XVIII

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Pandini...dovete scusarmi se sto saltando praticamente tutti gli aggiornamenti del giovedì ma dato che la scuola si sta avvicinando ho iniziato a ripassare alcuni argomenti di inglese che durante la quarantena non avevamo fatto.

Detto in parole povere: non ho più molto tempo per scrivere a causa dello studio.

Comunque per ora gli aggiornamenti avverranno solo di lunedì.

Mi scuso ancora e buona lettura!!💛

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«Quindi hai ricordato una cosa...bene» il dottore prese un pezzo di carta e guardò sia Jungkook che Jimin i quali si trovavano lì per il rilascio del corvino.

«Jungkook io non so che cura darti» ammise poco dopo il dottore tanto che Jimin lo guardò non capendo.

«Non hai problemi nel sistema nervoso, né rispiratorio e circolatorio...hai ricordato già una cosa e l'unica cura che posso darti sono i tuoi amici» Jungkook alzò le sopracciglia non capendo dove volesse arrivare il dottore.

«Mi scusi...può spiegarsi meglio?» chiese poco dopo.

«Certo...allora tu hai ricordato un momento con Jimin quando l'hai vissuto...quindi i luoghi fanno parte dei tuoi ricordi» Jungkook annuì capendo e una lucina si accese nella testa di Jimin.

«Quindi non devo prendere farmaci o fare terapie?» chiese il corvino sorridendo e il medico negò con la testa.

«Però vieni il 13 ottobre per una visita» disse poco dopo il medico facendo scattare Jungkook in piedi.

«Non si può il 14...il 13 è il compleanno di Jimin» gonfiò le guance infastidito.

«K-kook...» un balbettio provenne dal biondino che fino a quel momento non aveva detto nulla.

«Hai ricordato il giorno del mio compleanno» disse emozionato Jimin mentre una lacrima lasciava il suo occhio.

«Oh...» Jungkook si portò una mano sulla bocca incredulo per poi prendere ad abbracciare il minore sorridendo.

«Per questo non voglio darti nulla, ricordi le cose piano a piano e ne sono felice...comunque si, facciamo il 14 ottobre alle quattro del pomeriggio» disse il medico sorridendo per poi segnare il suo appuntamento sul libretto che aveva accanto a sé.

Jimin intanto aveva portato le braccia attorno il collo del maggiore solo per guararlo meglio negli occhi e Jungkook aveva le mani incollate sui fianchi di Jimin, come se stesse per scappare da lui.
Ma questo il biondino non lo avrebbe mai fatto.

Non si rendevano nemmeno conto che i loro nasi erano a pochi centimetri di distanza e i loro fiati si mischiavano alla perfezione.

«Ehm...scusate ho altre visite» intervenì il dottore facendo sbattere le palpebre più volte ad entrambi.

Jimin arrossì appena notò le labbra socchiuse del maggiore e anche Jungkook quando vide quelle del minore così vicino alle sue.

«C-certo...andiamo Jimin» il corvino si staccò da lui molto lentamente e anche controvoglia, prese il suo borsone nero e se lo mise in spalla.

«Grazie dottore, arrivederci» dissero entrambi inchinandosi per poi lasciare definitivamente quell'ospedale.

«Dove vuoi andare ora?» gli sorrise il minore prendendolo per mano.

«Voglio andare...in un posto che possa ricordarmi qualcosa» ammise Jungkook posando lo sguardo sulla figura più piccola che sorrise annuendo.

Jimin stava pensando a dove portarlo.

In un bar? Così si sarebbe ricordato di tutti quei momenti passati a ridere e scherzare.

In un ristorante? Ma così si sarebbe ricordato solo delle figuracce che faceva il biondino ogni volta mangiando la pizza.

Ma poi gli venne in mente un posto.
Quello a qui era più legato.

Il loro posto.

Il loro posto

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𝙍𝙚𝙢𝙚𝙢𝙗𝙚𝙧 𝙢𝙚 ;; 𝙆𝙤𝙤𝙠𝙢𝙞𝙣Where stories live. Discover now