5. She's my sister, you idiot.

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Lui e Zoe si somigliano molto se non fosse per i capelli di colori nettamente diversi, non sono gemelli ma si passano undici mesi. Mattia è il mio migliore amico da sempre, lui è come un altro fratello per me. Mi lascia un bacio prima di uscire e lo stesso la mia Zoe.
La serata la passo nel mio giardino, è il mio posto felice. Mi stendo sull'amaca a pancia in su ed inizio a guardare il cielo, il quadro più bello e naturale che esista. Questa sera è una di quelle in cui il blu è accompagnato da milioni di stelle bianche che lo colorano e lo rendono particolarmente speciale.
Uno dei miei più grandi hobby è l'astrologia, non tanto per quando riguarda la parte scientifica che naturalmente, mi interessa moltissimo.
Più che altro per una mia fantasia. Penso che le stelle raccontino storie, ma soprattutto mi rilassa guardarle, è come se fossero dei tranquillanti per me. Poi le stelle mi hanno insegnato tanto grazie a delle piccole metafore, come ad esempio che la vita è come un cielo stellato, ti saltano all'occhio solo le stelle più luminose ma se guardi meglio ti accorgi che ce ne sono milioni anche più speciali. Perché le stelle possono anche essere più piccole non vuol dire che siano meno importanti, anzi, forse sono quelle che si distinguono di più per le loro particolarità.
E' così che mi prende il sonno, ammirando il cielo, poco dopo sento due braccia calde e muscolose che mi afferrano e mi trasportano fino al mio letto caldo, non sapendo che l'indomani avrei assistito ad un'altra rissa...

La mattina inizia come tutte le altre, scelgo un outfit abbinato ovvero un jeans chiaro, una camicetta bianca molto leggera, le Nike bianche e il giubbotto di jeans. Vado a scuola con mio fratello e appena arrivata i ragazzi della mia scuola tentano di familiarizzare con gli altri, sono contenta di ciò, tutti tranne Edoardo che, nel corridoio è intento a discutere con alcuni dei suoi scagnozzi, sempre dietro a lui. Quando passo i suoi amici mi guardano come fossi qualcuno da scartare ed io ricambio il loro sguardo glaciale, lui invece è girato di spalle per fortuna.
<<Buongiorno splendore>> mi fa, appunto. Io sbuffo.
<<Vaffanculo>> dico nervosa all'istante e lo sento ridere.
<<E dì ai tuoi amici che con quegli sguardi non sarebbero in grado di spaventare nemmeno leone il cane fifone>> urlo a gran voce e si sentono ragazzi e ragazze ridere a crepapelle.
Dopo due ore di lezione esco accompagnata da Zoe che spettegola su un ragazzo bellissimo che fa parte dei nuovi arrivati. Giusto il momento prima di incontrare Mattia e Kevin, vediamo un gruppo di ragazzi in cerchio che parlano tra di loro ad alta voce.

<<Hai notato qualcuna che ti piace?>> domanda un ragazzo che conosco di questa scuola.
<<Mhh>> risponde Edoardo malizioso ma restando sempre sul vago.
<<Le più belle qui sono Alessia, Veronica, Zoe e Camila>> prima che potesse aggiungere altri nomi, a sentire gli ultimi due, mio fratello e Mattia coi loro amici, si fermano immediatamente e restano ad ascoltare.
<<Beh, Camila è bella, cazzo>> esclama ed io perdo un battito. Non so ma per qualche assurdo motivo mi scappa un sorriso che cerco di trattenere mordendomi l'interno delle labbra. Doveva dirlo proprio in pubblico davanti a Kevin?
<<Hey stronzo>> urla mio fratello per richiamare la sua attenzione. Come non detto. Certe volte Kev mi sembra esagerato nelle reazioni, infondo ha detto che sono bella, mica che vorrebbe portarmi a letto...
<<Cosa vuoi Kevin? Incazzato di nuovo se fanno complimenti a tua sorella?>> chiede provocando Kev, cosa non molto saggia se fossi in lui. Infatti io e Zoe ci avviciniamo e tengo mio fratello per il braccio. Anche Edoardo si avvicina a Kevin con le braccia incrociate al petto.
<<Calma Kev>> gli sussurro.
<<Stai rischiando troppo Edoardo>> lo avverte restando sempre al suo posto, sembra calmo effettivamente ma io che lo conosco meglio di quanto conosco me stessa, so che sta per esplodere dalla rabbia ed è evidente anche dalle sue vene tese del collo.
Ed è allora che i miei adorati compagni di squadra si intromettono, speravo prendessero il controllo della situazione e invece anche loro iniziano a provocarlo. Le cose stanno per prendere una brutta piega ed io non avrei mai voluto finire in questa situazione.
<<Fai meglio a non toccare Cami, oppure te la vedrai con noi>> dice Riccardo prendendo le mie difese, io mi volto verso di lui guardandolo disperata, perché tutti vogliono provocare colui che non dev'essere provocato? 
<<Ah sì? Ehi Cami, ti sei fatta la scorta?>>chiede a me ironicamente senza ricevere alcuna risposta. Poi cambia sguardo, diventa quasi crudele, minaccioso e con la mano fa cenno ai miei amici presenti di sentire toccandosi ripetutamente il lobo dell'orecchio.
<<Sentite un po', bastardi, non è nei vostri cazzo di interessi la vita mia e di Camila>> prima che potesse continuare, Kevin si avvicina e prende la parola.
<<Ma nei miei sì, è mia sorella idiota ed io ti spezzo le ossa>> dice prima di dargli un pugno e iniziare l'ennesima rissa. Edoardo ricambia i pugni e i calci, tutti i ragazzi si mettono ad urlare, ma non perché sono spaventati, soprattutto per incitare a darsene ancora più di santa ragione. Io terrorizzata, tento di prendere mio fratello per il colletto da dietro, aiutata da Zoe ma Mati ci sposta e lo spinge indietro, il preside però sentendo le urla e il baccano esce dal suo ufficio e come una furia vede la rissa in cui è coinvolto mio fratello.

<<Voi due, vi voglio immediatamente nel mio ufficio! E anche tu signorina>> dice riferendosi a me solo perché ho afferrato la mano di mio fratello per tirarlo indietro.
<<Io?>> domando indignata.
<<E chi altro?>> risponde. Mano nella mano con Kevin raggiungiamo l'ufficio del preside ammirando da lontano una Zoe che mi guarda dispiaciuta ma allo stesso tempo eccitata... In effetti non si vedeva da molto una rissa in questa scuola. Mio fratello è nervoso e mi stringe forte mentre entriamo nell'ufficio del preside, ormai ci avevo quasi fatto l'abitudine ad entrare qui l'anno scorso e ovviamente mia madre non era molto contenta ma ha accettato il mio carattere, ormai cambiato e sicuramente meglio della timidona che ero prima. Quest'anno sono migliorata e fortunatamente è solo la seconda volta che vengo ripresa, anche perché ho una media molto alta. Ero diventata troppo ribelle e lo sono tutt'ora, ma molto più controllata e pacata. Amo il mio carattere, la gente ci prova a moderarmi ma sono uno spirito libero e non cambierò più. Edoardo ci cammina dietro e lo sentiamo sbuffare.

<<Kevin da te non me lo sarei mai aspettato, ci sarà sicuramente una ripercussione per questo spettacolo che hai deciso di attuare>> dice deluso il preside e mio fratello ha lo sguardo basso. So che ci tiene quasi più di me ad essere un bravo ragazzo, giusto e in gamba e se il preside oggi decide per lui qualche punizione seria, si sentirà deluso per sé stesso e questo non accadrà se potrò evitarlo.
<<L'ho fatto per una giusta causa e lo rifarei>> ammette ma poi aggiunge.
<<Mi metterete in punizione?>> chiede Kev.
Edoardo inizia una fragorosa risata, io e il preside lo guardiamo in modo sconcertato.
<<Non sia mai che il perfetto figlio finisca in punizione, eh? E tu vorresti difendere tua sorella? Ha più palle lei che tu, amico>> lo scherza. Kevin fa per muoversi ma lo tengo ben fermo e prima che potesse aggiungere anche solo una parola lo precedo all'unisono con il preside.
<<Modera il linguaggio, maleducato!>>
<<Dì un'altra cosa del genere a mio fratello e ti darò uno schiaffo così forte che diventerai intelligente>> lo minaccio e lui ride e si finge spaventato mettendosi una mano sulla bocca.
<<Bianchi... >> mi rimprovera il preside.

<<Kevin ed Edoardo in punizione>> afferma subito dopo e mio fratello sbianca in volto ed io appresso a lui, ma subito dopo sembra tranquillizzarsi, probabilmente aveva pensato al peggio. Non posso permettere che finiscano in punizione insieme, questi due senza nessuno attorno potrebbero fare di tutto e per quanto l'idea di non vedere mai più il faccino di Edoardo mi alletti moltissimo, non voglio un morto sulla coscienza.
<<Mi scusi signor Preside ma essendo io il motivo della lite, vorrei prendere la punizione al posto di Kevin>> chiedo al preside sperando che Kevin non mi rovini la strategia. In fondo non si tratta di una vera e propria punizione, dobbiamo ripulire qualche aula o rimettere a posto la libreria.

<<Non se n->> inizia appunto.
<<Se a suo fratello va bene, perché no, basta che abbia capito i suoi errori>> dice.
<<Certo che gli va bene>> prevedo qualsiasi tipo di negazione che Kevin possa dire per evitare di farmi andare in punizione al posto suo. Il preside annuisce e Kevin mi guarda male, Edoardo invece incrocia le braccia al petto sorridendo malizioso.
<<Ah, proprio con lei?>> domanda poi per stuzzicare mio fratello ed io lo faccio uscire assicurandomi che Edoardo abbia visto il mio dito medio alzato solo per lui.

Autrice pov's
Ehii!! Cosa ne pensate della storia per ora? E' la seconda rissa e ne prevedo delle belle!

Basta Che Siamo Sotto Lo Stesso CieloOù les histoires vivent. Découvrez maintenant