Panchina

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MARTINA:

porca puttana! Sta diluviando! Che risveglio è mai questo! Vabbè pace e amen.. voglia di alzarmi non ho nemmeno un po'! Anzi magari un po' di pioggia mi rinfrescherà le idee.. cavoli però se viene giù forte e ahah..
bella sensazione comunque.. mi mancava un momento così.. spensierato.. di pura libertà.. sentire le gocce fitte che si infrangono sulla mia pelle e sui miei vestiti e una sensazione bellissima.. mi sento fresca in tutti i sensi.. musica a palla e modalità relax on.. tanto ormai sono sbromba.. se mi alzo ora o fra mezz ora non cambia nulla.. sempre zuppa sona.. addio mondo torno nella mia quiete interiore che ne ho estremo bisogno (mette play al cell con la musica)

GAIA:

Porca vacca come viene giù! Se non mi muovo mi prendo una di quelle lavate.. che altro che raffreddore poi! (Correndo verso questo gazebo).. oh meno male qua dovrei essere al riparo almeno fino a che non sballa un po'.. (guardandosi attorno).. però che bello sto parchetto.. mai visto.. strano.. eppure è vicino.. sarà che essendo sempre impegnati a lezione non ci abbiamo mai fatto caso.. (continuando a guardare difronte a lei fino a che il suo sguardo si fermò su un punto ben preciso)

Ma su quella panchina... no non ci credo.. ma è lei? (Guardando un po' meglio).. oddio è davvero lei.. finalmente..

G: Martinaaaaa (non curante della pioggia si mise a correre verso la panca preoccupata)

G: Martinaaaaaaa rispondimii(non riceveva risposta, ovviamente con le cuffie non la sentiva)

GAIA:

Ma cazzo! Perché non mi calcola! Ma è viva? Ma sta bene?.. cazzo Martina non dirmi che hai fatto qualche cavolata! (Agitata col cuore in gola corre preoccupata)

G: ehi mi dai retta! (Togliendole le cuffie in modo brusco, facendola sobbalzare)

M: oddio Gaia! Che ci fai qua?! (Confusa)

G: tu cosa cazzo ci fai qua sotto la pioggia! Ti prenderei un coccolone scema! Dai forza andiamo al riparo (prendendole un braccio)

M: lasciami! (Togliendosi acida dalla sua presa).. non vengo da nessuna parte.. con te tanto meno.. non capisco cosa sei venuta a fare.. (acida si rimette le cuffie)

G: Marti.. (sospirando).. possiamo parlarne con calma in un posto al chiuso? (Togliendole le cuffie in modo brusco di nuovo)

M: ah guarda.. per quel che mi riguarda mi hai già detto tutto.. anche bene l ho afferrato il messaggio Gaia.. io non ho voglia di discutere o altro.. ora ho solo voglia di starmene qua a sentire la pioggia che mi bagna l anima e il corpo..

G: mmm ok.. (si siede per terra difronte a lei)

M: eh che stai facendo? (Sorpresa)

G: ti aspetto Martina (sorridendo).. quando vorrai lasciarmi parlare e spiegare.. sono qua (si mette il cappuccio perché le dava un po' fastidio la pioggia così forte addosso.. ma non le importava non si sarebbe mai allontanata da Martina di nuovo, fino a che non avrebbero chiarito)

M: davvero? (Confusa e sbalordita allo stesso tempo)

G: si Marti.. sono disposta ad aspettarti per tutto il giorno se ne avrai bisogno (sorriso compassionevole)

M: va bene.. aspettami allora! (Sguardo furbo chiuse gli occhi)

"Passarono 5minuti.. Martina non riusciva a lasciarla lì così.. sicuramente si sarebbe ammalata e sarebbe stata colpa sua e non voleva"

M: dai gozzi mi fai pena così! Andiamo! (Si alza dalla panchina mette via il cell e le porge la mano per farla alzare da terra)

G: grazie della compassione Beltrami (sorridendo prende la sua mano e si avviano verso l hotel ancora con le mani intrecciate, senza proferire una sola parola)
———
Domani finisce la storia 😌

GLI OCCHI NON MENTONO Where stories live. Discover now