Tetto

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[Ryuk's p.o.v.]
Erano passati ormai quattro giorni dalla cattura di Walter. Era stato usato il suo telefono per informare i genitori che sarebbe rimasto per alcuni giorni a casa di amici, in modo da giustificare la sua assenza, e loro ci avevano subito creduto. Ovviamente non potevano liberarlo, altrimenti avrebbe rivelato a tutti dei sospetti nei suoi confronti e loro avrebbero avuto più probabilità di scoprire che il telegiornale fosse falso.
Intanto era stato attuato anche il piano di Ryuzaki, ma nessuno dei pedinati sembrava comportarsi in modo compromettente. Nessuno aveva avuto accesso alle informazioni reali e nessuno sembrava essersene mai interessato particolarmente.
Dopo solamente tre giorni i criminali avevano smesso completamente di morire e tra gli agenti si era diffuso il sospetto che il vero Kira avesse scoperto di essere pedinato e avesse smesso di agire, non sapendo come camuffare le proprie azioni. Tuttavia, L si rifiutava di accettare questa versione perché sosteneva che, se così fosse stato, avrebbero notato qualche comportamento sospetto sin da subito, invece così non era stato da nessuno, ma voleva che gli agenti continuassero a pedinare tutti ancora per un po'.
<Sta solo cercando di confonderci...> Fece il corvino, osservando il suo riflesso capovolto sul cucchiaio di metallo che a momenti sarebbe stato immerso in un colorato sorbetto.
<Oppure non sa davvero cosa fare.> Gli rispose Near, distruggendo per l'ennesima volta quel suo dannato puzzle.
<No, io non credo proprio.> Insistette Ryuzaki, infilandosi il cucchiaio in bocca.
<Non ha più scritto a Walter, deve aver capito che sia stato catturato.> Si intromise Light. <Questo può voler dire che stia cercando di confonderci oppure che stia cercando di prendere tempo per capire come agire.> Concluse, cercando di troncare lì la conversazione tra i due detective.
Era la notte del quarto giorno di attuazione del piano.
Misa era circondata da manager, bodyguard, fotografi e chissà cos'altro e non le era possibile lasciare il suo hotel per andare da Light, prima della fine del suo servizio.
Gli agenti della Task Force e dell'SPK, invece, erano impegnati a pedinare le guardie carcerarie e le loro famiglie e, ovviamente, buona parte del loro lavoro doveva essere svolta anche di notte.
Così Light, Ryuzaki e Near si erano ritrovati da soli in una stanza dell'hotel che ormai era divenuto il loro nuovo Quartier Generale.
Il corvino era seduto a suo modo sulla solita sedia girevole e non smetteva di pensare e ripensare a Kira, con la dolce compagnia di una notevole quantità di gelati e ciambelle.
Near, invece, sembrava molto più tranquillo, probabilmente per la sua tendenza a mantenere il sangue freddo senza farsi prendere più di tanto dalle situazioni. Se ne stava in un angolino a terra a completare, disfare e rifare da capo il suo maledetto puzzle bianco, circondato da castelli di carte, dadi e domino che aspettava di far crollare.
E Light si era ritrovato ad osservarli silenziosamente, con il mento poggiato allo schienale di una sedia di legno, aspettando che gli agenti tornassero o che i due detective si accorgessero di essere diventati decisamente ossessivi e ripetitivi, essendo rimasti in quel modo per ore.
<Continueare e rimuginare non vi serve a niente.> Se ne uscì Near, appena Light terminò la sua ultima frase. <Adesso gli agenti stanno pedinando i sospettati, aspettiamo di dichiararli tutti innocenti per tornare ad ipotizzare.>
<Io credo che Near abbia ragione, Ryuzaki.> Riprese il castano. <Per questa sera dovresti smettere di pensare al caso.>
<Yagami, credevo avessi capito quanto io possa essere infantile in certe occasioni.> Rispose tranquillamente il corvino, con il suo solito tono, quasi dando l'impressione che la conversazione non lo stesse affatto coinvolgendo.
<A te piacciono i posti alti, giusto?> Chiese dal nulla Light, dopo qualche minuto.
<Giusto.>
<Bene, magari se raggiungessimo la terrazza ti decideresti a pensare a qualcos'altro, invece che continuamente a Kira...>
<Dovremmo usare l'ascensore del personale.>
<Già. Non sarà mica un problema per uno che non ha esitato a fare irruzione in una proprietà privata per "arrestare" il figlio minorenne di un poliziotto, no?>
<Hai ragione.>
E così, grazie a Light, riusii ad uscire da quella noiosa situazione.
Finsero di entrare in un ascensore qualunque e si infilarono in quello del personale, riuscendo a raggiungere la terrazza dell'hotel in pochi secondi. Si trattava di un edificio davvero alto, si vedeva buona parte della città da lì sopra.
<Così... di nuovo sul tetto, Yagami...> Fece il corvino, sedendosi appena dietro la ringhiera che circondava il perimetro della terrazza.
<Uh? Di nuovo?>
<Molto probabilmente non lo ricordi. È successo l'ultima volta che Kira ed L si sono visti.>
<Certo che lo ricordo.> Light si decise a sedersi accanto a lui, lasciando che le sue gambe penzolassero nel vuoto dai fori della ringhiera. <Non aveva nulla a che vedere con il Death Note, credo sia per questo che non l'abbia dimenticato.>
<Mh...>
Ryuzaki aveva iniziato a fissare le luci della città luccicare nel buio di quella notte e per un po' Light lo aveva imitato, ma ben presto aveva preferito tornare a parlargli:
<Alla fine, non ne abbiamo più parlato...>
<Di cosa?>
<Del discorso della nostra prima notte in questa città, quando c'era anche Misa.>
<Ah...> Ryuzaki non sembrava intenzionato a spostare gli occhi dal paesaggio sottostante. <Non devi preoccupartene, Yagami, siamo qui per lavorare al caso...>
<Lo so, ma appena sarà risolto io dovrò tornare all'università e tu riprenderai a lavorare in incognito, probabilmente continuando a spostarti da un Paese all'altro senza poter dare notizie.>
<Senza Watari a tenermi in contatto con la polizia di tutto il mondo credo dovrò davvero lasciare tutto a Near, che sarebbe perfettamente in grado di prendere le redini di tutto e vanta anche il comando sull'SPK.>
<Intendi smettere di lavorare?>
<Ancora non lo so...>
<Beh, ma io mi sto riferendo a qualcosa che non abbia nulla a che vedere con le indagini o il tuo lavoro.>
<Sto cercando come meglio posso di ignorare la mia attrazione nei tuoi confronti, davanti agli agenti.>
<Ma non l'hai ancora capito?>
<Capito che cosa?>
Ryuzaki si era finalmente deciso a voltarsi verso Light, e lui non si risparmiò un notevole sospiro, prima di riprendere a parlare:
<Per me non è qualcosa di trascurabile.> Riprese. <Sono stato felice di sentirtelo dire. Non voglio chiudere tutto così, senza neanche farti sapere cosa ne pensi io.>
Ormai Ryuzaki aveva iniziato a fissarlo, aspettando solamente che parlasse, ma anche Light sembrava voler aspettare una minima risposta da parte sua, prima di continuare.
<Io non ho mai voluto chiuderla così.> Si decise a rispondere il corvino. <Onestamente, speravo mi dicessi la tua opinione ma credevo fosse inutile chiederla, infondo ero abbastanza certo di conoscere già la risposta.>
Fece appena in tempo a terminare la frase che sentì le mani di Light afferrargli di nuovo le guance, girandolo verso di lui per poi unire le sue labbra a quelle del detective.
<Se tu non fossi L ed io non avessi gli occhi di tutti gli agenti puntati addosso, accetteresti di mantenere una relazione?>
<Appena cattureremo Kira, nessun agente ti punterà più gli occhi addosso.> Ribattè prontamente Ryuzaki. <Ci basterà mantenere il segreto fino a quel momento.>
<Allora sbrighiamoci a catturarlo arrestarlo.>
Light aveva tirato le gambe fuori dai fori della ringhiera ed era tornato ad accanirsi sulla bocca di Ryuzaki.
Probabilmente entrambi si erano trattenuti per molto tempo e non sembravano intenzionati a fermarsi. Anzi, sembrava quasi che sarebbero stati in grado di andare avanti per chissà quanto se solo Near non li avesse fermati improvvisando una tosse finta, giusto per attirare la loro attenzione
<Sono arrivati agli agenti, se dovesse interessarvi...>
<Near...> Fece Ryuzaki, alzandosi da terra appena Light si fu spostato da sopra di lui. <Non dovresti guardare queste cose.> Continuò con tutta la calma del mondo, nonostante la situazione.
<E voi non dovreste farle sulla terrazza di un edificio pubblico.> Replicò lui. <Mi ricordate Mello e Matt... li beccavano sempre nei posti più improbabili...>
<Ascolta: questo va al di là del lavoro, d'accordo?> Riprese Light. <Il caso non ha nulla a che vedere con quel che facciamo noi due, perciò gli agenti non dovranno saperlo, intesi?>
<Sono perfettamente in grado di capire che smetterebbero di fidarsi di Ryuzaki se scoprissero di voi due.> Ribattè Near. <Siete fortunati che io nutra una certa stima nei confronti di L e sia in grado di continuare a fidarmi di lui, chiudendo un occhio sulla sua vita privata.>
<Grazie.> Riprese il corvino seguendo quel ragazzino fino all'ascensore del personale ed obbligando Light a fare altrettanto, per via delle manette che ancora avevano deciso di non togliere, per risparmiarsi invasive domande da parte degli altri.
Bene, almeno adesso avevo la certezza che ci sarebbe sempre stato qualcosa da guardare, con loro due, anche durante i momenti morti delle indagini come quello che stavamo attraversando i quel periodo.


〖𝐀𝐟𝐭𝐞𝐫 𝐤𝐢𝐫𝐚〗 「ℒ𝒶𝓌ℒ𝒾𝓰𝒽𝓉 」Where stories live. Discover now