27. Forgive Me

72 1 0
                                    

<<Come sei piagnucolone, amico mio>> lo sfotte Nico.
<<Io mi propongo già per il basket, è il mio secondo sport>> consiglia Ric, in effetti già in primo superiore mi aveva detto che se non lo avessero preso alla squadra di calcio, avrebbe accettato quella di basket.

<<E io che ne so se sei bravo o meno?>> domanda Martin. Ma che carattere di merda ha questo ragazzo?
<<Te lo dico io, Edoardo>> gli affermo ma Riccardo detesta sentirsi messo in dubbio. <<Sapresti fare meglio?>> domanda lanciando il pallone nel canestro. <<Non sfidarmi, non vinceresti>> lo avverte Edo.

<<Dobbiamo familiarizzare o no? Non state facendo proprio un buon lavoro>> nota Daniel ed io gli do ragione anche se lo conosco poco.
<<Bianchi se vuoi possiamo familiarizzare in privato io e te>> ammicca Nico, non ci vuole un genio per capire che è ironico, infatti lo spingo leggermente per farlo allontanare. Ma evidentemente il signor criminale non ha il minimo senso dell'ironia, poiché sbuffa come un toro furioso e ha le vene tese come corde di violino.

<<Proposta allettante, magari alla prossima>> rispondo facendogli l'occhiolino e Ric mi sferra una leggera gomitata. <<Finito lo spettacolo? Non siamo in un salotto>> commenta Edoardo. Prima che io potessi aggiungere una parola o dargli un pugno, lui continua con il suo piano. Se pensa di poter fare il leader quando in mezzo ci sono io, si sbaglia di grosso.

<<Allora tu farai il canestro, Camila lo slalom, Daniel la gara di corsa, Nico i salti e io segno>> organizza. <<Scusa? Perché dovrei fare lo slalom se sono più veloce di voi? Non per essere vanitosa, ma è la verità e Riccardo che mi conosce da più tempo lo sa bene, va bene il fatto che vuoi essere il protagonista, non ce la fai proprio a resistere ma almeno rendici partecipi delle scelte della nostra squadra>> mi lamento.

<<Non sono abituato a dare giustificazioni delle mie scelte>> attacca lui. D'altro canto vedo Kevin, Marco e gli altri che ragionano sulle loro tecniche e si dividono i ruoli in modo unanime.
<<Non ne avevo dubbi, ma sai, non sei il centro del mondo e della nostra attenzione, perciò ti devi adeguare a fare l'egocentrico solo con persone con cui te lo puoi permettere ed io non sono una di quelle>> mi avvicino a lui così come fa con me fino a trovarci faccia a faccia,
<<Sono fermamente convinto della mia idea>> prosegue imperterrito.

<<Io sono fermamente convinta che non me ne freghi un cazzo delle tue idee ma va bene, sarai tu a darmi ragione dopo, dobbiamo familiarizzare, no? Facciamo come hai detto tu>> Con questo tipo di provocazioni sono sempre riuscita nel mio intento di far cambiare idea alle persone poiché iniziano a vacillare le loro sicurezze, ma questa volta non voglio questo. Voglio che lui fallisca come leader per fargli capire che dovrebbe imparare ad ascoltare il parere degli altri, questo significa squadra. Anche se può sembrare strano, volevo solo aiutare il nostro team a vincere, così ho sempre fatto. Edoardo non mi guarda più, anzi abbassa lo sguardo, non lo faceva mai, nemmeno quando eravamo amici poiché era segno di insicurezza e lui ha sempre odiato farsi vedere titubante e debole.

Il coach da' inizio alla gara, il primo è Niccolò che deve eseguire i salti in alto contro un altro suo amico di Roma Sud, si guardano per un po' e iniziano il loro esercizio, Nico è ben piazzato, ha un corpo molto muscoloso infatti quando esegue i salti sembra quasi che le vene dei muscoli gli stiano per schizzare fuori. È più veloce e più preciso, sarebbe bravissimo come giocatore di basket o rugby, tant'è che vince la prima prova. La seconda sono io per la prova dello slalom, tutto questo è ridicolo perché sono davvero la più veloce tra tutti e non vedo per quale motivo dovrei fare lo slalom. Mi sfido con Marco, ci guardiamo per un po' e scoppiamo a ridere perché non siamo mai stati l'uno contro l'altra.

Basta Che Siamo Sotto Lo Stesso CieloWhere stories live. Discover now