capitolo 22

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- anche se ancora non ho raggiunto i voti richiesti dato che ho postato il capitolo precedente meno di un giorno fa voglio comunque pubblicare questo perché vi voglio bene ♡ -

[Kat]

È la prima volta che torno da un "viaggio" senza neanche aver aperto la valigia che adesso appoggio nell'atrio.
Ray esce dalla cucina con ancora un coltello in mano, probabilmente si stava cucinando qualcosa per la cena, la sua faccia è confusa e sorpresa allo stesso tempo <non ti aspettavo così presto>
<Io...> ancora come questa mattina non riesco a parlare, nei momenti di tensione mi blocco e il mio cervello smette completamente di connettere ma mi devo sforzare.
<tutto bene?> mi chiede
No, non va affatto tutto bene, sto per rompere con lui definitivamente e la cosa peggiore è che tu non sarai più lì ad aspettarmi, quindi rimarrò sola ma preferisco così piuttosto che stare con qualcuno che, come ho capito col tempo, non amo, anche se ho avuto troppa paura a farlo prima perché era un'alternativa così facile.
<Ray ti devo parlare...> aspetto che questa frase crei l'effetto desiderato e infatti lui si mette sull'attenti appoggiando il coltello e incrociando le braccia.
Sono anche io nervosa e mi scervello per trovare le parole <credo che...credo che...tra di noi...> sbuffo e torno ad odiarmi, non riesco a fare assolutamente niente, ti penso, penso al male che ti ho fatto e prendo coraggio <tra di noi non funziona più>
<è per il bambino vero?> chiede subito avvicinandosi e appoggiandomi le mani sulle spalle < lo so che ci sono state tante difficoltà e che sono mesi che ci proviamo, anche se in realtà ultimamente non più di tanto, comunque ci sono modi per riuscire ad avere figli e noi abbiamo provato solo il tradizionale>
<non è per il bambino> adesso mi guarda confuso e si allontana indietreggiando di un passo
<cos'è allora?>
Rimango in silenzio cercando di trovare le parole ma lui continua < Kat lo so che ci sono momenti difficili ma si supera insieme, ci amiamo comunque e quin...>
<Io non ti amo più>
Che liberazione, era da mesi che volevo dirglielo, per non essere fraintesa, ho amato Ray e gli vorrò sempre bene, rappresenta un periodo importante della mia vita, ha fatto tanto per me ma adesso è finita.
<voglio il divorzio> vedo nei suoi occhi la stessa espressione che questa mattina ho visto nei tuoi, grandioso, non volevo ferire nessuno e mi sono ritrovata col far piangere entrambi nella stessa giornata.
Vedo le lacrime bruciargli gli occhi e fa di tutto per non farle cadere, per non dimostrare la sua debolezza, ma ad un certo punto è costretto a sbattere le palpebre e una goccia accompagnata da tante altre scende lungo il suo volto.
<perché?> chiede con voce roca, ma non mi lascia neanche il tempo di rispondere che subito mi accusa <c'è qualcun altro vero?>
So che vorrebbe che scuotessi il capo, che gli dicessi di no, che semplicemente l'amore a volte finisce e non è colpa di nessuno dei due ma mi ritrovo ad acconsentire, anche io tra le lacrime.
<non ci posso credere> sussurra, poi inizia ad urlare < non ci posso veramente credere! Tu. Mi hai tradito. Da quanto va avanti?>
Rimango ancora una volta in silenzio ma lui mi afferra il braccio e mi strattona <da quanto tempo?>
<ahia> gemo
<Da quanto tempo Katherine?>
<poco più di tre mesi> gli urlo pure io in risposta alla sua rabbia e tolgo la sua mano che mi sta stringendo
<chi è?> domanda tra le lacrime e le urla <dimmi chi è>
<ti farebbe sentire meglio?>
<no>
<allora non ha senso che te lo dica>
<dimmi chi è, così lo ammazzo>
<Ray...>
<dimmi chi cazzo è!> non l'ho mai visto così arrabbiato e al mio ennesimo silenzio carica la mano e mi tira un pugno all'altezza dello zigomo, inizialmente non sento nulla ma poi un dolore accecante esplode sulla mia guancia e per un istante dal mio occhio destro smetto completamente di vedere.
<Io...scusami Kat, scusami scusami non volevo> inizia subito a scusarsi ma comunque non si avvicina per soccorrermi, si siede appoggiato al muro e piange disperato seppellendo la testa tra le ginocchia.
<dimmi almeno se sapeva che eri sposata>
<si> dico con un filo di voce continuando a toccarmi la ferita <si lo sapeva>
<Io lo ammazzo, giuro che lo ammazzo, dimmi chi è! Ti prego dimmi chi è lui!>
Ho paura adesso e lo zigomo mi fa veramente male così esco dalla stanza e mi dirigo verso l'uscita
<dove stai andando?> mi urla rincorrendomi
<perché? Mi vuoi picchiare ancora?> ho smesso di piangere ormai ma il dolore è fortissimo. Esco da casa e mi allontano da quell'uomo che un tempo ho creduto di amare e di conoscere.

[Dom]

Tradita. Ecco la parola perfetta per descrivere come mi sento in questo momento.
Usata, mi hai anche usata come sfogo, come corpo su cui sfogare le tue esigenze, ed io che non ho fatto altro che amarti sto soffrendo più che mai.
Quando rientro a casa non ti trovo, da una parte sono sollevata perché è colpa tua se sto così male e se non riuscirò più ad andare avanti ma dall'altra vorrei averti qui per urlarti addosso e dirti che è finita per sempre.
Non sono riuscita a dirtelo questa mattina ma non posso più farcela, non posso permettermi di averti come seconda opzione, come se poi tu potessi essere una seconda opzione.
Non sono neanche andata fino in fondo con Natan, un mio vecchio compagno di liceo, il ragazzo della storia, perché non facevo altro che sperare che tu tornassi a prendermi e a scegliere me e per un attimo mi hai anche illusa.
Sto per fare una follia ma devo. Prenderò un volo per il Canada solo per dirti di non cercarmi mai più, solo per farti vedere che mi hai completamente distrutta e poi tornerò qui, a fare non so cosa, ma almeno starò lontana da te.
Ti amo talmente tanto che pensare a quello che mi hai appena fatto sapendo quanto bisogno avevo di staccare da te mi angoscia.

Sono sotto casa tua adesso e vedo tutte le luci spente, ho già preparato il discorso che ti farò e mi viene da vomitare al solo pensiero di doverti dire addio per sempre, ma poi ti immagino nel letto di camera tua con lui e tutto mi sembra più facile.
Sono le otto, starete ancora cenando? Mi apre Ray.
Ha la faccia completamente rossa e il naso gli cola, mi guarda e ci mette un po' per mettermi a fuoco poi esclama <Dominique!>
<Ho bisogno di parlare con Kat> gli dico secca
La sua espressione cambia rapidamente, gli si illuminano gli occhi e alza i mento come per studiarmi meglio
<sei tu! Ma certo che sei tu> poi scoppia a ridere, non è una risata allegra ma folle, tira la testa all'indietro e si aggrappa allo stipite della porta per non cadere.
<non ci credo eri tu! Mi tradiva con te e non me ne sono mai accorto>
Mi irrigidisco, lo hai fatto davvero? In questo momento non so cosa provare, sono combattuta.
<te lo ha detto?>
<non solo>
<che vuoi dire?>
<ha chiesto il divorzio>
Fa un sorriso amaro e aggiunge <immagino che tu lo sappia già no? Ti avrà chiamato appena liberatasi di me>
<no> lo informo <non mi ha mai cercato o chiamato>
<sarà sicuramente corsa al pronto soccorso a fare la vittima allora> sussurra
Appena pronuncia queste parole mi allarmo subito <perché dovrebbe esserci andata?>
<tu dovresti solo stare zitta>
<Ray perché dovrebbe essere andata al pronto soccorso> insisto
<è colpa vostra! Tua e sua! Io non volevo>
<cosa le hai fatto? > chiedo seria
<le ho dato solo un pugno, non ho idea di dove sia andata però>
I miei dubbi svaniscono in un attimo e subito mi allarmo ,ti è successo qualcosa, probabilmente starai male e io per tutto questo tempo non ho fatto altro che pensare ad odiarti.
<tu...volevamo una famiglia, e tu l'hai portata via da me> mi accusa avvicinandosi, mi rendo conto solo ora che regge in mano una bottiglia ed è probabilmente ubriaco.
Mi allontano da lui <non sai proprio dove potrebbe essere?>
<siamo sposati, e non te ne è mai importato? Dimmi ci hai mai pensato mentre scopavate?>
Continua ad avvicinarsi e mi spavento, ma non per me, per te, se era ridotto in queste condizioni anche quando gli hai parlato tu chissà cosa ti ha fatto, chissà dove sei finita.
Corro via e inizio a chiamarti ma mi parte la segreteria telefonica, hai spento il telefono.
Sono preoccupata, se ti fosse successo qualcosa non potrei mai perdonarmelo, non se l'ultima cosa che ti ho detto è stata di andartene.
Ho bisogno di te, ora più che mai.
Ma non ho idea di dove tu sia.

[Angolo autrice]

La prima parte della storia è terminata, adesso inizierà la seconda che a mio parere è la più interessante.
Spero come al solito che vi piaccia e vi chiedo di lasciare un commento con le vostre opinioni e aspettative e soprattutto CONSIGLI che vengono sempre accettati.

Mercoledì sera Where stories live. Discover now