Capitolo 23. Una vita normale

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Avrei potuto darti tutto.
L'altra metà della mia cuffietta, le parole celate dietro il mio silenzio.
Saresti stato il primo e probabilmente anche l'ultimo se mi avresti permesso di starti accanto.
Indipendentemente da qualsiasi cosa io ti avrei dato tutto.
-Gwen Ramos McRae


Ascoltai i passi di Reed alle mie spalle, pesanti e veloci, mentre mi sciacquavo il viso sotto il getto d'acqua fredda sospirando per il sollievo.

Spazzolai i miei lunghi capelli neri osservando dallo specchio i miei due compagni di viaggio: Leonore stava spalmando una crema sulla cicatrice sul braccio destro, disse di essersi impigliata in un ramo pochi giorni fa mentre tornava al furgone, sospirò per il sollievo prima di guardarsi alle spalle laddove il ragazzo dai capelli rossi ci osservava da lontano e con circospezione, sul viso liscio galleggiava un'espressione confusa e tranquilla allo stesso tempo.

Sollevai una mano in segno di saluto e lui mi si avvicinò entrando con poche falcate nel piccolo bagno di servizio, pochi secondi dopo mi fu a canto.

«Bei capelli»

«Sono orrendi.» Lo contraddì tenendo tra le labbra un vecchio elastico nero preso in prestito da Leonore, feci un veloce chignon disordinato.

Reed era sicuramente lì per invogliarmi a sbrigarmi, gliela leggevo negli occhi il suo bisogno di raggiungere il prima possibile la base del suo capo; ormai eravamo in viaggio da oltre due settimane: le provviste sarebbero finite a giorni, non avevamo denaro a sufficienza per poterci mantenere tra motel, farmaci, lavanderie e stazioni di servizio. Eravamo esausti e sempre più preoccupati di ciò che c'eravamo lasciati alle spalle, dopo aver gettato i cellulari in mezzo al nulla non avevamo avuto notizie e minacce velate da Nora Myers. Il che si era rivelato un bene per tutti.

Sogghignò. «Non ti do tutti i torti. Volevo solo essere gentile»

Roteai gli occhi mentre raggiunsi il lato del guidatore nel furgone, Reed si sedette accanto a me giocherellando con una ciocca dei capelli che spuntavano da sotto il cappello militare. Una volta che anche gli altri due ci raggiunsero misi in moto premendo con il piede sull'acceleratore, mentre ci allontanavamo dalla stazione di servizio non mi sfuggì il modo in cui Leonore rilasciò un sospiro, come se si fosse tolta un peso. E come darle torto, rimanere per più di venti minuti bloccati in un unico posto era pericoloso e ci rendeva meno tranquilli, più agitati e nervosi.

E il motivo era sempre quello: la paura di essere trovati.

Anche quella mattinata Reed ci informò di aver parlato con il suo capo, erano occasioni rare e succedeva solo quando gli capitava l'occasione di trovare uno di quei telefoni con i gettoni a disposizione per i clienti nei motel. Ascoltai il suo discorso con il viso rilassato pensando che tra poche ore avrei volato sopra l'America per la prima volta, uno dei sogni di mio padre, sorrisi in modo impercettibile. Ci informò che saremmo stati ospitati in un hotel vicino la base di Misaki Matsumoto, in Spagna, e avremmo avuto camere tutte nostre, vestiti puliti, cibo e calore.

«In cambio di cosa?» Domandò improvvisamente Logan, riconobbi il suo tono diffidente. «Tutte queste gentilezze e premure... per che cosa?»

La risposta non tardò ad arrivare. «Il vostro servizio. Un aiuto in cucina, prestare servizio ai nostri compagni, servire la causa...»

«Servire la causa?» Si intromise Leonore; la immaginai ad aggrottare la fronte mentre tambrurellava le dita su un cuscino, era un gesto che era solita fare spesso.

La causa di Misaki in cosa consisteva? Semplice.

Spargere la sua cura in tutto il mondo e renderla legale, riportare i non umani al loro stato originario opponendosi al sistema, e quindi anche resistere alla furia di Nora Myers, dei suoi antenati, successori e coloro che servivano la sua causa. Si parla di anni e anni di raccolta di gente che supporti lei e le sue idee su un futuro limpido e controllato da chi ha esperienza. Per futuro controllato intendo avere il pieno controllo sulle future nascite e matrimoni, il controllo di un paese la quale successione sarà solo per volere di altri. Mi morsi il labbro inferiore, Misaki è davvero pronta ad opporsi a tutto questo?

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