Capitolo 20

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Claudio's Pov

"Ti amo. Hai capito, Claudio? Io ti amo."

Le palpebre pesano tanto da impedirmi di aprirle e la testa mi pulsa, mentre il rumore cadenzato di quello che sembra essere un elettrocardiogramma riempie il silenzio.

Mi concentro nel tentativo di aprire gli occhi, ma, quando lo faccio, l'unica cosa che riesco a vedere con la vista annebbiata è il bianco delle pareti della stanza. Un attimo dopo una fitta mi trafigge la clavicola alla base del collo, costringendomi ad un lamento.

"Ciao Claudio. Sei sveglio finalmente." Un uomo di statura media con il camice mi viene in contro.

In un attimo i ricordi riaffiorano travolgendomi e l'immagine degli occhi colmi di lacrime Alice campeggiano nella mia mente.

"Ti amo. Hai capito, Claudio? Io ti amo."

"Fi... Filippo. Lei..." Provo a parlare ma la voce mi si spezza.

"Alice sta bene. È qui fuori insieme a tutti gli altri che aspetta solo di vederti. Era già entrata a salutarti ad intervento finito, ma tu eri ancora incosciente. Dovevi vedere con che riguardo e attenzione di teneva la mano."

"Posso... Posso vederla?"

"Si, certo. La chiamo subito." Mi mette una mano sulla spalla sana con un gesto amichevole, per poi sparire dietro la porta.

Abbandono la testa sul cuscino e chiudo momentaneamente gli occhi a causa della stanchezza e, quando li riapro, a comparire sulla soglia è un sorriso timido accompagnato da due occhioni color nocciola gonfi di lacrime.




Alice's Pov

Disteso sul letto nella stessa posizione di qualche ora fa.

Indugio ancora qualche attimo, precedendomi qualche secondo a rimirarlo da lontano, finché finalmente i suoi occhi incontrano nuovamente i miei percependo milioni di scariche mi percorrono tutta la lunghezza della colonna.

"Alice..." Il flebile suono della sua voce ha il potere di riportarmi alla realtà e il mondo ricomincia a girare.

"Claudio." Sorrido spontaneamente e mi avvicino a passo svelto al suo letto e mi siedo sul bordo accanto al lui. Gli prendo la mano e me la porto alle labbra baciandogli le dita mentre chiudo gli occhi, beandomi di quel contatto tanto atteso con la sua pelle calda.

Nonostante il viso pallido incorniciato da un velo di barba ruvida accompagnato da un sorriso un po' sbilenco e da occhi stanchi e febbrili non posso fare a meno di rimanere
estasiata dalla totale bellezza e luminosità che emana e non posso fare a meno di guardarlo.

"Amore hai un aspetto orribile."

Ride e mi accarezza piano il viso.

"Senti da che pulpito, Sacrofano. Sembri un panda." Dice riferendosi al trucco colato a causa del pianto e poi ride ancora ed è bellissimo.

"Ehi guarda che è colpa tua!" Faccio una smorfia fingendomi indignata, ma ovviamente sono poco credibile, visto che in un attimo mi torna il sorriso e le mie mani finiscono sul suo viso accarezzandogli la barba.

Il mio sguardo, seguito poi dal pollice, percorre attentamente tutti i lineamenti del suo volto. Il taglio degli occhi, il profilo del naso e infine sulla bocca semiaperta.

"Claudio..."

"Cosa aspetti a baciarmi? Lo farei io, ma, sai, ho giusto qualche problema ad alzarmi e..."

L'Allieva 2Opowieści tętniące życiem. Odkryj je teraz