Ottavo capitolo.

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Louis conosceva bene la casa di Zayn; avrebbe potuto percorrere le scale a occhi chiusi, camminare nei corridoi senza sbattere, entrare nelle stanze senza inciampare. Eppure, ogni volta che entrava dalla porta sul retro di casa Malik, teneva sempre gli occhi bene aperti, ad assicurarsi dell'assenza di una persona di cui aveva sentito, e visto, solo cose brutte.

Salì le scale con cautela, prima di spalancare la porta della stanza del suo migliore amico e entrare, salutando lui e Josh.

"Arrivi tardi, Tommo", sorrise Zayn, seduto sul tappeto, "abbiamo già organizzato tutto."

Louis si sedette accanto a Josh, che teneva le gambe incrociate e che si rivolse a lui. "Abbiamo tutto quello che ci serve; Grimshaw non si accorgerà di niente."

"Non sono sicuro di potermi fidare di voi" commentò Louis, "quello è un tipo sveglio."

Scrollò le spalle. "Se ci sgama, non sarà colpa mia."

"Non succederà, Lou", assicurò l'amico, "io e Josh ci abbiamo pensato bene. La droga arriverà alla festa in modo assolutamente semplice...e nessuno incolperà noi, se succede qualcosa."

"Intendete che arriverà tramite un'altra persona?", indagò Louis. Josh annuì.

"Ho chiesto a mio fratello, se ne occupa lui."

Louis comprese che Harry l'avrebbe saputo, sarebbe venuto a conoscenza del piano e sicuramente gli avrebbe fatto mille domande. Sbuffò, già spazientito.

"Lou, perché non chiedi anche al frocetto?", la voce di Zayn lo riscosse. "Se è amico di Ben, potrebbe darci una mano. Figurati se qualcuno sospetterebbe di lui!"

"Harry non parteciperà al piano", replicò, quasi ringhiando.

"Ma, Lou-"

"Ho detto che non dev'essere coinvolto", esclamò ancora, "lasciate Harry in pace."

Zayn lo guardò, ridacchiò e poi, portandosi le braccia dietro la testa, si rivolse a Josh. "Mi dispiace, ma Boobear ha un debole per il ricciolino", spiegò tranquillo.

"Beh, Styles è cotto di te", commentò Josh rivolto a Louis, leggermente stupito, "state insieme?"

"No!", esclamò Louis, come se l'avessero appena offeso a morte. "Certo che no! Harry ha solo un bel culo e ho intenzione di spaccarglielo!"

"O magari lui spaccherà il tuo", Zayn aveva evidentemente deciso di morire quel giorno, tant'è che Louis si alzò in piedi con tutta l'apparenza di voler fare a botte.

"Ragazzi, calmatevi", li riprese Josh, "Louis, non ho ancora finito di spiegarti il piano. Invece di uccidere Zayn, potresti ascoltare?"

Louis lanciò un ultimo sguardo truce a Zayn che invece ridacchiava, e tornò a sedersi.

"Non ho bisogno di sapere i dettagli", sbottò, "conosco certe cose mille volte meglio di voi."

Zayn gli circondò le spalle con un braccio, ridendo. "Non te la prendere, Tommo", disse, prima che l'amico si liberasse dalla sua presa.

"Sentite, fate quello che volete, io ho di meglio da fare adesso." Storse il naso quando sentì sussurrare da Zayn a Josh il nome di Harry.

"E smettetela di dire cazzate sul conto di Styles", sbraitò, prima di uscire dalla stanza e dirigersi al piano di sotto, incontrando la più piccola delle Malik e lanciandole un'occhiata truce. Ma Safaa lo afferrò per la felpa, costringendolo a fermarsi.

"Non essere cattivo con Zay", disse debolmente. Louis, allarmato, le chiese subito maggiori dettagli.

"Papà e lui oggi hanno litigato", raccontò la bambina, "ci è andata di mezzo anche Walihya."

You're every line, you're every word, you're everything. || LarryDove le storie prendono vita. Scoprilo ora