XIII

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«Grazie Tae...» sussurrò il biondino quando il maggiore gli diede il suo latte caldo che amava bere anche la mattina.

«Di nulla Jiminie» sorrise il castano per poi sedersi accanto a lui sulla sedia della cucina.

«Hai dormito bene stanotte?» chiese Taehyung dopo molti secondi di silenzio nella stanza.

Jimin annuì.

«Solo che ti muovi molto con le gambe...mi avrai tirato due tre calci di fila. Hai fatto degli incubi o sei così di natura?» sorrise il biondino facendo ridacchiare dolcemente il castano.

«Sono così di natura...e susami per i calci» si alzò il castano per poi lavare la sua tazza.

«Taetae....secondo te cosa devo fare con Hoseok e Jungkook?» sussurrò il biondino e il castano sospirò.

«Hoseok puoi anche mandarlo a quel paese oppure gli parli da persona civile...ma so quanto poi staresti male, quindi lascialo stare. Mente con Jungkook...fagli ricordare le cose poco a poco. Come tu hai detto ti riconosce come suo amico...ma se magari gli porti dei ricordi che avete in comune forse ti riconoscerà come suo ragazzo» disse il castano mentre metteva nello scaffale i bicchieri che aveva appena finito di lavare.

«Tae...ma magari fossi così facile come lo dici ora...io davvero non ci riesco...non so come fare...se lo sentivi con le tue orecchie di saresti sicuramente ghiacciato sul posto» disse il biondino mentre prendeva il telefono e digitava il numero del suo ragazzo.

«Lo vuoi chiamare?» disse il castano vedendo il nomignolo con cui lo aveva salvato Jimin sul telefono.

«Si...» sussurrò e fece partire la chiamata.

Uno, due, tre squilli...ma il corvino non rispondeva, Jimin stava per riattaccare quando una voce si sentì dal telefono.

«Pronto?…»

Jimin sorrise contento nel sentire la voce del ragazzo. Per rispondergli significa che aveva letto il nome sul display.
Infatti Jungkook lesse "il MIO piccolo❤" sul telefono, ma pur non sapendo chi fosse volle rispondere ugualmente.

«Kookie...sono io Jimin»

«J-jimin....?!»

«Si io...»

«Oh...c'è qualcose che non va

«Bhe...in un centro senso va tutto male...ma, Hoseok è da te

«In realtà no...ieri sera mi ha detto che sarebbe mancato per due giorni e quindi sono solo...è venuto solo mio padre prima dato che mamma era a lavoro»

«Oh capisco...allora ti dispiace se vengo a tenerti compagnia

«No no, vieni pure. Avevo provato a scriverti ma non trovavo il tuo conatto sul telefono...almeno se cercavo Jimin, ma evidentemente dovevo cercare "il mio piccolo" per parlarti...»

«Oh...bhe, grazie arrivo tra dieci minuti»

L'ultima parola fu di Jimin, dato che il maggiore dall'altra parte del telefono attaccò la chiamata prima di un saluto.

«Tae, io vado...ci vediamo dopo oppure ti scrivo un messaggio» disse Jimin alzandosi dalla sedia e mettendo la giacca di jeans che aveva tolto e lasciata lì la sera prima.

«Va benissimo piccolo» sorrise il castano per poi lasciare un bacio sulla fronte di Jimin che sorrise ed uscì dall'abitazione poco dopo.

Nel mentre che camminava verso l'ospedale mille pensieri gli riempivano la testa.

Ma uno in particolare lo tormentava da mesi.

Jungkook, si sarebbe mai ricordato di Jimin?

Scusate se non ho aggiornato al solito orario, ma ho avuto dei problemi con la linea

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Scusate se non ho aggiornato al solito orario, ma ho avuto dei problemi con la linea...

𝙍𝙚𝙢𝙚𝙢𝙗𝙚𝙧 𝙢𝙚 ;; 𝙆𝙤𝙤𝙠𝙢𝙞𝙣Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora