RUBINO - pt. 1

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"Cos'abbiamo qui-" cominciò Louis, mantenendo la voce fiera e inalterata, ma si bloccò subito quando Liam si volse e lo sconosciuto apparve davanti alla sua vista.

Capì in un attimo il motivo per il quale Ernest l'aveva definito come uno a cui non avrebbero potuto affidare un lavoro.

L'uomo era piegato scomodamente sopra alcune casse, il suo petto rivolto verso l'alto e le sue mani legate davanti a sé. Ed era affascinante, semplicemente troppo bello. Questo era tutto ciò a cui riusciva a pensare, nulla a riguardo come l'avrebbe torturato per essere salito a bordo della sua nave pirata vestito in quel modo. Indossava un paio di pantaloni di pelle, stretti e lucidi, i cui lacci sul davanti pendevano sfatti. La sua camicia di seta era bianca e aveva volant di pizzo lungo lo scollo che era abbastanza profondo da mettere in mostra i pochi peli chiari del suo petto. Come se non bastasse, portava alcune collane d'oro al collo, decorate con monetine, croci e perle.

Louis per poco non cadde quando alzò lo sguardo sul suo volto. Non aveva mai visto una mascella così definita. Pareva che gli stesse tagliando la pelle mentre lo osservava dal basso con i denti stretti. La sua pelle era chiaramente stata segnata dal sale e dal sole, ma la sua carnagione era chiara e giovane e aveva dei lineamenti troppo perfetti per poter essere scambiato per un figlio del re. Zigomi delicati, sopracciglia accuratamente arcuate, labbra imbronciate. E dannazione, quella curva naturale all'angolo della bocca era qualcosa che avrebbe felicemente perso giorni a fissare.

E poi i suoi capelli. Erano la parte peggiore in assoluto. Erano lunghi e scendevano in morbidi ricci sulle sue spalle. Il vento che innalzava le vele della nave vi passava attraverso come dita e Louis desiderò che fossero le sue. Voleva scattare in avanti e mettergli le mani tra le ciocche per tirargli la testa indietro in modo da sussurrargli nell'orecchio e chiedergli perché era vestito come una giovane donna che era nelle fantasie di ogni pirata. Avrebbe volutamente sfiorato le labbra contro di lui mentre glielo chiedeva, facendogli sentire il proprio battito cardiaco attraverso i polpastrelli.

L'uomo lo guardò con aria di sfida, alzando il collo in modo che Louis non dovesse farlo per lui, e così poté vedere le vene che si nascondevano sotto la sua pelle tesa.

"L'ho trovato nascosto in una delle casse." gli fece sapere Liam, guardando oltre la propria spalla ed interrompendo così i pensieri di Louis. "Cosa vuole fare di lui, Capitano?"

Louis avrebbe giurato di aver visto qualcosa attraversare gli occhi dell'uomo quando Liam si rivolse a lui. Qualcosa come sorpresa o timore.

Provò ad ignorare il modo in cui i suoi occhi da cerbiatto lo stavano osservando da dietro le ciglia. Ignorò pure la domanda di Liam, preferendo fare un passo in avanti per avvicinarsi allo sconosciuto alzando il mento.

"Chi sei?"

L'uomo rimase in silenzio. Ma la sua bocca si aprì in un sorriso storto.

Louis fece un altro passo avanti in modo da torreggiare sopra di lui.

Poi parlò piano, con estrema calma mentre lo guardava in quei magnifici occhi verdi. "Ho detto, chi sei?"

L'uomo sollevò lo sguardo, sbattendo due volte le ciglia con fare innocente per poi fargli l'occhiolino.

Louis non sapeva cosa fare. Questo era il suo problema più grande quando aveva a che fare con persone dall'aspetto simile, persone che vivevano spensierate pensando di poter ottenere quello che volevano. Come salire senza invito sulle navi pirata come se fossero loro i padroni. In ogni caso, era davvero bello.

Louis aveva bisogno di pensare e velocemente. Doveva tirare fuori un nome o un piano o anche solo una parola da quell'uomo. Solitamente Louis l'avrebbe sventrato proprio lì, gli avrebbe tolto le risposte che cercava come se fossero state denti da latte. Ma il pensiero di farlo davanti ai suoi uomini, lo faceva sentire stranamente a disagio. Temeva di perdere le parole o di ritrovarsi a fissarlo con lo sguardo sbagliato mettendosi in ridicolo davanti alla ciurma, portandola a non prenderlo più sul serio. I suoi giorni da capitano sarebbero presto finiti se avesse mostrato una tale debolezza per una creatura così bella.

Sodalite & Aventurine // Italian translationDove le storie prendono vita. Scoprilo ora