Capitolo 9

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Alice's Pov

Sono passate due settimane da quando io e Claudio ci siamo messi insieme e le cose tra noi sembrano stranamente andare bene. Oramai dormo quasi sempre a casa sua, infatti in istituto arriviamo e andiamo via insieme. Tuttavia, trattandosi di me e CC, ovviamente i litigi sono all'ordine del giorno e di solito i motivi sono fondamentalmente due: la mia sbadataggine e la sua stronzaggine.

Ecco, il caso vuole che adesso è proprio uno di quei momenti.

Calligaris questa mattina ha chiamato entrambi per un sopralluogo, anche se quasi sicuramente si tratta di morte naturale. In seguito lo abbiamo seguito in questura, così da chiarire qualche dettaglio tecnico, per poi fare ritorno in istituto. Peccato che mentre eravamo a metà strada mi sono accorta di aver dimenticato la borsa che conteneva il mio portatile all'interno dell'ufficio del vicequestore. Quando gliel'ho fatto notare lui è stato costretto a fare dietro front e per tutto il tragitto mi ha riempito di improperi su quanto io sia maldestra e ritardataria e io ovviamente non me ne sono stata zitta. Alla fine abbiamo divagato talmente tanto che ora, mentre saliamo la scalinata dell'istituto, stiamo discutendo del fatto che deve stare più attento nel pre-sesso, memore il mio vestito di pochi giorni fa rimasto senza la zip.

"Non prendertela tanto, te li ricompro. Non vedo dov'è il problema."

"Il problema è che vorrei tenere i miei vestiti intatti."

"Non mi sembravi tanto dispiaciuta in quel momento." Mi fa notare lui malizioso mentre mi cinge i fianchi con un braccio e mi dà un leggero bacio sulla guancia, provocandomi un leggero sussulto. Sa benissimo cosa questi suoi piccoli gesti mi provochino e lui deve sempre averla vinta, altrimenti non sarebbe Claudio Conforti.

"Sei perfido." Sbuffo, aprendo la porta di ingresso dell'istituto.

"Lo so." Replica fieramente CC ridendo sotto i baffi.

Non appena Claudio varca la soglia viene richiamato da una donna e un uomo sulla sessantina: la prima piccolina, con i capelli raccolti in uno chignon scomposto; il secondo alto, sicuramente un bell'uomo con i capelli neri leggermente ingrigiti dall'età e gli occhi profondi di tonalità spaventosamente simili a quelle del mio CC.

"Mamma, papà. Che ci fate qui?" Sorride tirato lui, indice che non è per niente a suo agio.

Ha detto mamma e papà.

Al pronunciare di quelle parole mi paralizzo all'istante, presa da un leggero stato di ansia.

"Ci ha chiamati il vicequestore dicendoci di volerci fare alcune domande riguardanti la morte di quel tuo amico..." Inizia a spiegare la signora Conforti.

"Non era mio amico." Puntualizza duramente Claudio irrigidendo notevolmente la mascella.

Il padre di Claudio si accorge dell'errore commesso dalla moglie e sembra fulminarla con lo sguardo, quindi riprende il discorso. "Abbiamo l'appuntamento tra poco e siccome tu non lo fai mai, abbiamo pensato di venirti a trovare noi. Potremmo pranzare insieme dopo, se non sei impegnato."

"Ehi, ma non ci presenti questa bella ragazza?" La mamma di Claudio sposta l'attenzione dei Conforti su di me, che me ne ero rimasta di un passo indietro a CC, che sospira rumorosamente leggermente scocciato.

"Si, lei è Alice, la mia... la mia Allieva."

Solo la sua Allieva, si.

Faccio un sorriso tirato e stringo la mano a entrambi.

"Piacere."

"Di cosa vuole parlarvi?"

"Non lo so di preciso, ma penso solo che voglia sapere qualcosa in più sulla vittima. Sai, frequentando spesso il nostro quartiere..."

L'Allieva 2Where stories live. Discover now