XXI

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Maria Maddalena Ivanov, Villa Ivanov, New York.

Mi risvegliai con uno stucchevole indolenzimento tra le cosce e mi rigirai nel letto, alla ricerca del corpo che fino a qualche ora prima mi aveva regalato l'afrodisiaco migliore del mondo; avevo dormito più o meno quattro ore, a causa del famelico desiderio che entrambi avevamo dimostrato l'uno nei confronti dell'altro, ma non mi era dispiaciuto affatto.

"Dimitri?"

Non percependo nessuno, aprii gli occhi, mi sollevai e trovai una chiazza rosso sangue tra le coperte.

"Beh, avrebbe fatto molta scena per la mia notte di nozze."

Mi alzai dal letto e mi catapultai nel bagno. Raggiunsi, e non senza fatica, il locale del bucato solo mezz'ora più tardi; cacciai tutto all'interno della prima lavatrice vuota ed azionai il lavaggio, così che nessuna domestica si sarebbe potuta accorgere della macchia.

"Siamo di buon umore questa mattina." La voce di Andrej mi bloccò in mezzo alla sala da pranzo. "Successo qualcosa di bello?"

"Sarà il tempo," mormorai, prendendo la tazza di caffè e portandomela alle labbra mentre mi accomodavo al mio solito posto.

"Mmhhh." Si allungò verso di me con espressione maliziosa. "Ti facevo una tipa da sole, più che da temporale."

Spalancai la bocca e la richiusi, arrossendo come un peperone.

"Sì, mh, il fresco. Mi piace anche il fresco," aggiunsi con velocità non guardandolo negli occhi. "Buono questo caffè."

Un tuono squarciò il silenzio e sussultai; il mio spavento fece aumentare il ghigno di Andrej.

"E i tuoni, a quanto pare." Dal suo tono di voce potei supporre stesse ridendo. "Ma da come Dimitri gongolava questa mattina, credo sia un altro il motivo del tuo buon umore."

Mi strozzai con il caffè e quasi lo sputai tutto dritto in faccia ad Andrej, che ora era palesemente divertito, allungato sulla sedia come un placido predatore pronto a scattare.

"Come?" Squittii mentre sistemai il tovagliolo. "Perché parliamo di tuo fratello?"

"Oh, sì, era da tanto che non lo vedevo così di buon umore, credo mi abbia anche sorriso e fischiettava come un idiota mentre si dirigeva nella piscina coperta... sai, il temporale." Indicò con nonchalance le finestre. "Quindi, o tu hai qualche strano potere, o voi due..."

Mi indicò e sollevò le sopracciglia più volte.

"Porco."

"Oh, no, mi sa che tra i due la porca -

Sollevai le mani in aria e chiusi gli occhi.

"Ookaaay, Andrej! Direi che questa conversazione deve chiudersi in questo esatto momento." Mi sollevai e camminai verso la sala in cui vi era il pianoforte. "Questa conversazione si chiude in questo esatto momento."

"Aspetta! Aspetta!" Andrej mi corse dietro come un cagnolino ed io risi all'interno della tazza colma di caffè. Nonostante la punta di vergogna, quella situazione era davvero ilare e me la sarei goduta fino all'ultima goccia. "Almeno dimmi se è successo." Si spettinò i capelli e sorrise amorevole. "Ti prego."

"No."

Andrej sbuffò.

"No non lo avete fatto? Oppure no non te lo dico?"

Risi di gusto e girai l'angolo di un corridoio, intenzionata a non rivelare nulla ad Andrej.

"Andrej." Mi fermai e per poco non mi venne addosso. "Direi che è l'ora di trovarsi una compagna o un hobby."

Promessa |THE NY RUSSIAN MAFIA #1Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora