ZAFFIRO - pt. 1

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Louis si svegliò al suono di passi. Provenivano da sopra, dalla sala di navigazione e questo significava che aveva dormito più del solito.

Nonostante ciò, il suo sonno era stato terribile. Perché, per assurdo, Harry aveva occupato il suo letto e Louis, per non essere tentato di ucciderlo o di saltargli addosso durante la notte, aveva preferito dormire alla sua scrivania.

Non aveva voluto essere il primo ad addormentarsi, quindi si era tenuto occupato con libri e mappe, ma sembrava che Harry non volesse dormire perché continuava ad infastidirlo con domande. Domande a cui Louis si rifiutava di rispondere senza prima aver bevuto un po' di rum.

Era stata una benedizione avere quella bottiglia che teneva sempre a portata di mano, perché quando Harry vide Louis prenderne un sorso gli chiese da quanto tempo stesse cercando le mappe di Swan, così gliel'aveva sporta per farlo bere. Si era addormento quasi subito e Louis aveva trovato la sedia foderata in pelle sufficientemente comoda per imitarlo. Rese un po' più sopportabile piegare il collo e appoggiare la testa sulle braccia incrociate.

Tuttavia, il sonno inebriato di Louis non proseguì senza dei momenti in cui aveva scambiato il respiro ritmico di Harry per qualcosa simile al richiamo di una sirena. Gli rese il sonno pesante, buio, come se si stesse scatenando una tempesta tutt'attorno. Come se si trovasse sul fondo dell'oceano, dove nemmeno i raggi delicati del sole mattutino potevano svegliarlo facilmente.

I passi al piano di sopra erano quelli di Niall, che con la gamba di legno faceva rumore ad ogni movimento, e ciò significava che stava già svolgendo i suoi compiti.

Probabilmente stava discutendo le direzioni del vento di quel periodo dell'anno con Liam e come arrivare più velocemente in Senegal, o stava parlando con Tavis delle navi che probabilmente avrebbero incontrato lungo il viaggio.

Louis non era preoccupato di rimanere a dormire fino a tardi, era qualcosa che il suo equipaggio si aspettava. Rimaneva spesso in piedi fino a quando la luna era alta e poi dormiva finché il sole non occupava la sua posizione nel cielo.

Anche se solitamente lo faceva perché si sentiva più a suo agio nel comfort della notte, e non perché stava cercando di evitare un ostaggio legato al suo letto.

Louis si tirò su a sedere ancora intontito. La sua guancia era stata premuta sulla scrivania e si ritrovò con un foglio di carta appiccicato ad essa. Mentre si strofinava gli occhi, la visione dell'oceano si fece sempre più nitida oltre la finestra. Era calmo e bianco, una lunga scia segnava il passaggio della nave che aveva lasciato dolci onde dietro di sé.

"Non ti sei unito a me." disse una voce alle sue spalle. Ovviamente era Harry. Louis si girò e lo trovò appoggiato al testiera del letto, seduto sulle ginocchia e con gli occhi fissi su di lui.

"Non condivido il letto con estranei." replicò Louis. La sua voce era ancora appesantita dal sonno.

"Beh, posso condividere qualcosa con te?" gli chiese Harry con un'espressione aperta e rilassata.

Louis aspettò qualunque cosa Harry stesse per dire mentre si alzava e si infilava la giacca. Faceva troppo caldo per quella, ma era una scusa per tenersi occupato.

Harry lo osservò in silenzio, lo sguardo gli cadde sulle maniche che Louis stava tirando, con intensità ed un certo interesse. Alla fine, alzò gli occhi sul suo viso e sorrise. "Hai dell'inchiostro sulla guancia."

Louis si bloccò e guardò Harry, poi istintivamente si passò una mano sul punto che aveva indicato. "L'altra." aggiunse Harry, sorridendo mentre Louis iniziava a strofinarsi la guancia sinistra. E poi accennò appena verso l'alto e disse: "No, più in alto. No, quasi. Ci sei quasi."

Sodalite & Aventurine // Italian translationDove le storie prendono vita. Scoprilo ora