14. 🍎 Ricordi tossici 🍏

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"Ti amo, Sara..." sussurra al mio orecchio mentre mi stritola tra le sue spire, come se quella dichiarazione mi rendesse parte integrante del suo corpo. Cerco di divincolarmi un po' lamentando dolore. Subito accoglie il mio disagio e allenta la presa. Così posso voltarmi e rispondergli mentre succhio le sue labbra.

"Ti amo anch'io, Fabrizio" il suo respiro e i suoi battiti cambiano strada e li sento precipitare in un'accorata discesa. "Non lo credevo possibile, Sara, su tutto vince sempre lui... questa è il mio primo riscatto." ammette soddisfatto.

"Con te e' avvenuto tutto prima, un vero e proprio colpo di fulmine anche se l'amore è arrivato senza che entrambi ce ne rendessimo conto. Con lui è stato diverso anche se l'amore è sbocciato nella stessa misura di quello che provo per te".

"Sara! Ci ami entrambi?" domanda pur conoscendo la risposta.

Lo accarezzo in viso: "Sì!"
"Allo stesso modo?"

"No! Ma ti assicuro che vi amo moltissimo, a tal punto da non poter scegliere senza mutilarmi l'anima." Ammetto ferita

"Io voglio solo che continui ad amarmi esattamente come ci amiamo ad ogni incontro, poi deciderai tu!"

"Arriverà il momento che questo non ti basterà più, vorrai uscire a cena, vorrai andare ad un cinema e la gente inizierà a crocifiggerci. Questo accadrà e ne decreterà la fine..." muoio al solo pensiero.

"Ciò che dici ha del vero ma l'Italia è grande e sapremo gestirci." Sono consapevole che è la disperazione a farlo parlare, ma per ora va bene così, voglio essere egoista e positiva.

"Che ore sono?"

"Sono le tre di notte, Sara, fra tre ore mio padre ci vuole agili e scattanti, come farai?"

"A casa non ci torno! Finché non avrò sentito le motivazioni di nonna, e casa completamente vuota, ovviamente, non ci metterò più piede!"

"Alice mi ha lasciato un tuo cambio completo per domani, starai da me, dormiremo nel fienile, io e mio fratello abbiamo delle brande lì"

"Ti ringrazio!"

"Sara, quella storia è tutta vera? Qui in paese scoppiò una vera e propria rivolta nei confronti dei tuoi genitori quando si venne a sapere... sì, insomma, quello che ti hanno fatto..."

"Ti racconterò tutto appena raggiungeremo il fienile e mi terrai abbracciata. Quelle sensazioni ancora si cibano delle mie paure, dei miei ricordi... ho fatto tanto, ma spesso mi ritrovo lì, ancora legata a quella corda"

"Andiamo! Vieni..."

Aggrappata forte al suo collo mi lascio trasportare dal Dio del lago e della luna. Vuole la verità e anche se non sono pronta, ho bisogno di sputarla fuori. Non faccio psicoterapia da oltre sei mesi e tutti questi macigni ricominciano a pesare, forse non smetteranno mai e, un giorno mi schiacceranno.

La masseria è completamente avvolta nel buio della notte, non riesco a ricordare come ho fatto a percorrere da sola tutta quella strada, i suoi occhi si riflettono nella luna e i suoi capelli brillano di un aureo riflesso.

"Vieni, amore mio!" Dolce come un angelo mi avvolge tra le sue braccia forti e mi conduce tra i filamenti dorati del grano tagliato. Percorre deciso una scalinata, appena lo scricchiolio rilasciato dal socchiudersi della porta.

Dolcemente mi poggia sul suo comodo letto che è accostato a filo del finestrone rotondo che è posto al centro del tetto. La paglia illuminata dalla luna tra il blu del cielo e l'oro dei suoi riflessi, si mescola con la luce delle stelle. Non ricordavo più cosa fosse la pace e la meraviglia prima di ora.

170 kili di mele -Schiavi di un amore-🍏 🍎Where stories live. Discover now