Prologo

156 9 0
                                    

«Riesce a sentire chiaramente la mia voce?»

«Sì»

Gli occhi dell'uomo si posarono lentamente sulla donna davanti a lui, le rivolse un sorrise dolce sussurrando che il colore dei suoi capelli era inusuale per una donna di ventisette anni.

La donna annuì cercando di non lasciarsi dissuadere e senza pensarci due volte si concentrò sul lavoro da svolgere: focalizzò la sua attenzione sul bastoncino in legno di medie dimensioni che le consentiva di poter controllare l'interno bocca dei propri pazienti in totale sicurezza. Dopo attimi di silenzio si allontanò per poter guardare l'uomo che aveva di fronte dritto negli occhi, si sfilò rapidamente i guanti in lattice per poi lanciare un'occhiata fugace all'addetto alla sicurezza.

«L'uomo è in salute.»

«È il momento di passare alla seconda parte. Se non le dispiace vorrei che mi aspettasse fuori dalla stanza Theodore, sarei davvero dispiaciuta se il mio paziente non si trovasse a proprio agio.» Disse la donna spostandosi una ciocca di capelli dietro l'orecchio.

Le sue parole erano un ordine e come tale Theodore non potè opporsi: abbassò il capo e uscì dal salotto di quella casa fin troppo grande per un uomo solo, trascinandosi dietro una valigia di cui lui stesso non ne conosceva il contenuto.

Non appena i due furono soli lei non perse tempo a chiedere: «Avverte lo stimolo della fame? Se si, ogni quante ore o giorni?»

«Tre alla settimana.»

«È molto tempo, forse troppo. Cosa è solito bere?» Annotava le risposte su un block-notes trovato per caso all'interno dell'auto che l'aveva scortata lì.

«Della semplice acqua del rubinetto, dottoressa.»

«...domanda scontata. Ricorda quand'è stata l'ultima volta che ha bevuto?» gli domandò ancora, cercando di nascondere evidenti segni di preoccupazione che minacciavano di trasparire da un momento all'altro.

'Eppure all'uomo che ho davanti non importerebbe, non riuscirebbe a provare un'emozione così forte come la paura' Pensò dandosi mentalmente della stupida;

L'uomo aggrottò le sopracciglia mostrandosi confuso, fece alcuni conti con le dita prima di riportare la sua attenzione alla donna che lo stava visitando.

«

18 giorni fa.»

«D'accordo... adesso le farò una serie di domande matematiche e non solo e il suo compito sarà rispondere, come previsto dalla procedura.»

L'uomo rimase inespressivo.

«

159×45?»

«7.155»

«Qual'è la sua radice quadrata?»

«84,5872...»

«Moltiplichi quel numero per settecento.»

«59.211,04»

«Riesce a vedere il suo codice identificativo?»

«0274. Modello destinato alla No Uman Corporation, futuro ignoto e incerto»

La dottoressa McRae appuntò tutto senza tralasciare nessun dettaglio che sarebbe potuto risultare importante: dalle risposte, dalle abitudini anomale al comportamento attuale del paziente. Sentì una stretta al petto non appena finì, ormai conosceva molto bene quella sensazione.

«Per la sua salute e vita da umano, si tenga stretta la sua ultima possibilità; e se posso darle un consiglio le direi di pensare più a se stesso e passare il suo tempo con la famiglia. In tal caso, come prevede la legge di Grand Rapids verrà rapidamente scortato al deposito della No Uman Corporation in attesa di essere valutato, ma credo che non sia poi così importante sapere cose le succederà visto che-»

Non fece in tempo a continuare la frase che venne interrotta dall'uomo che aveva di fronte: per la prima volta dopo mesi scorse qualcosa luccicare nei suoi occhi ma la luce sembrava essere così lontana che l'uomo avrebbe rinunciato presto a farla uscire.

Ma non fu così.

«

È sposata?»

***

Girava una voce a Grand Rapids: persone ingaggiate dalla NU per sedurre altri umani, farli arrivare al matrimonio, per poi distruggere i loro sentimenti possibilità dopo possibilità fino a ridurli in corpi vuoti senz'anima.

È stata proprio quest'ultima a causare l'allontanamento dai propri amici e parenti, nessun nuovo matrimonio per oltre due anni, la nascita di nessun bambino, di coppie mai nate.



Il futuro li spaventava.

Poi una storia, più forte, si sovrappose a quella: un uomo aveva giocato la sua ultima possibilità affidandosi ad una donna. Lo sconcerto era evidente, la poca fiducia alle stelle.

Fino a quando loro, i miei genitori, non diedero vita a una bambina:

Me.

Cupid's MatchWhere stories live. Discover now