Capitolo 4

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Igor

《Ah si...Igor...così ancora!》

Era da mezz'ora che scopavo Elena, non faceva altro che urlare, ansimare chiedendomi sempre di più.
Andavo a letto con lei da più di un anno, ovviamente per me era solo sesso e volevo che anche per lei rimanesse così.

《Certo che sei proprio bravo...sai per colpa tua non riuscirò a camminare per un po' di giorni.》Affermò leccandosi le labbra.

Mentre si rivestiva, continuava a parlare e parlare di quanto fossi stato bravo e di quanto godeva ogni volta che la scopavo, ma la mia mente era da un'altra parte...Summer, i suoi occhi azzurri e quelle labbra carnose che avrei tanto voluto assaggiare ore fa.

A proposito, dove cazzo era andata Summer ?!?

A svegliarmi dai miei pensieri ci pensò Elena toccandomi il viso con le sue mani, mentre le sue labbra si avvicinarono alle mie.

《Sei così bello Igor...lasciami fare, lasciati andare, sono sicura che noi due potremmo avere una-》

《Ascolta Elena, non c'è nessun noi! E non potrà mai esserci, noi due cantiamo insieme e scopiamo, ma nulla di più! Ora per favore vattene, ho bisogno di restare solo!》Sbottai interrompendola.

《È per quella contadina che ti sei portato in casa, vero ? Ho visto come la guardi, ma tu meriti di meglio!》

《Vattene ho detto!》 La cacciai perché ormai ero stufo marcio.

Dopo un po' di minuti, andai a cercare la ragazzina, era molto strano non sentirla lamentarsi o dire qualcosa per i danni che si procurava da sola. La cercai dappertutto, ma di Summer nessuna traccia, allora decisi di chiamarla.

《Ehi! Hai finito di scopare?! Non ce la facevo più per le urla di quella gallina impazzita!》

《Summer dove cazzo sei ?》 Chiesi, cercando di non perdere la pazienza.

《Sto facendo la spesa, tra un po' arrivo.》Rispose scocciata, dopo di che mi chiuse il telefono in faccia.

Ma come osa ?!? Quella ragazzina deve ancora imparare le buone maniere!

All'improvviso sentii il campanello e andai ad aprire pensando che fosse Summer.

《Buongiorno. Sto cercando Summer Smirnov.》 Era una signora alta circa un metro e un cazzo, bionda con occhi marroni e vestita con un vestito tutto blu.

《Scusi, ma lei chi sarebbe?》 Chiesi, anche se un'idea ce l'avevo già.

《Io sono la madre.》Rispose con un piccolo sorriso.

《Allora entri pure signora.》La invitai ad entrare cortesemente.

《Il punto è che non sono sola...》

《Faccia entrare anche-》 Non riuscii a finire la frase, che la donna prese una capra in braccio, la quale diede una zampata al vetro della porta.

Cazzo!

《Scusi il capretto Blanco.》

《Signora faccia attenzione però! Ha rigato il vetro della porta questa capra!》Dissi alzando leggermente la voce.

《È un capretto!》 Mi corresse.

《Senta, se vuole io le faccio chiamare sua figlia, lei è andata a fare la spesa e non so di preciso quando arriva.》

《Oh, è così caro lei, la ringrazio tanto giovanotto.》

Digitai il numero sul mio IPhone e diedi il telefono alla signora. Summer non sentiva la madre da un po' di mesi, dopo l'accaduto in campagna, la ragazzina non mi aveva detto più niente, non voleva aprirsi, stava sempre per le sue. I miei pensieri vennero fermati da un rumore per niente bello.

MA CHE CAZZO!

Lo schermo del mio telefono era graffiato a causa della capra presente sul divano di pelle.

《Meee.》 Fece la capra.

《Minchia! Signora porti subito questa capra fuori!》 Urlai incazzato.

《È un capretto, e si chiama Blanco !》 Mi corresse un'altra volta.

《Capra, capretto, è uguale e non me ne frega una beata minchia!》

Un secondo dopo sentii aprire la porta principale, era Summer. Aveva i capelli raccolti in uno chignon, con dei piccoli ciuffetti ai lati, indossava dei pantaloncini neri, corti, abbastanza aderenti e una camicetta gialla di seta che le evidenziava ancor di più il davanzale.

Quanto cazzo era bella?!?

Vedendo la madre, Summer si pietrificò, il suo viso era diventato più pallido e lei serrò i pugni avanzando verso di noi.

《Oh cara...ti ho cercato un sacco. Ma come stai figlia mia? Devi tornare a casa, voglio tornare a essere la famiglia di una volta.》

《Come sto? Come sto? Ma con che coraggio ti presenti qui a farmi questa domanda e per di più mi vieni a parlare di casa e famiglia!》Summer era fuori di sé, vedevo la rabbia e l'odio che voleva scatenare.

《Ma Summy io voglio solo che tu torni di nuovo a casa.》Parlò la madre con una voce più bassa.

《Non chiamarmi in quel modo! Non anche tu!》

《Io non sono lui!》 Urlò la donna da un metro e un cazzo.

Ma lui chi ?!?

《Mi hai lasciata da sola per anni, quando lui mi faceva quelle cose, tu non c'eri e quando te ne parlavo mi dicevi che erano fantasie inventate!
Adesso che ho ricominciato ad avere una vita, tu ti presenti qui per parlarmi di queste cazzate alle quali non ci credi neanche tu! Ti chiedo di andartene mamma! Ho sofferto per tanti anni, ma ora sono davvero stanca! Stanca di tutto ! Voglio avere una nuova opportunità e una nuova vita!》

Mentre buttò fuori quelle parole Summer aveva le lacrime agli occhi, tremava e respirava malissimo, la vidi correre verso la sua camera singhiozzando. Lei faceva di tutto per mostrare agli altri che era forte, ma la verità era che lei si era costruita una corazza per difendersi dagli altri. Pensava che grazie a quella corazza sarebbe riuscita a sopravvivere. La verità era che Summer aveva un brutto passato alle spalle, un passato del quale lei voleva liberarsene, ma non ci era ancora riuscita.

Che cosa ti è successo devushka? Chi è questo lui? Cosa hai dovuto passare?

ODIO IL FATTO CHE TI AMODove le storie prendono vita. Scoprilo ora