"Io..."

Ma cosa potevo dire esattamente?

"Non te ne faccio una colpa, Maria. Dimitri è un uomo difficile, molto difficile, ma solo perché nessuno gli ha mai mostrato un'altra via. Polina è una distrazione, una donna qualunque, per lui non fa differenza, ma tu." Scossi la testa e quasi dimenticai di avere di fronte un ragazzino di tredici anni. "A volte l'ho sbirciato osservarti di soppiatto, in quelle rare occasioni in cui in queste tre settimane avevi deciso di gironzolare per casa e posso dirti, che quella strana espressione di beatitudine e serenità non gliel'avevo mai vista. Non so il motivo, Maria, ma lo calmi e ti suggerirei di cercare di comprenderlo, almeno un po'." Adesso era completamente voltato verso di me e mi inchiodava con quei due innegabili occhi della stirpe degli Ivanov. "Cerca, tenta di aprire una breccia in quella sua corazza, se lo merita, Maria, anche se lui pensa di essere il bastardo senza remissione per i propri peccati; ti prego, tu potresti essere l'unica, la sola in grado di scongelarlo. Dimitri mi ha cresciuto, so che può amare, ma ha paura che sia una debolezza."

Con un movimento fluido si sollevò dal pavimento e inforcò l'uscita senza aggiungere altro.

Rimasi incantata a fissare la porta per quelli che parvero minuti infiniti, persa nei miei mille pensieri.

E se Ivan avesse avuto ragione? Se, davvero, Dimitri si fosse rinchiuso in quell'armatura rigida e fredda? Se, dopotutto, era vero che anche lui fosse devastato, avesse l'anima dilaniata, perché non cercare di risolvere i propri problemi in due?

Eravamo sposati e questo era un dato di fatto; mio fratello era morto, altro dato di fatto, ma non per colpa di Dimitri, bensì per una sua scelta. Il dolore era ancora lì, ma avevo sempre saputo che Fabiano avesse deciso di voler salvare nostro fratello e non potevo farne una colpa a Dimitri. Non potevo costruirmi una prigione di marmo; non potevo iniziare una nuova vita, rimanendo aggrappata al passato e non concedendo a quei quattro ragazzi, distrutti a modo proprio, un minimo di comprensione. O almeno, il beneficio del dubbio. Per tali considerazioni, decisi di incamminarmi verso il suo studio e bussare.

"Avanti."

Feci un grosso respiro e spalancai la porta. Incontrai due occhi azzurri sorpresi e con qualche parola in russo, Dimitri chiuse velocemente la chiamata in corso, interdetto della mia presenza.

"Se è un brutto momento posso passare più tardi."

Vigliacca gridò la mia coscienza, ma la misi a tacere con forza.

"No, entra pure. Non ti aspettavo."

Sorrisi di fronte a quell'espressione accigliata e mi concessi di pensare, che, forse, il discorso di Ivan potesse davvero valere per quell'uomo così muscoloso e possente.

"Lo so, ma avrei bisogno di parlarti." Mi accomodai sulla sedia e attesi che fece altrettanto. Ricambiai il suo sguardo e per qualche secondo nessuno dei due parlò, ma poi chiusi gli occhi e lasciai che i ricordi si impossessassero della mia lingua. "Avevo dieci anni quando assistetti all'esecuzione di mia madre. Credo tu sappia il motivo per cui è avvenuto quel che è avvenuto, ma io l'ho scoperto quando sono tornata a casa, un paio di mesi prima del matrimonio; fui devastata a dieci anni, ma oggi che conosco la verità non riesco a condannarla." Strinsi le mani in grembo e sospirai. "Mio padre era un uomo brutale, come hai potuto ben vedere e proprio non riesco a condannare mia madre per aver cercato la felicità in un altro luogo, in un'altra persona." Trovai il coraggio di guardarlo in volto e fui sorpresa quando vi trovai comprensione; mi schiarii la voce sopraffatta da quell'emozione. "Quel giorno giurai a me stessa che non mi sarei mai spezzata, mai piegata per i capricci, le volontà o i desideri di un uomo. Mai, non importava il prezzo che avessi dovuto pagare." I miei occhi fiammeggiarono di determinazione. "Qualsiasi esso fosse stato, non mi sarei piegata e non mi piegherò, né spezzerò." Feci vagare lo sguardo sulle pareti legnose. "Ed è per questo motivo che sono scostante. Sono a conoscenza di come i matrimoni vadano nel nostro mondo, normalmente sono solo di facciata, una mossa tattica e le donne devono accettare che i propri mariti, seppur solo su carta, scaldino letti di hotel in tutto il territorio e se questo è ciò di cui hai bisogno, me lo farò andare bene. Non mi spezzerò per te, Dimitri." Ritrovai il coraggio di fissarlo dritto negli occhi. "Ma se tra noi due ci fosse anche la minima volontà di far crescere questa specie di relazione, allora, come ti ho già detto, non tollero che mio marito si intrattenga con altre donne." Mi sollevai dalla sedia pronta per la mia uscita. "E per quello che vale, mi sono resa conto di aver esagerato la notte del matrimonio. La morte di Fabiano non è stata colpa tua o della Drakta. Lui ha deciso di morire per salvare Luca e non lo biasimo, ognuno di noi tre avrebbe dato la vita per l'altro e credo tu possa comprenderlo." Al termine della mia filippica attesi una reazione in Dimitri, che tardò a giungere e solo con estrema difficoltà, compresi stesse cercando le parole giuste per confortarmi. Rimasi di sasso. "Non mi aspetto -

"No, Maria." Circumnavigò la scrivania e si posizionò a meno di un piede da me. "Hai ragione. Non ti mostrerò pietà per il tuo destino, credo non lo apprezzeresti." Annuii soddisfatta di quella frase. "Ma posso scusarmi per l'ennesima volta del mio comportamento con Polina; questa sera a cena ha rasentato il ridicolo e se non fosse per quella canaglia di sua madre, lei qui non ci sarebbe nemmeno."

"Ma c'è, Dimitri e noi due lo sappiamo benissimo che non si può prendere e buttare in mezzo alla strada."

Ridacchiò della mia tipica espressione americana e un po' di tensione volò via dalle mie spalle. Forse, forse avevo davvero aperto uno spiraglio.

"Ti va se"— si grattò il capo impacciato e quasi scoppiai a ridere —"se iniziassimo a condividere la camera da letto. Non intendo andare a letto insieme, ma -

"È un modo per dirmi che sei seriamente intenzionato a impegnarti in questo matrimonio?"

Feci di tutto pur di sembrare sicura e determinata.

"Sì."

Allora avevo già deciso: avrei condiviso la camera con lui.

Promessa |THE NY RUSSIAN MAFIA #1Where stories live. Discover now