3. The Eyes Never Lie

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<<Io direi di iniziare con qualche informazione sulla scuola. Questa è una delle tante ad indirizzo internazionale ed è impostata in modo simile ma non uguale ad una scuola Americana, ci si comporta in maniera pacata e tranquilla, ci si aiuta e ci sono i distributori di cibo per chi ne ha bisogno, il cortile e tanti altri luoghi ricreativi. Nei giorni festivi prestabiliti si indosserà l'uniforme in segno di ordine e compostezza, siete obbligati a farlo>> prima che Zoe potesse concludere il suo discorso un ragazzo si intromette e la ferma.
<<Obbligati? Ma che siamo in un carcere?>>
<<No, in una scuola in cui si rispettano le regole e in cui ci si educa alla quiete, cose a cui non siete abituati>> Risponde Mattia per difendere sua sorella ma non sa che istigherà una furiosa lite.
<<Cosa hai detto, testa di cazzo? Ripeti dai>> il ragazzo di prima si avvicina a Mattia ma Kevin lo frena con le mani. La loro amicizia è una delle cose più vere che io abbia mai visto, probabilmente non si diranno mai "ti voglio bene" ma si difenderanno fino alla morte l'un l'altro.
<<Diamoci una calmata>> Kevin cerca di tenere a freno i nervi, ed io cerco di trattenere lui, e ci riesco... Fin quando uno dei ragazzi dietro Edoardo dice, riferendosi a me:
<<Però... È cresciuta bene>> Lui ride, Mattia stringe i denti, Kev i pugni, la mia migliore amica ride sotto i baffi e io ammiro davanti a me una rissa furiosa che sarà solo la prima di tante altre.

Kevin dà un pugno dritto sul muso di quel tipo, lui lo colpisce di rimando sullo stomaco, Mati invece spinge Edoardo, e non so come, tentando di difendere mio fratello, mi ritrovo a tirarmi i capelli con una bionda.
<<Sinceramente mi aspettavo un inizio del genere, per questa volta chiuderò un occhio, ma dalla prossima volta ci saranno le punizioni assicurate>> dice il preside.
<<A chi vi riferite, a noi o a loro?>> chiede Edoardo incazzato, ha le labbra piene di sangue e gonfie, per quanto ne abbia date a tutti, le ha prese anche lui.

<<Ad entrambi, non ci saranno distinzioni>> dice.
<<Bene, perché sono stati loro ad iniziare>> continua.
<<Noi? Il tuo amico ci ha istigato>> dice Kevin.
<<Te la prendi troppo, era solo un complimento per la moretta>> risponde di rimando, appunto, l'amico. <<La mora ha un nome, uomo delle caverne, e i tuoi complimenti sono le ultime cose che mi servono nella vita quindi risparmia il fiato>> dico e lui alza il sopracciglio, Edoardo gli poggia una mano sull'addome per fermarlo da qualsiasi cosa avesse in mente di fare. 
Ovviamente Kevin lo guarda malissimo. <<Tu e i tuoi amici non dovete nemmeno pensarla mia sorella, ci siamo capiti?>> afferma.
<<Basta ora, uscite per favore>> ordina il preside ed io mi stringo al braccio di mio fratello uscendo, sono stata assalita dal panico quando l'ho visto prendere in pieno un pugno dritto nello stomaco.

Edoardo esce a testa alta, sorridendo vittorioso, chissà per quale motivo poi... I suoi amici lo seguono a ruota e si dividono per le classi, anzi, tutti gli studenti se ne vanno in classe, eppure lui no, lui non si muove e mi fissa in pieno corridoio. È così cambiato da quando l'ho visto l'ultima volta... È da due anni che io e lui non abbiamo una conversazione vera e propria, inevitabilmente l'ho visto per caso in strada, di sfuggita, ci siamo scambiati qualche sguardo, durante le cene mensili non c'era mai, quelle poche volte che veniva voleva solo salutare freddamente i miei genitori, per cui la sua assenza quasi non si sentiva più. Quando avevamo undici anni avevo fatto una scommessa con Zoe, le avevo detto che ogni anno sarebbe diventato sempre più bello, se quella scommessa fosse ancora valida, l'avrei vinta. Ha lo sguardo così penetrante nei suoi occhi verde acqua, abbinati perfettamente ai capelli mori. Il suo viso è sempre stato la mia rovina, il mio inganno. Ha sempre avuto un'espressione da faccia d'angelo a prima vista... Come non innamorarsi di uno così? È terribilmente bello, eppure se una ragazza cade nella trappola del suo sguardo ne rimane imprigionata e diventa un bel tenebroso, non più un angelo. Anche lui mi guarda, così profondamente da farmi sentire a disagio, imbarazzata, non mi guardavano così da due anni, poi scosto lo sguardo e gli faccio una smorfia disgustata.

Basta Che Siamo Sotto Lo Stesso CieloWhere stories live. Discover now