossire e coprire tutto il volto con il libro.
Sento degli occhi addosso, sono occhi che non conosco, non minacciosi o cattivi, solo curiosi. Questo segna l'inizio di qualcosa, e questo qualcosa mi spaventa.

Presto il prof ci porta in palestra e ci cambiamo velocemente, io sono sempre l'ultima ad uscire, solo per dare meno nell'occhio. Gli spogliatoi maschili e femminili sono uno davanti all'altro, mentre uscivo dallo spogliatoio mi ritrovo Bangchan, Bangchan davanti a me che stava uscendo anche lui dallo spogliatoio.

Mi fermai ad ammirarlo, la maglia bianca e leggermente attillata che gli definiva bene spalle e torace, i capelli leggermente arruffati e gli occhi vispi, non ho mai visto nulla di più bello.
Io e Bangchan stiamo secondi a fissarci, fino a che non mi accorgo di cosa sta succedendo, é imbarazzante.

E cosa meglio fare se non richiudersi nello spogliatoio? Be' io ho fatto proprio così, ho chiuso la porta in faccia a Bangchan.

Riprendo a respirare regolarmente, il cuore batteva più del previsto, mi sento strana, non mi piace, nulla di ciò che accade oggi mi piace.

Dopo pochi minuti decido di uscire, ma lo faccio nel momento sbagliato di nuovo, tutta la classe è seduta ferma e zitta, la mia entrata attira l'attenzione, e tutti puntano gli occhi su di me.
Inizio a sentirmi a disagio, la maglia mi sembrava stringermi sempre di più e sentivo degli spifferi freddi su tutte lo mie gambe scoperte.

Mi dirigo svelta a sedere per cercare di smorzare quella situazione scomoda.

Dobbiamo fare degli esercizi a coppia, sono dei passaggi di pallavolo, piano piano tutte le coppie si formano, io aspetto di restare da sola o con il mal capitato che poi sarà anche il più fortunato. Si io pratico pallavolo da anni, mi rilassa il movimento, e schiacciare mi fa scaricare rabbia e stress.

Vedo ad un tratto Bangchan avvicinarsi a me, che vuole fare coppia con me? Oh mio dio no, sarebbe imbarazzante, cosa avrà pensato quando gli ho sbattuto la porta in faccia? Che lo odio? Non lo so nemmeno io, c'è non lo conosco nemmeno.

Fatto sta che lui continuava ad avvicinarsi, fino a che Akiko non si mise in mezzo e lo portò via da me preso alla sprovvista. Alla fine mi vidi avvicinare Felix "credo che dovremmo stare a coppia Y/n, ti va bene?" Mi chiede Felix gentilmente.

Be' non c'è scelta, quindi ci prepariamo e iniziamo gli esercizi. Felix era davvero terribile a pallavolo, mi faceva morire dalle risate, fu il primo momento in 2 anni in cui mi sentii rinata e felice, Felix il nuovo compagno mi aveva donato un nuovo colore.

Un'ora passa velocemente, alla fine degli esercizi io e Felix ci troviamo molto ravvicinati, stavamo chiacchierando tranquillamente, non avevo neanche pensato a quello che facevo sono solo andata d'istinto, spero solo che il mio istinto non si sia sbagliato.

Ad un certo punto sento una palla colpirmi una gamba, poi un'altra sul braccio ed un'altra ancora. Chiusi gli occhi per prepararmi a più impatti.

Ecco che ricominciano a bullizzarmi, e davanti a Felix, sono proprio stronzi.
Dopo poche pallonate non sentii più nulla arrivarmi addosso, quando riaprì gli occhi mi trovai davanti la schiena di Felix, e lui che deviava quelle poche palle che continuarono a tirare, mi nascosi meglio dietro la schiena del ragazzo chiudendo gli occhi spaventata. Per fortuna suona un intervallo che segna la fine della prima ora.

Appena riapro gli occhi vedo il ragazzo davanti a me con una faccia preoccupata. "Tutto bene Y/n?" chiede con un filo di tristezza nella voce.

Involontariamente risposi "non è la cosa più dolorosa che mi hanno fatto" dissi con un sorriso amaro e con sguardo basso, appena rialzai lo sguardo su Felix e vidi la sua faccia cambiare espressione mi accorsi che avevo detto una cosa troppo personale.

Scappai dal ragazzo e mi rinchiusi in un bagno per cercare di ragionare normalmente, quel ragazzo lo conosco da appena 5 ore e già sa troppo, devo allontanarmi e restare sola, come sempre. Il sogno di essere normale, può anche finire qui.

Connected to you [Bangchan x Reader]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora