170 kili di mele -Schiavi di un amore-🍏 🍎

12. 🍎 Il pomo delle sorprese 🍏

«Certo! Ti faccio uno squillo, dettami il tuo...» contenta lo assecondo e lo squillino con il suo numero illumina il display del mio iPhone anche se lui è lontano chilometri e chilometri da me.

Triste e, per nulla rincuorata, entro in auto e vado a fare colazione al bar di Alice. Ho bisogno di sfogarmi con qualcuno che mi conosca e che conosca la mia storia. Fabrizio mi ha fatto agitare non poco, era strano, voleva correre via. Forse mi ha presa per una poco di buono. Dovevo immaginare che sarebbe finita così.

Mi rassegno all'idea di perderlo e mi addoloro appena la razionalità entra nel cuore come una freccia che centra la parte nevralgica e spappola ogni piccola possibilità di un noi. Qualcosa di irreversibile ormai è accaduto, ma io non voglio perderlo, è azzardato ammettere a me stessa che lo amo, ma forse... è proprio così.

Se solo penso che pochi minuti fa è stata l'ultima volta che lo ho potuto vedere, sprofondo nella disperazione più nera. Non posso, non voglio, non ci riesco...

Giungo al bar e trovo Alice che cuoce i cornetti, le faccio cenno dalla vetrata della porta secondaria e dopo un mega sorriso, corre ad aprirmi. Ci abbracciamo, lei mi racconta tutto della sera della festa e poi piovono domande di ogni tipo.

Faccio un grande sospiro e vuoto il sacco senza fare pause. I suoi occhi si allargano sempre più ad ogni mia confessione, ma per avere i giusti consigli è giusto che lei sappia e non mi giudichi.

«Che cazzo di situazione, Sara! Qui ci esce il morto...» ammette allibita.

«Qui uscirà di scena uno dei due, e se tanto mi da tanto, Fabrizio sarà il primo a farlo...» concludo mentre una lacrima solca il mio viso.

«Sara, ci piangi? Ma allora sei fottuta alla grande, sei innamorata? Oddio! Non mi dire che li ami tutti e due... sto dieci anni senza di te a vivere una vita di un piattume unico, e appena torni colori le mie giornate di gossip memorabili, ti adoro my friend!»sorride sarcastica.

«E dai, scema! Ti ho anche portato bene con il tipo... adesso che faccio? Io devo metterli vicini e parlare con entrambi, devo dire a tutti e due che li amo e che ho avuto un passato di merda, che non sono la ragazza perfetta da sposare e che sono entrambi in tempo per fuggire o per restare e amarmi come io amo loro. Lo so! Non mi guardare così, ma è quello che farò!»

«Io dico che fai bene! Meglio non andare oltre se poi qualcuno può farsi male, o peggio, restarci sotto!»

«Tra un po' viene a prendermi Gioele ma a casa non torno, gli mando un messaggio e lo faccio venire qui. Ho un colloquio con suo padre per le piantagioni»

«Dai! Se non gliel'hai data finora sono sicura che lì scoperete di sicuro...»

"A che cosa vai a pensare in una situazione simile? Sei veramente fusa...»

"E dai, sdrammatizzo! Vai nella zona cambio, fatti una doccia e prendi un mio cambio pulito, hai una pessima cera, datti una sistemata.»

Lo specchio riflette le stesse cose che ha appena detto la mia amica, sono un cesso a pedali! Palpeggio il mio viso e poi lo rinfresco con due belle schizzate d'acqua fresca. Nel frattempo apro il miscelatore della doccia e la faccio scorrere finché non arriva l'acqua calda. Sfilo via gli abiti e li ripongo con cura in una busta.

Nonna ancora non ha risposto al mio messaggio e l'ultimo accesso risale all'ultimo messaggio che ci siamo inviate. Forse sta ancora dormendo. La cabina si riempie di piccole goccioline di vapore, l'acqua finalmente è bollente, esattamente ciò che mi occorre per rimettermi al mondo.

I pensieri affollano la mia mente come nuvole grigie che coprono il sole. Ho tante questioni da affrontare a partire da quelle due canaglie che ho trovato a casa di nonna, per passare poi ai miei due uomini. Se solo penso di dover perdere uno dei due mi sento male, non riesco a pensare a chi e a come. Però sono certa del fatto che voglio affrontarli e renderli partecipi, ma soprattutto voglio che siano consapevoli della situazione e liberi di scegliere.