VII

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Piccolo avviso, leggete: ho deciso di aggiornare questa storia tre volte a settimana. Ovvero il lunedì, giovedì e sabato, ma non sempre.
Questo perché non vorrei arrivare a settembre e magari trascurare la storia.
Detto ciò vi lascio alla lettura💛.

«Jimin devi uscire ora...devono visitarlo...» gli disse Hoseok nel mente che gli tirava piano la mano per far capire che dovevano uscire dalla stanza del corvino. Ma Jimin non lo ascoltava affatto.

Aveva gli occhi fissi su quelli del ragazzo, che al suo contrario: erano chiusi.
Li guardava, sperando che prima o poi si fossero riaperti rivelando quei due pozzi d'infinito nella quale il biondo amava perdersi e non capirci più nulla.

Poi passò sul suo naso, che riportava un piccolo taglietto già chiuso che però gli aveva lasciato una piccola cicatrice.

Passò per la sua testa il ricordo di quando la mattina, per svegliarlo, doveva baciarlo sul naso e aspettare un po, se non si svegliva: passare direttamente alle labbra.

E si concertò su di quelle.

Sottili, rosee, socchiuse e al gusto ciliegia.
Jimin amava lasciare piccolo baci a stampo su di esse, anche perché poi si ritrovava sempre a ridere dato che il corvino si svegliava stordito ma sorridente.

Avrebbe voluto farlo anche in quel momento, avrebbe voluto baciare prima il naso del ragazzo e aspettare per poi baciare le sue labbra.

Guardò verso la porta, dove c'erano i medici che guardavano Jimin come se a momenti volessero ucciderlo. Ma al biondino non fregava nulla.

Si alzò con le poche forze in corpo che gli restavano e si mantenne saldo al letto del corvino. Si abbassò con la testa e fece sfiorare dolcemente i loro nasi, chiuse gli occhi che intanto si erano riempiti di lacrime e posò le labbra sul suo naso baciandolo dolcemente.

Ma, come lui si aspettava il corvino continuò a dormire così lasciò uscire dalle sue labbra un lungo sospiro e si abbassò sulle labbra del corvino per poi farle toccare con le sue in un bacio casto e senza movimenti.

Si staccò poco dopo lentamente e gli accarezzò la guancia con un dito.
«Amore...e ora di svegliarsi» sussurrò con la voce rotta.

Sapeva che sicuramente non si sarebbe svegliato con due baci o con una carezza, ma ci stava sperando con tutto se stesso.

Poi, perso dai suoi pensieri si senti tirare il braccio dal suo migliore amico.
«Jimin, devono curare i tagli di Jungkookie~ dai usciamo» lo mise seduto sulla sedia a rotelle e lentamente lo fece uscire da quella stanza che sapeva solo e unicamente di disinfettante.

«Hobie...è vero che Kookie si sveglierà?» chiese il minore con una voce bassa e le lacrime che minacciavano di uscire dai suoi occhi.

Hoseok rimase in completo silenzio, dato che non sapeva cosa dire. Doveva dirgli no e farlo piangere oppure dirgli si ma non averne la certezza?
Così dopo qualche secondo di completo silenzio lo portò nella sua stanza e lo mise sul letto delicatamente.

«Hobie...non mi hai ancora risposto...» gli ricordò il minore che intanto si aggiustava lentamente il cuscino.

«Jiminie...non voglio dirti cazzate ecco» disse facendo una breve pausa e aprì leggermente la finestra binaca della stanza per fare arieggiare.

«Non lo so...non lo sanno i medici e nemmeno io lo so...ma forse tu lo sai, lo conosci meglio di tutti, sai se può farcela o meno» gli disse guardandolo e Jimin annuì, come per dire "c'è la farà!".

ma forse tu lo sai, lo conosci meglio di tutti, sai se può farcela o meno» gli disse guardandolo e Jimin annuì, come per dire "c'è la farà!"

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𝙍𝙚𝙢𝙚𝙢𝙗𝙚𝙧 𝙢𝙚 ;; 𝙆𝙤𝙤𝙠𝙢𝙞𝙣Where stories live. Discover now