𝙲𝚊𝚙𝚒𝚝𝚘𝚕𝚘 𝟷𝟸:

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𝙷𝚘𝚗𝚐𝚓𝚘𝚘𝚗𝚐

19 gennaio 2018.
Incheon [인천 광역시, Incheon gwang-yeoksi]

A quel punto Seonghwa si spaventò. Ma si guardò bene da non far trasparire nessuna emozione dal suo viso, mentre il racconto doloroso di Hongjoong andava avanti.
«Ognuno di loro ha avuto quello che si meritava col suo tempo ed io sono qui che rimango soddisfatto di queste azioni; non perché io sia cattivo detective, ma perché lo meritavo. Ognuno di loro è caduto ed è solo colpa loro; hanno voluto troppo dalla loro misera vita che qualcuno è arrivato per porne la fine ed io, testimone di questa tragedia ho gioito. Come avrebbero gioito tutti coloro che si trovavano con me nella tempesta, in mare aperto» Hongjoong iniziò mettere ancora più pressione sul pennello, fin quando Seonghwa non afferrò quella mano attirando la sua attenzione. Solo in quel momento Hongjoong si accorse di star piangendo. Le sue lacrime rigarono le sua guance senza fine, anche mentre Seonghwa cercava di calmarlo, colpito dal suo racconto.
«Mi dispiace, Seonghwa, non meriti questo dolore».
«Tu meriti che io stia qui con te adesso, invece. Hai bisogno di qualcuno che ti dia amore, Hongjoong, perché quello che hai passato è del disumano, permettimi di aiutarti, di starti accanto».
«Lasciami almeno finire di raccontare questa storia, c'è l'ultima parte» disse il biondo e Seonghwa annuì. «Poi, un giorno, ho trovato una luce. Non è una figura astratta né tanto meno qualcosa di irreale, aveva una firma ben precisa. Aveva i capelli scuri, occhi profondi e sempre pronti ad osservare chiunque; un naso davvero raffinato e delle labbra che non ho ancora baciato, ma che vorrei se colui me lo permettesse».
Hongjoong si avvicinò sempre di più al viso di Seonghwa, in cerca del contatto che aveva appena menzionato e l'altro non ebbe il potere di negarglielo. Così le loro labbra si unirono sigillando quel bacio pieno di passione, quello che entrambi aspettavano da tempo. Hongjoong affondò le mani nei capelli neri del ragazzo, mentre Seonghwa gli tevena il viso per non lasciarlo scappare, nel frattempo aveva cominciato ad emettere dei mugolii piacevoli alle orecchie di entrambi.
I vestiti vennero gettati sul pavimento in ordine sparso, mentre il contatto era sempre più ricercato. Hongjoong voleva Seonghwa e Seonghwa voleva Hongjoong. Ora più che mai entrambi lo avevano capito e nel procedere nel loro atto d'amore ne erano più che consapevoli, come lo sarebbero stati se avessero saputo l'uno sul contp dell'altro. Ma Seonghwa era un poliziotto e probabilmente lo aveva capito e non lo aveva ammesso. Ci volle una lunga sessione di baci poco casti e il colore sul suo corpo anche sul petto di Hongjoong per diversi convincere, quanto ad una lunga dormita con lui in quel divano, nella stanza con tutti quei quadri, il cui significato Seonghwa lo aveva capito.
Quando si svegliò, senti i suoi muscoli fargli male coperti da un insignificante lenzuolo di lino. Hongjoong era accanto a lui, bello, un angelo, anche se quella era solo la maschera che aveva sempre portato.
«Hongjoong devo andare» disse.
«Seonghwa, sappi che, qualsiasi cosa tu abbia capito, indistintamente dal fatto che ti abbia aiutato o no, io ti amo. Ma il nostro amore è un rischio e in questo contesto sbagliato. Ti amo, lo ripeterò fin quando ne avrò memoria, perché non importa se saremmo vicini o lontani non smetterò mai».
«Perché me lo stai dicendo?».
«Perché penso che tu lo sappia. Non c'è bisogno che tu me lo chieda; anzi credo che se non mi arresterai arriverà qualcuno a farlo, in ogni caso spunterà fuori il mio nome».
«Sei stato tu Hongjoong, sei scappato da Anyang dove stavi con i tuoi amici e solo uno è rimasto lì. I coniugi Kim, li hai ammazzati non è così? E hai ucciso pure Doyoung».
«Quell'uomo mi ha fatto del male Seonghwa, mi ha molestato, mi ha bullizzato per anni perché io amavo gli uomini e non le donna, perché ero sbagliato e sai cosa, wuando ha saputo che sono scappato dai Kim ha minacciato di far del male a Hwaejoong e io l'ho fermato! Io proteggo le persone che amo, non sono un mostro. Non puoi dirmi che non lo avresti fatto tu».
«Siamo persone molto diverse Hongjoong…».
«Eppure siamo qui, abbiamo fatto l'amore, io ti ho mostrato la parte più brutta della mia vita affinché capissi e non mi giudicassi. Non è servito a niente!».
Hongjoong cominciò a piangere disperato e a tirare i pennelli dappertutto fino a quando Seonghwa non lo strinse tra le braccia. Lui lo amava, ma doveva fare il suo dovere e arrestarlo. Non voleva. Sapeva che era sbagliato non farlo, ma anche lui lo amava terribilmente.
«Scappa Hongjoong».
«Cosa?».
«Scappa dove non posso trovarti» disse l'altro tra i singhiozzi.
«Io non me ne vado Seonghwa. Non sto lontano da te».
«Allora costituisciti, farò qualcosa per tirarti fuori da lì, passeremo il resto della nostra vita insieme» il moro prese il viso di Hongjoong tra le mani e lo baciò, come non lo dovesse più vedere.
All'improvviso la suoneria di un cellulare interruppe quel momento drammatico, e la chiamata di San confermò tutti i sospetti che fin ora Seonghwa aveva rifiutato di accettare. Lo aveva trovato, l'assassino che da un pò minacciava le strade di Incheon, ma in quel caso non si sentì un vincitore, solo di aver perso.

◯  Tinto di rossoDonde viven las historias. Descúbrelo ahora