«Capo abbiamo qualcosa da festeggiare?» chiese lei, forzando la prima parola forse troppo strana da pronunciare.
«Mia cara, se non te ne fossi accorta abbiamo una nuova componente. Qualcuno dovrà pur renderle onore»
Così dicendo, mi passò uno dei tre bicchieri e fece lo stesso con lei, entusiasta di quella svolta inaspettata.

Lo ringraziai titubante e rimasi con lo shottino ancora a mezz'aria per qualche secondo, incerta sul da farsi, poi lo svuotai seguendo l'esempio della ragazza dai capelli corvini di fianco a me che si stava già riempiendo il secondo bicchiere.
L'alcool mi bruciò la gola impreparata e mi fece socchiudere gli occhi mentre cercai di controllare quel calore inaspettato che mi avvolse la bocca dello stomaco.
Ode ai russi.

Marshall si soffermò, aspettando il suo turno come ad una gara, con lo sguardo puntato fuori dalla porta d'entrata, probabilmente via, verso l'oceano. Mi chiesi a cosa stesse pensando, così assorto con il suo bicchiere in mano, gli occhi cristallini riflettere lo stesso azzurro dell'acqua.

Lo vidi riscuotersi sotto il peso del mio sguardo e regalarmi un sorriso rassicurante con tanto di strizzatina d'occhio.
«Un aiutino non fa mai male. Ci aspetta una lunga serata» e tracannò la sua vodka tutta d'un fiato.

Valentine entrò nel locale frizzante e briosa come non mai, accompagnata al seguito da Noah e dagli altri ragazzi conosciuti, chi più chi meno, quello stesso pomeriggio.
Io e Linda, ormai troppo impegnate a riempire bicchieri e servire alcolici a ragazzi e ragazze dalle età più disparate, ci accorgemmo del loro arrivo solo dopo che Noah ebbe fatto iniziare un coro al centro del locale.

Con urla ed insulti a spese del batterista, che immaginai fosse il famoso Nathan, stava incitando i Rantipole a salire sul palco ed io avrei solo voluto poterlo zittire ficcandogli un limone in bocca.
La mia testa stava esplodendo e Mason era appena scomparso, solo satana sapeva dove, in compagnia di una bionda, lasciandomi tutta la sua parte di bancone ancora da servire.

Fui tempestivamente bloccata da una ragazza dall'eye-liner pesantemente marcato che ordinò un Cosmopolitan.
La servii con noncuranza e la lasciai al bancone, troppo impegnata a premeditare un soffocamento alle spese degli amici di Noah che non accennavano a smettere di urlare.
Ci pensarono i Rantipole a zittirli al posto mio. Salirono sul palco portando scompiglio all'interno del locale, ma perlomeno riuscirono a calmare lui ed il resto della cricca di Valentine, che vidi sedersi ad un tavolo.

Lasciai perdere la ragazza al bancone ed il resto dei clienti per poter donare tutta la mia attenzione ai ragazzi appena saliti sul palco. Questa volta la calca di gente non si era ancora formata al centro del locale ed io feci appena in tempo a lanciare un'occhiata fugace verso la band, prima di sentire una leggera stretta allo stomaco.

C'erano tutti quanti, lui compreso.

Distratto, nei suoi anfibi slacciati e dalle stringhe rosse, stava accordando il suo basso con lo sguardo rivolto verso terra, i capelli neri a coprirgli il viso.
Quello che mi parve di capire, dal modo in cui si appropriò del microfono al centro del palco, fosse il cantante, gli diede una leggera gomitata nel fianco riscuotendolo dalla sua occupazione primaria.
Portò il suo sguardo dalle corde della chitarra al viso di quest'ultimo e dopo un breve scambio di battute, volse lo sguardo verso il resto del locale permettendomi una volta per tutte di studiarlo con maniacale attenzione e curiosità.

Riuscii a scorgere una trepidante attesa sul suo volto dai lineamenti marcati e taglienti, mentre con gli occhi osservava attentamente il suo pubblico. Fece saettare lo sguardo sul viso di tutti i presenti con un sorriso appena accennato, prima di passare al bancone ed accorgersi della mia presenza.

Si bloccò, per quella che mi parve un'eternità, con gli occhi che mi sembrarono quelli di un lupo, puntati su di me, ancora ferma con uno straccio in mano ed il grembiule stropicciato indosso. Incastrò il suo sguardo con il mio, un ciuffo rosso in mezzo a quella macchia di nero corvino che erano i suoi capelli, la mandibola serrata ed una sorpresa appena accennata in viso.

𝐖𝐇𝐀𝐓 𝐅𝐋𝐀𝐖𝐒 𝐈𝐍 𝐓𝐇𝐄 𝐕𝐄𝐈𝐍𝐒 Where stories live. Discover now