.21.

1.1K 37 2
                                    

Io e Klaus ci lasciammo con la promessa di un ritorno al più presto.

Attraversai strada dopo strada fino a casa, dove i miei amici mi attendevano con ansia.

<Deva, bentornata> mi salutarono in coro, tranne Katherine che venne ad abbracciarmi.

<allora? Dove sono i Mikaelson?> chiese immediatamente Stefan

<sono a New Orleans, torneranno al più presto>.

Dopo 5 mesi

"Caro Klaus, mi avevi promesso che saresti tornato il prima possibile.

Durante questi cinque mesi, la mia speranza di vederti apparire davanti alla porta come la prima volta non è cessata. Ti ho atteso e ti attendo ancora con ansia.

Mi sento come Penelope che aspetta il ritorno di Ulisse. Probabilmente tu mi hai dimenticata ma io non potrei mai; non basterebbe tutta la mia forza di volontà per dimenticare i momenti passati insieme, i ritratti, i viaggi.

Ho combattuto per convincere i miei fratelli che non eri un mostro e ora mi trovo con nulla in mano.

Torna presto, ho bisogno di te.

Deva".

Riposi la lettera nel cassetto dove avevo collezionato altre dieci lettere. Ogni due settimane scrivevo a Klaus sperando che potesse leggere le mie parole senza averle davanti a lui fisicamente.

<ancora con queste lettere?>

<tu scrivi diari io lettere>

<a differenza tua non scrivo per i miei amori>

<io spero che torni ma non lo farà>

<questo lo dici tu>

<che intendi dire?>. Stefan mi fece cenno di seguirlo.

Ci dirigemmo verso casa Mikaelson e entrammo. Era deserta come l'ultima volta. Il silenzio durò poco perché presto saltarono fuori persone da tutte le parti.

<siete tornati>

<puoi scommetterci Deva> gridò Kol

<speravi veramente di liberarti di noi?> chiese Bekah ironicamente.

Apparvero Elijah e Freya che mi salutarono semplicemente e poi fu il turno di Klaus.

Mi venne sempre più vicino <scusa, avevo delle faccende da sistemare...ti prometto che non accadrà più>

<sono belle promesse, se solo le rispettassi> sorrise lievemente

<Elijah è quello nobile>.

Finite quelle parole mi baciò. Un tocco di labbra tanto atteso da entrambi.

Finito il saluto mi voltai verso i miei fratelli. Stefan era felice per me e stranamente lo era anche Damon.

Il mio fratellone mi venne accanto <sembri sorpresa di vedermi felice per te>

<dopo tutto quello che abbiamo passato>

<lo so ma non posso obbligarti a fare qualcosa di sbagliato per la persona che sei oggi>

<ti ringrazio Damon>

<è il minimo>.

Mi diressi verso Klaus.

<questa volta rimarrete?>

<certo, sempre e per sempre>

<Klaus, in questi mesi mi sei mancato moltissimo e ammetto che ho pensato spesso al fatto che ti fossi dimenticato di me>

<non potrei mai. Tu, Deva Salvatore, sei la cosa migliore che mi sia mai capitata>

<sicuro di stare bene? Mi sembra troppo sdolcinato per te>

<Deva, ti amo>

<anche io Klaus>.

Dopo molto, forse troppo tempo era tutto perfetto. Non avevo mai riflettuto su quanto fossi cambiata: quando ho scelto Elijah ero una ragazzina che aveva appena scoperto un mondo nuovo. Ero scappata da Mystic Falls in cerca di avventure e le avevo trovate con i Mikaelson. Oggi sono una donna, sulla terra da più di un secolo, con un'idea definita dell'amore e delle conseguenze delle proprie scelte. Aveva ragione Klaus, io sono cambiata.

<voglio organizzare un ballo>

<un altro Klaus?>

<ovviamente, si deve festeggiare un ritorno tanto atteso>.

L'Originale si posizionò al centro della sala <ho un annuncio da fare>.

Sentii Damon borbottare a Stefan <speriamo che non le chieda di sposarsi...aspetta non è che>

<piantala Damon> lo zittì Stef.

<domani sera ci sarà un ballo, a Villa Mikaelson ovviamente>

<tutto qui?>

<certo Damon, che ti aspettavi?>

<nulla, nulla>.

𝐈𝐥 𝐫𝐢𝐭𝐫𝐚𝐭𝐭𝐨 𝐝𝐢 𝐮𝐧𝐚 𝐬𝐭𝐨𝐫𝐢𝐚|𝐓𝐡𝐞 𝐎𝐫𝐢𝐠𝐢𝐧𝐚𝐥𝐬Where stories live. Discover now