RUBINO - pt. 1

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Due settimane dopo Louis si trovava seduto alla sua scrivania. Attorno a lui la sua stanza era un confusionario insieme di cianfrusaglie, libri e lenzuola. Non era mai stato un tipo ordinato e non aveva mai voluto che qualcuno lo aiutasse a sistemare. Attraverso la finestra, poteva vedere Port Royal farsi sempre più piccola all'orizzonte. Davanti a lui, sulla sua scrivania, aveva steso le mappe che lui e il suo navigatore Niall avevano studiato per ore prima di decidere quale rotta prendere. Una delle mete più vicine per i tesori di Swan si trovava in un'isola del sud Africa e ci avrebbero messo mesi per arrivare a destinazione, così si erano procurati abbastanza cibo e provviste per arrivare fino in Senegal senza problemi.

Non stava leggendo le mappe però, era immerso nel quarto capitolo di un libro che aveva rubato sulla nave spagnola a Tortuga. In quel momento non se n'era reso conto, ma il libro parlava di William Shakespeare. Era una rivisitazione della sua vita e Louis ne era rimasto affascinato. Aveva sentito parlare delle sue opere teatrali e qualche membro della sua ciurma aveva messo in scena delle versioni storpiate durante alcune notti estive. Ma non conosceva molto della vita reale di Shakespeare né del fatto che non fosse rimasto molto di lui oltre alle dicerie.

Era stata una mattina tranquilla, avevano lasciato il porto e salpato verso est. Louis era appena andato a controllare la situazione e tutto stava procedendo perfettamente come sempre. Con questi uomini perlomeno. Gli ci erano voluti cinque anni per riunire un gruppo che fosse composto da pirati e allo stesso tempo da compagni fedeli. Non aveva accolto nessuno che non conoscesse il significato del duro lavoro e della lealtà. C'erano tre regole che vigevano sulla sua nave: rispettare i propri pari, rispettare quelli sotto di sé e rispettare i propri nemici. L'arroganza non portava a nulla di buono, per quanto a volte il suo atteggiamento potesse farli ricredere, ma c'era una differenza tra il lasciare che la gente pensasse che tu fossi arrogante e l'esserlo davvero. Dopotutto erano pirati. Non si trattava di un gioco che si vinceva essendo il migliore. Si vinceva giocando sporco e stando sempre due passi avanti.

Qualcuno bussò alla sua porta.

Louis lo riconobbe, leggero e abbastanza veloce: Ernest, uno dei ragazzi che si occupava della polvere da sparo, l'artificiere.

L'aveva accolto dopo averlo sorpreso con una mano nelle sue tasche nel Devon, tutto scheletrico.

Louis si alzò dalla sedia ed andò ad aprirgli. Immediatamente, il rumore di grida riempirono le sue orecchie. Ernest lo stava guardando con le braccia conserte. "Um, è richiesta la sua presenza, Signore."

Louis gli aveva sempre detto di chiamarlo Capitano o Louis, ma il ragazzino insisteva. "Che succede?" chiese con cautela, seguendo Ernest fuori dalla stanza. "Passeggero clandestino e non di quelli per bene." Fu tutto ciò che fornì come spiegazione.

"Non di quelli per bene?" sorrise Louis divertito. "Perché quali sono quelli per bene?" Ernest lo guardò dal basso come se fosse rimasto sorpreso dalla domanda.

"Quelli che potrebbero trovare un'occupazione, Signore."

"Interessante, adesso voglio proprio vedere di chi si tratta."

Arrivarono davanti alla ciurma di Louis raggruppata attorno alla base dell'albero maestro, la quale stava lanciando battute ed insulti a gran voce. C'era solo un modo per farli tacere tutti, così sogghignando tra sé e sé, Louis si abbassò per tirare fuori il suo pugnale dallo stivale. Era sottile e curvato lungo il guardamano, con un singolo rubino alla base.

Fece un occhiolino a Ernest e lo scagliò in mezzo alla folla.

Ernest trattenne una risata mentre la mano di Louis lasciò andare la lama. Volò sopra le teste degli uomini e si conficcò nel legno dell'albero con una vibrazione tremolante. Improvvisamente calò il silenzio e tutti si volsero verso Louis e Ernest che era in piedi dietro di lui. Poi si spostarono in modo da poterlo lasciar passare e raggiunse Liam, il suo timoniere, che era fermo con le braccia incrociate vicino al clandestino.

Sodalite & Aventurine // Italian translationKde žijí příběhy. Začni objevovat