Capitolo 4

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Alice's Pov

"Quindi stasera starai con Claudio?"

"Si, abbiamo diverse cose in sospeso da chiarire." Sono al telefono con Silvia, mentre apparecchio la tavola e aspetto con ansia l'arrivo di Claudio.

"Alice vedi non fare troppo la sostenuta e lasciati andare. Anche se fatica a dimostrarlo, sono sicura che per lui sei importante."

"Mi sembra di sentir parlare lui."

Sento il rumore insistente del campanello.

"Silvia adesso ti devo lasciare, è arrivato."

"Bene, ma domani mattina voglio il resoconto dettagliato."

"Ehi." Sorride, ma i suoi occhi non sono dello stesso avviso, privi di quella luce che li caratterizzano. Ha i capelli lasciati al naturale non immobilizzati dal gel e indossa una semplice camicia bianca con un paio di jeans.

"Quindi alla fine sei venuto..." Constato abbozzando unsorriso.

"In carne e ossa." Dice pizzicandosi una guancia, comese dovesse dimostrare di essere lì per davvero.

Mi viene da ridere, ricordando quella volta in cui mi aveva risposto con lo stesso gesto fuori dalla questura.

Mi viene da ridere, ricordando quella volta in cui mi aveva risposto con lo stesso gesto fuori dalla questura

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"Quindi che facciamo? Ceniamo qui sul pianerottolo o mi fai entrare?"

"Ah si, scusa, entra."

Claudio si guarda attorno e io, restando vicino alla porta di ingresso, mi perdo inevitabilmente ad ammirarlo mentre si muove con naturalezza all'interno del mio salotto, concentrato a contemplarne ogni più piccolo particolare. Ad un certo punto adocchia il ripiano dove sono presenti una decina di fotografie sia mie che di Yukino, soffermandosi su una in particolare che prende in mano osservandola minuziosamente. Dal punto in cui mi trovo non riesco a vedere quale lui abbia scelto, poiché mi dà le spalle coprendola, quindi mi avvicino e noto che la foto che tiene tra le mani raffigura noi due. Ricordo che ci eravamo fatti scattare quella foto da qualcuno la sera del congresso subito dopo la cena presi dall'euforia causata dal vino, prima che accadesse quello che è successo.

"Non pensavo ce l'avessi ancora." Mi guarda profondamente negli occhi.

"Non potrei mai perderla, è come una testimone che mi ricorda che il mio non è stato un sogno." Realizzo solo dopo quello che ho appena detto e cerco di rimediare l'irreparabile, rendendomi conto dell'enorme gaffe da me commessa, "E poi... Siamo venuti bene, non trovi?" Irrigidisco le spalle sorridendo nervosamente, al che lui scoppia a ridere e, dopo aver riposto la foto, mi posa una mano sul braccio, mentre con l'altra mi dà un buffetto sulla guancia.

"Ehi, rilassati, non mi devi spiegazioni." Il suono della sua risata rimbomba tra le pareti del mio appartamento provocandomi un sorriso spontaneo.

L'Allieva 2Where stories live. Discover now