Capitolo 29

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[Dom]

- pochi giorni dopo -

Penso di aver toccato il fondo l'altra  sera dopo che te ne sei andata.
Quando è arrivato Nate ho fatto finta di niente come se non fosse capitato nulla, l'ho salutato, l'ho abbracciato, gli ho chiesto com'era andata la giornata, gli ho cucinato la cena e dopo essere rimasti abbracciati a vedere un vecchio film alla tv abbiamo fatto sesso.
É stato strano perché pensavo a te ma non sembrava giusto, non il fatto che lo stessi tradendo col pensiero ma piuttosto il rapporto in sè, non mi sembrava giusto perché quando ci sei tu tutto è più colorato e migliore.
Mi porti ad un livello che non credevo si potesse raggiungere, non so se siano le donne, non so se sia tu, ma è molto diverso, talmente diverso che in tutti questi mesi me ne ero dimenticata.
Sono in auto insieme a Nate, fa caldo per essere inverno infatti è stata una pessima idea indossare un maglione.
Stiamo andando ad una mostra d'arte locale perché vogliamo prenotare un paio di quadri da esporre alla nostra festa nuziale, semba una follia ma tanto lui se lo può permettere ed è quel genere di dettaglio che da il brio a una cerimonia.
Dovrei essere super eccitata anche perché nell'elenco dei nomi degli artisti ce ne è qualcuno anche di piuttosto famoso ma adesso sto pensando ad altro e non ci vuole certo la sfera magica per indovinare a cosa.
O a chi.
Quando arriviamo passiamo la prima mezz'ora ad ascoltare una guida a noi dedicata che ci descrive uno dei quadri.
È interamente blu, nient'altro, blu, un blu normale che non ha niente di speciale, nessuna sfumatura, nessun dettaglio, nessun particolare nascosto, solo blu.
Non sarò un'esperta, anzi sicuro non lo sono, ma vendere una roba del genere a poco meno di un milione di dollari e chiamarlo "opera" mi sembra un tantino esagerato.
Se mi davate il rullo per pitturare ve lo facevi io a 5€.
Nate invece lo osserva rapito e annuisce quando la guida elogia le pennellate "audaci" dell'artista.
Piu ci penso però più mi diventa familiare, e infatti l'ho già visto questo quadro.
Proprio con te, in Canada, e mi ricordo perfettamente che non abbiamo fatto altro che prenderlo per il culo tutto il tempo perché ci sembrava uno scherzo.
Mi viene da ridere al solo ricordo e mi rendo conto di aver interrotto la spiegazione.
<Qualcosa non è chiaro?> Mi domanda la guida irritata
<Tutto bene amore?>
<Si, scusate ero sovrappensiero> confesso e in meno di un secondo la cantilena riprende.
<Ho bisogno di rinfrescarmi un po'> interrompo nuovamente
<Ah, quindi ti aspetto qui>
<Nono tranquillo andate pure avanti, tanto quello che piace a te piace anche a me, ci metterò un paio di minuti>
Mi avvio cercando i bagni nella speranza di potermi prendere 5 minuti di pausa da questa tortura, entro e inizio a guardarmi allo specchio, non sono una di quelle ragazze che passano la loro intera esistenza a ritoccarsi il trucco però piuttosto che ascoltare quella là fuori mi sistemo il rossetto.
<Forse stavo meglio senza> sussurro ammirandomi
<Se bellissima comunque>
È la tua voce, possibile che me la sia sognata?
No, infatti sposto lo sguardo un po' a sinistra e ti vedo appoggiata vicino alla porta.
<Cosa fai mi segui?> Chiedo sorpresa aspettandomi la tua giustificazione del perché se qui
<Si> rispondi e mi spiazzi <mi mancavi>
Deglutisco,non sono più voltata verso lo specchio ma sono sicura di essere arrossita.
<E come hai fatto a sapere che ero qui?> Domando con una voce un po' più acuta del solito, vederti mi fa sempre un certo effetto.
<Hai detto bene prima, ti ho seguito>
<Non so se sia dolce o da psicopatica>
<Probabilmente entrambe>
Vedo che sorridi, se convinta che finiremo ciò che avevamo iniziato l'altra volta? Beh ti sbagli
<Devo andare, Nate mi aspetta di là>
<Oh ma smettila per un attimo> ti avvicini ancora di più e annulli la distanza tra di noi.
<Non scappare> mi sussurri appoggiando la bocca sul mio orecchio poi lentamente scendi fino a solleticarmi il collo che però ancora non mi baci, vuoi farti desiderare, vuoi che sia io a prendere l'iniziativa così continui a parlare.
<Lo so che mi vuoi> adesso la tua voce è ferma e sicura come se avessi la certezza che cio che stai dicendo sia vero
<No ti sbagli> rispondo tremando cercando inutilmente di staccarmi da te che sorridi compiaciuta dalla mia reazione, poi chinandoti un po' per raggiungere la mia altezza appoggi la tua fronte sulla mia.
La troppa vicinanza mi fa rabbrividire, sento il corpo tremare leggermente e so che anche tu te ne sei accorta.
Posi la mano sotto al mio maglione e lo tiri su leggermente.
Quanto vorrei che finissi, ma non deve andare così, non era così che avevo programmato questa giornata.
<Non posso> ti dico
<È questo il problema, dici che non puoi, non che non vuoi>
<N-no> rispondo con il fiato corto, i battiti accelerano , il respiro si fa più corto e mi accorgo che non sto più respirando.
Mi mordo il labbro come è mio solito fare quando sono nervosa e il tuo sguardo è ancora fisso su di me.
<No?> Domandi alzando un sopracciglio
<I-io...io> non riesco a trovare le parole, ma tu si
<Non te ne andare> affermi decisa e ti avvicini ancora di più a me facendo sfiorare i nostri seni.
Appoggi le labbra sul mio naso e questo semplice gesto così innocente è sufficente a farmi arrendere.
<Non vado da nessuna parte> a queste parole vedo il tuo sorriso illuminarsi, aspetto che tu mi baci ma rimani immobile a guardarmi.
Devi farlo io vero? Devo essere io a farlo per prima? Nessun problema.
Salgo in punta di piedi e arrivo alla tua bocca, faccio entrare la mia lingua all'interno e prima che tu possa reagire in qualunque modo ti sfilo la maglietta.
Cerchi la mia bocca è inarchi la schiena quando sfioro il tuo seno con la mano che subito afferri e la guidi lungo l'addome mentre la porti tra le tue gambe.
Le allarghi e le nostre mani si infilano sotto gli slip, muovi il bacino verso le mie dita e ti senti gemere, adesso però voglio essere solo io farti felice, stacco la tua mano dalla mia e continuo, sento i tuoi sospiri molto più pesanti quando lentamente porto le mie dita dentro di te.
Ti guardo, il tuo viso è bellissimo, le labbra aperte e sospiranti mi fanno impazzire, muovo le dita e i tuoi sussulti aumentano accelerando anche i tuoi sospiri, il tuo corpo sobbalza ad ogni mia spinta e il tuo seno si scontra con il mio.
Lo leggo nel tuo viso quando stai per raggiungere l'orgasmo e il tuo intero volto si rilassa.
<ti amo così tanto> mi sussurri <mi sei mancata così tanto>
Adesso dovrei dirti che ho sbagliato, che non potevo, che tutto questo non finirà bene ma per una volta decido di fare quello che voglio.
<anche tu> ti rispondo <così tanto>

[angolo autrice]

PARKOUR

Bene bene bene
Bene
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Mercoledì sera Where stories live. Discover now