ZAFFIRO - pt. 3

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Harry era steso a pancia in giù mentre leggeva, le caviglie incrociate e sollevate dietro di sé. Sembrava una ragazza che scriveva nel suo diario, il che non era né sorprendente né terribile. Louis stava iniziando ad affezionarsi al fatto che Harry fosse così a suo agio, così rilassato tra le sue lenzuola. Poteva giurare che ogni volta che lo vedeva, l'uomo sembrava sul punto di giocare con i propri capelli e sbattere le palpebre.

Visione a cui neanche Louis si sarebbe opposto.

Harry lo guardò con un sorriso sulle labbra e Louis era sicuro di aver visto le sue ciglia sfarfallare. "Buon pomeriggio." disse il giovane, anche se sicuramente non era ancora pomeriggio. "Mi sei mancato."

"Buongiorno anche a te," rispose Louis mentre chiudeva a chiave la porta e si avvicinava alla sua scrivania. "Com'è il libro?"

"L'ho quasi finito. Il che non è stato difficile considerando che ho avuto tutta la mattina per leggerlo."

Louis appoggiò la scatola degli scacchi sulla scrivania e poi estrasse con cura i pezzi rotti della regina dalla tasca. Gli diede le spalle mentre li metteva vicino alla scatola e diceva: "Scusami. Ho avuto da fare."

"Ah," respirò Harry mentre si spostava per mettersi seduto. "Qualcuno sospettava qualcosa?"

"No, no. Niente di cui preoccuparsi. Penso che uno dei miei uomini stia cercando di fare qualcosa."

"Mm?"

"Stava facendo qualcosa sul ponte ieri sera..."

"È per questo che non sei tornato?"

Louis scosse la testa e si voltò per appoggiarsi alla scrivania. "No, io... ho dormito fuori."

"Che peccato."

"Già che peccato." replicò Louis sarcastico. "È sorprendente che tu sia ancora qui dopo che me ne sono andato per così tanto tempo."

"È sorprendente che la mia vescica non sia ancora scoppiata." sorrise Harry. Quindi tirò la cintura attorno alla struttura del letto a baldacchino per sottolineare il concetto.

"Scusami." disse Louis. Gli uscì automaticamente ma non gli importò. Harry stava rapidamente diventando l'unica persona con la quale si sarebbe scusato.

Andò da Harry e aprì il lucchetto, lasciandolo cadere sul letto. Louis non andò nemmeno con lui questa volta. Nonostante l'accaduto della sera prima, non ce n'era davvero bisogno. Perché era abbastanza convinto del fatto che Harry non l'avrebbe più minacciato di pugnalarlo.

Anche se non si fidava abbastanza per liberarlo del tutto. Stava abbassando la guardia di poco, ma non completamente.

Harry si diresse verso il piccolo bagno e chiuse la porta dietro di sé. Mentre la chiudeva, Louis si lasciò cadere sul bordo del letto. Mise una mano sul punto in cui era stato seduto Harry. Era ancora caldo. Ancora affondato dove erano stati i suoi fianchi.

Inoltre profumava di lui, qualcosa che Louis non riusciva a spiegarsi. Non profumava di terra, pioggia, oceano o qualsiasi altra cosa Louis potesse individuare. Sapeva di calore e conforto, ma anche di freschezza. Come onde schiumose che ti bagnano le dita dei piedi in riva durante una giornata estiva. Come il sole in pieno inverno.

Immaginò Harry steso lì la sera prima, a contorcersi e a toccarsi proprio come Louis aveva fatto all'esterno.

Questi pensieri provocarono scosse nel suo sangue, resero bollente il suo intestino. Un battito silenzioso in tutto il corpo.

Louis lasciò che le sue dita scorressero sulle lenzuola e si diressero lentamente verso la copia di Willow's Grace che Harry aveva lasciato lì. La raccolse e sfogliò distrattamente alcune pagine. Louis aveva letto quel libro almeno cinque volte, trovando ogni volta qualcosa di nuovo su cui riflettere. Questa volta erano le impronte digitali di Harry. Non riusciva a vederle, ma sapere che c'erano era sufficiente.

Sodalite & Aventurine // Italian translationNơi câu chuyện tồn tại. Hãy khám phá bây giờ